Messaggio per la Quaresima
Una dura prova. La pandemia compie un anno in questo mese di febbraio. Ci ha segnati: nella mente, che comincia ad essere stanca e un po’ depressa; negli affetti e nelle relazioni, per cui “tenersi a distanza dall’altro” sarà una malformazione da curare pazientemente nel post-Covid; nella psiche, assalita da ansie sempre più dense per la preoccupazione della crisi economica e per la solitudine aumentata dal distanziamento; nello spirito, costretto a far tesoro delle liturgie contingentate e della preghiera in modalità monastica nella propria casa, dovendo privarsi, in parte, della rigenerazione derivante dal vivere in pienezza la Comunità.
Un anno fa, l’inizio della Quaresima con la consueta Liturgia Penitenziale comunitaria in cattedrale, coincise con l’apparizione dei primi timidi segnali di cambiamento del modo di relazionarsi fra noi: il virus non si era ancora manifestato a pieno ma quel che sapevano in quel momento del sorgere dell’epidemia fu sufficiente perché nel confessarsi distanziassimo, per precauzione, le sedie fra il sacerdote e il fedele (ancora le mascherine non c’erano).
Questa volta entriamo in Quaresima diventati molto esperti del Covid. La Quaresima è sempre un tempo santo: dal 17 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, al Giovedì Santo (1 aprile), ogni giorno è “impregnato” di una grazia speciale, offertaci dalla bontà di Dio per il nostro bene, la salvezza eterna.
Per accedere a questa grazia ed usufruirne con frutto, è sufficiente imprimere un piccolo movimento al timone della nostra vita, “correggere la rotta” dirigendo la prua decisamente verso Dio. Lui solo va cercato in questo tempo, sopra ogni altra cosa. Cosa fa questa grazia? Ci rigenera interiormente mediante la comunione intima, filiale, tenerissima con Dio nostro Padre e col suo Figlio, il nostro Signore Gesù. Da qui la pace, la serenità in mezzo alle tribolazioni, il risvegliarsi in noi della forza più grande di ogni avversità: l’amore verso Dio, che diventa amore verso il prossimo.
Il 7 marzo 2020 nella lettera e nel video con cui mi rivolgevo a voi all’inizio della pandemia, invitando a non perderci d’animo, a non chiuderci in noi stessi e a reagire con un di più di anima. Anche oggi vi dico: suscitate, anche sforzando il vostro cuore, se necessario, il desiderio di Dio in voi. Questo è un buon inizio di Quaresima. L’obiettivo è arrivare a pasqua aumentati nell’amore. Lasciamoci istruire e formare dall’Eucaristia: se non ci dimentichiamo cosa essa sia, cioè Dio che si dà a noi in cibo spinto dalla tenerezza e dall’amore fortissimi per ciascuno di noi, inevitabilmente diventiamo pieni di gratitudine e di stupore. Il dono ricevuto con questo spirito provoca in noi la volontà di farci noi stessi dono, prima di tutto a Dio e quindi agli altri. Preoccupiamoci di mantenere il nostro animo
in stato permanente di gratitudine (“Eucaristia” significa “rendere grazie”) mantenendo dritta la barra verso Dio: un cuore grato è un cuore pacificato, è nella gioia, non si innervosisce, non ha scatti d’ira, non è roso dal rancore, è paziente e forte nella tribolazione. Tutto questo però viene da Dio.
Pertanto vi esorto a partecipare con profondità di pensiero e di spirito alla Messa domenicale; a non aver paura del silenzio, adesso così aumentato nelle nostre giornate, a non scacciarlo tenendo la televisione accesa, ma a godervelo, pensando a Dio con semplicità (ricordatevi che siete suoi figli!); a distogliere lo sguardo dai vostri problemi e volgetelo ai problemi degli altri: è la miglior medicina contro la depressione; a fare la carità a chi ha bisogno, ad amare facendovi prossimi (vicini) ai vostri cari e a chiunque incontrate, con particolare attenzione ai bambini e ai ragazzi che stanno soffrendo molto questa situazione e che rischiano di essere un po’ dimenticati.
Ho scritto una lettera per continuare a stare in compagnia della Sacra Scrittura una volta finita la lectio diocesana (il 19 febbraio), commentando il Discorso sul Pane della Vita di Gesù. È un modo di accompagnare il nostro cammino diocesano nell’Anno dell’Eucaristia (la trovate sul sito o in parrocchia).
Un caro saluto a tutti voi!
Il Vescovo
+Stefano