A CHIUSI L’INCONTRO CON PADRE FALTAS: «SITUAZIONE IN TERRA SANTA DISPERATA, È ORA DI GESTI CONCRETI PER LA PACE»

Si è svolto ieri, presso il Teatro Mascagni di Chiusi, l’incontro dal titolo “Speranze di Pace”, che ha visto un dialogo tra la comunità locale e Padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa con un lungo legame alle spalle con il territorio di Chiusi e non solo. L’incontro, promosso dalla Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, dall’Arcidiocesi  di Siena -Colle di Val D’Elsa-Montalcino, dalla LUBIT (Libera Università per le Scienze Biblico teologiche) e con il patrocinio del comune di Chiusi, ha visto la partecipazione di tante persone che hanno ascoltato con grande attenzione la testimonianza di padre Faltas e hanno poi dialogato con lui, ponendogli domande sulla situazione terribile che sta vivendo la Terra Santa.

Padre Faltas ha iniziato descrivendo la terribile situazione di Gaza: “In 13 mesi dallo scoppio della guerra, cominciata il 7 ottobre 2023 con l’attacco di Hamas in Israele, abbiamo contato 150mila tra feriti o morti, si cui il 70% bambini, donne, anziani e disabili. E queste sono solo le cifre ufficiali, i morti registrati, perché sappiamo che migliaia e migliaia di persone sono ancora sotto le macerie. Ci sono a 20mila bambini rimasti orfani, che non hanno perso solo genitori, ma tutti i parenti. Tante famiglie non esistono proprio più. Altri 20mila bambini sono invece feriti gravemente, e noi stiamo cercando di farli uscire per permettergli di curarsi, ma non ci riusciamo. Mancano medicine, mancano cure, la situazione è davvero drammatica. La gente muore di fame, di sete, di caldo, di freddo, e non è solo un modo di dire, è proprio quello che succede, perché non c’è più cibo, né acqua, né case. Non c’è più una chiesa, una moschea, un ospedale, una scuola che sia rimasta in piedi. Non è rimasto niente». La guerra, però, non è rimasta solo a Gaza, ma interessa ormai tutta la regione. «Tutti in quelle zone stanno soffrendo – ha detto padre Faltas – non solo gli abitanti di Gaza, ma anche quelli della Cisgiordania, dove gli scontri sono sempre più frequenti, e anche gli israeliani. Non è più una vita quella che si conduce lì. Tanti ebrei moderati sono andati via, più di 600mila persone in un anno. Tante ebrei e arabi che prima erano amici oggi non si salutano più, hanno paura l’uno dell’altro. Sono cambiati i rapporti. Io, in 36 anni che sono lì, non ho mai vissuto una situazione come quella che c’è oggi».

Per Padre Faltas, è ora di iniziare a compiere passi concreti per risolvere questo conflitto: «Tutti i capi di stato del mondo sono venuti in Israele nell’ultimo anno, e tanti lo facevano anche prima. Ognuno dice la soluzione è dare due stati ai due popoli. Tutti sappiamo che davvero questa è la soluzione, ma finora in tanti hanno parlato e nessuno ha fatto nulla. Io credo che se una soluzione non si trova ora, dopo così tanta distruzione e disperazione, non si troverà mai più. E spero ci si riesca, perché la guerra non porta nessuno a vincere, ma fa in modo che tutti perdano”.

Padre Faltas è stato introdotto nel suo discorso dal vicario generale della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, don Antonio Canestri, che lo conosce da tanti anni e che lo ha definito «un operatore di pace nel vero senso della parola, con una grande capacità di stimolare dialogo e incontro». «Chiediamo a lui – ha detto don Antonio – di portare alle popolazioni colpite dalla guerra il pensiero che noi ci siamo, perché sentirsi abbandonati aumenta la disperazione. Invece noi pensiamo a loro e preghiamo per loro». Era presente anche il sindaco di Chiusi, Gianluca Sonnini che ha ringraziato padre Faltas per la sua presenza e la Diocesi per l’organizzazione dell’incontro: «Ascoltare queste storie fa stringere il cuore. Noi pensiamo che siano lontane, ma invece ci toccano da vicino. Come consiglio comunale abbiamo già fatto due ordini del giorno per chiedere la pace, è il minimo che possiamo fare da qui».

DI SEGUITO UN VIDEO DI PADRE IBRAHIM FALTAS AL TERMINE DELL’INCONTRO: