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SARTEANO: MESSAGGIO DEL CARD. LOJUDICE AL CONVEGNO DEI MEDICI CATTOLICI, “OPERATORI SANITARI PORTATORI DI SPERANZA”

“Gli operatori sanitari sono tutti i giorni in prima linea e svolgono un lavoro importante per aiutare il prossimo e dunque li ringrazio di cuore, soprattutto per l’impegno mostrato durante la pandemia. Sono stati i nostri punti di riferimento in un periodo buio per tutta l’umanità. Veniamo da un periodo molto delicato che ha cambiato il nostro stile di vita e le relazioni con il prossimo. Abbiamo tutti vissuto mesi e anni difficili durante la pandemia e anche dopo e ne stiamo ancora pagando le conseguenze”.
 
È quanto scrive il Card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza in un messaggio inviato ai promotori dell’incontro “Dal tempo sospeso al dono del tempo. Vita e relazioni durante e dopo la pandemia” che si tiene oggi, sabato 28 ottobre 2023 a Sarteano alle ore 18,30 presso il centro pastorale parrocchiale. L’evento, organizzato dall’Associazione Medici Cattolici Italiani, dalla Diocesi di Montepulciano- Chiusi-Pienza e dalla comunità parrocchiale di Sarteano, per la festa di San Luca patrono degli operatori sanitari, offrirà un focus sulla vita e le relazioni durante e dopo la pandemia. Per l’occasione don Antonio Bartalucci, parroco ad Abbadia San Salvatore, offrirà una riflessione sull’argomento.
 
“Dovremmo provare ad uscire – aggiunge il Card. Lojudice -dalla nostra zona di sicurezza e a relazionarci con il mondo esterno. Per fare ciò dobbiamo cercare di guardare a chi ci sta vicino con gli occhi di cristiani per non far sentire nessuno inadatto e a disagio, ma anzi fratello e sorella”.
“Questo – continua – perché dopo il Covid ognuno di noi – anche inconsciamente – si è allontanato sempre di più dal mondo esterno, preferendola solitudine e rifugiandosi nel mondo virtuale perdendo spesso il contatto con il resto del mondo. Si è preferito l’IO al NOI”.
“Penso – sottolinea il cardinale – ai nostri ragazzi e ragazze, che più di tutti hanno sofferto la mancanza di relazioni vive e vere. Lo stare con gli altri è alla base della nostra vita, del nostro essere cittadini. Fare parte di una comunità ci rende completi. Sempre”.
“La nostra missione – continua -come cristiani è quella di esserne il collante, la garanzia che la casa comune tiene e sarà sempre un punto di riferimento. Dobbiamo – tutti insieme – rilanciare la solidarietà e la cooperazione come metodo del vivere comune”.
“Proprio Durante la pandemia – aggiunge – abbiamo avuto luminosi esempi di dedizione verso gli altri soprattutto da parte del personale sanitario. Lo dicevo alcuni giorni fa: non possiamo parlare di pace e di solidarietà a livello mondiale, se non siamo in grado di coltivarle nella nostra vita quotidiana”.
“L’augurio che faccio a tutti voi – conclude il Cardinale – è proprio questo: di essere portatori di speranza. Saluto con affetto, stima e riconoscenza quanti a diverso titolo – ogni giorno- svolgono il loro lavoro nell’ambito sanitario. A Voi tutti GRAZIE”.  

SINALUNGA: NELLA PARROCCHIA NASCE LO SPORTELLO “PAPA FRANCESCO” DEDICATO AI BAMBINI DSA, UN SERVIZIO ANCHE PER LE FAMIGLIE

DSA, una sigla che negli ultimi anni si sente pronunciare spesso e che ancora sembra essere un qualcosa di misterioso. In realtà l’acronimo significa Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e sono disturbi del neuro-sviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente e che si manifestano con l’inizio della scolarizzazione.
Un problema serio per molte famiglie che si trovano il più delle volte impreparate e in difficoltà nell’affrontare questa problematica.
Per questo è nato lo sportello “Papa Francesco” nella parrocchia San Pietro ad Mensulas a Sinalunga dove esperti del settore (psicologi dell’età evolutiva e tutor DSA) il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle ore 15 alle ore 18 saranno a disposizione delle famiglie per sostenerle in un percorso non sempre facile.
“È stato proprio Il Papa a darci l’idea quando ci ha chiesto di essere Chiesa in uscita e di andare verso le nuove fragilità – spiega Don Claudio Porelli, parroco di San Pietro ad Mensulas – e incontrando tante famiglie abbiamo capito che una nuova emergenza era proprio quella dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Per questo abbiamo pensato di intitolare idealmente il nostro servizio proprio al Pontefice”.
“Un fenomeno – aggiunge Don Claudio – che sta coinvolgendo sempre più bambini e che se non trattato adeguatamente può creare molti problemi non solo ai ragazzi, soprattutto in ambito scolastico, ma a tutta la famiglia”.
“Non puntiamo solo a creare un giusto percorso di sostegno – aggiunge il parroco – ma anche e mettere in connessione le famiglie per fare in modo che si sentano meno sole. La parrocchia è diventata così un luogo di incontro, di scambio di esperienze e di grande solidarietà. Io che amo il calcio con i colori giallorossi, dico che abbiamo fatto squadra tra le famiglie e i professionisti”.
“Sappiamo bene – ci racconta- Eleonora Cappelletti, coordinatrice dell’iniziativa e tutor DSA – quanto sia difficile a volte essere genitori di un figlio DSA, soprattutto comprendiamo bene quali difficoltà si incontrano nella vita quotidiana a partire dalla scuola. In tali contesti si entra in crisi facilmente e in casa nascono tensioni”.
“Dobbiamo – aggiunge Cappelletti – mettere i genitori in grado di capire cosa fare, come agire, prima di tutto con una certificazione ufficiale della diagnosi DSA o presso centri specializzati o la stessa ASL di riferimento. I metodi e i percorsi ormai ci sono e una volta compresa la situazione si può solo migliorare”.
“Cerchiamo di essere accanto ai genitori e ai ragazzi – continua Cappelletti – sottolineando loro che  se esiste un dubbio, una domanda occorre porla subito. Siamo qui per questo. Non bisogna attendere troppo per avere una diagnosi DSA perché se si va avanti con l’età dei bambini poi il percorso per il sostegno potrebbe essere difficile”.

PRESENTATO IL RAPPORTO ISTAT 2022: IN ITALIA I POVERI ASSOLUTI SONO IL 9,7% DELLA POPOLAZIONE

Presentato oggi il report Istat sulla povertà in Italia, basato sui dati del 2022. I poveri assoluti risultano essere il 9,7% del totale della popolazione (erano il 9,1% nel 2021). Sono 5 milioni 674mila persone. L’aumento è pari allo 0,6% dal 2021 al 2022.
Per quanto la situazione sia preoccupante, non c’è stata la temuta esplosione della povertà che si attendeva dopo il vertiginoso aumento dell’inflazione registrato nel 2022 (+12,1% di inflazione tra i ceti più bassi della popolazione).
Dal 2021 al 2022 i poveri in Italia aumentano di 357mila unità, ma l’aumento cambia molto a seconda del territorio di riferimento (ad esempio, nel Centro Italia i poveri sono aumentati soltanto dello 0,2%: + 17mila poveri).
L’aumento contenuto del fenomeno è dovuto all’effetto positivo di almeno tre tipologie di misure: Bonus Gas e Bonus elettrici; Reddito di Cittadinanza; Assegno universale e Unico per i figli.

Alcuni aspetti che si possono evidenziare:

  1. 1 milione 270mila minorenni sono sotto la soglia di povertà assoluta. Il 21% delle famiglie con 3 o più figli minori è in condizione di povertà assoluta. È un segnale di ulteriore sfiducia verso la possibilità di fare figli.
  2. Forte situazione di disagio al Sud: l’incidenza della povertà assoluta al Sud è quasi il doppio di quella del Centro Italia (13,3% contro il 7,5%);
  3. L’incidenza della povertà è più elevata nei piccoli comuni: è un segnale preoccupante, forse riconducibile ai fenomeni migratori di fasce di popolazione povera verso tali aree, a causa del caro affitti nelle cinture metropolitane;
  4. Leggero aumento della povertà assoluta tra le famiglie con almeno una persona anziana, segnale in controtendenza rispetto alla prevalente incidenza della povertà assoluta tra le famiglie giovani. È un aspetto da monitorare nel tempo, in quanto segnale di una possibile perdita di autonomia sociale e sanitaria;
  5. Il gruppo sociale in assoluto più penalizzato è quello delle famiglie di soli stranieri con figli minorenni al Sud Italia, tra cui l’incidenza della povertà raggiunge il livello record del 37,6%.

(Fonte Caritas Italiana).

SARTEANO, IL 28/X LA CONFERENZA “DAL TEMPO SOSPESO AL DONO DEL TEMPO” PER LA FESTA DI S. LUCA PATRONO DEGLI OPERATORI SANITARI

Sabato 28 ottobre 2023 alle ore 18,30, presso il Centro Pastorale Parrocchiale, Corso Garibaldi a di Sarteano, si terrà la conferenza “Dal tempo sospeso al dono del tempo. Vita e relazioni durante e dopo la pandemia”  promossa  dalla Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza.

L’evento, organizzato dall’Associazione Medici Cattolici Italiani, dalla diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pinza e dalla comunità parrocchiale di Sarteano, per la festa di San Luca patrono degli operatori sanitari, offrirà un focus sulla vita e le relazioni durante e dopo la pandemia.

Per l’occasione don Antonio Bartalucci parroco ad Abbadia San Salvatore, offrirà una riflessione sull’argomento.
Il card. Lojudice ha inviato un messaggio.

Qui il testo:

messaggio card. Lojudice

 

PAPA FRANCESCO INDICE PER IL 27 OTTOBRE LA GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA E DIGIUNO

Il Papa torna sulla crisi mediorientale, sottolinea l’inquietudine per i rischi di un allargamento del conflitto e chiede di fare tutto il possibile per evitare una catastrofe umanitaria a Gaza.

A margine dell’Udienza generale di questa settimana la condanna senza appelli della guerra, che «semina morte, non risolve nulla e cancella il futuro» e l’invito «ad ascoltare il grido di pace che arriva dai bambini», vittime innocenti della terribile escalation di violenza avviata dall’attacco terroristico di Hamas contro Israele il 7 ottobre scorso. E proprio per fermare il conflitto e dare un’opportunità alla pace il Papa ha indetto una giornata di preghiera e digiuno per il prossimo 27 ottobre, invitando anche esponenti delle altre confessioni cristiane e di altre fedi.

«Esorto i credenti a prendere in questo conflitto una sola parte: quella della pace – ha aggiunto Francesco -, non a parole ma con la preghiera, con la dedizione totale». Pensando a quanto sta avvenendo, sono le parole del Pontefice, «ho deciso di indire per venerdì 27 ottobre una giornata di digiuno, preghiera, di penitenza, alla quale invito ad unirsi nel modo che riterranno opportuno le sorelle e i fratelli delle varie confessioni cristiane e gli appartenenti alle altre religioni e quanti hanno a cuore la causa della pace nel mondo».

Quella sera, alle ore 18 in San Pietro «vivremo in spirito di penitenza un’ora di preghiera per implorare ai nostri giorni la pace in questo mondo. Chiedo a tutte le chiese particolari di parteciparvi predisponendo iniziative simili che coinvolgano il popolo di Dio».

Qui il sussidio per la preghiera:

adorazione per la pace-27 ott 2023

IMMIGRAZIONE, PRESENTATO IL XXXII RAPPORTO DELLA CARITAS ITALIANA

Al 1° gennaio 2023 le stime dell’ISTAT indicano la presenza di 5.050.257 cittadini stranieri residenti in Italia, in lieve aumento rispetto ai dati definitivi riferiti all’anno precedente (5.030.716), in maggioranza nel Nord Italia (59,1% dei residenti totali). Quanto alle principali nazionalità, oltre alla consolidata prima posizione dei cittadini rumeni, e alle successive seconda e terza dei cittadini marocchini e albanesi (che si attestano all’8,4% e all’8,3% del totale), notiamo sempre più un avvicendamento delle provenienze asiatiche (del Sud Est, in particolare): quelle di più storica presenza (come Cina e Filippine) sono in decremento, mentre quelle di più recente arrivo (come Bangladesh e Pakistan) stanno consolidando il loro percorso migratorio in Italia. Sono alcuni dei dati che emergono dalla XXXII edizione del Rapporto Immigrazione realizzato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes presentato a Roma il 17 ottobre.  Secondo i dati forniti nel Rapporto i nuovi nati stranieri dal 2012 al 2021 sono diminuiti del 28,7%, passando da quasi 80 mila a meno di 57 mila: è ormai da un decennio che il numero di nuovi nati stranieri diminuisce costantemente e sempre più (-5% negli ultimi due anni). Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, per quelli non-Ue il tasso di occupazione si è attestato su valori leggermente inferiori alla media (59,2% contro il 60,1%). In riferimento alle tipologie contrattuali, l’87% degli occupati stranieri è un lavoratore dipendente e il restante 12,9% ha un contratto di lavoro autonomo. Il 75,2% degli occupati non-Ue svolge la professione di operaio (contro il 31,6% degli italiani), mentre solo 1 su 10 è un impiegato e appena lo 0,1% è dirigente. Fra le maggiori criticità figura lo scarso coinvolgimento delle donne non-Ue nel mercato del lavoro in Italia. Alle fragilità di chi è senza un impiego si aggiungono quelle di chi un lavoro lo possiede: il fenomeno della in-work poverty ha registrato una forte recrudescenza negli ultimi anni, tra cittadini stranieri e non: secondo le ultime stime ISTAT, il 7% degli occupati in Italia vive in una condizione di povertà assoluta, percentuale che sale al 13,3% tra i lavoratori meno qualificati e al 31,1% tra gli stranieri. Il totale degli alunni con cittadinanza non italiana nell’anno scolastico 2021/2022, è di 872.360, e la percentuale dei nati in Italia cresce sempre più fino ad arrivare al 65,6%, con punte ancora più alte per alcune nazionalità, come la cinese (88%), la marocchina e la filippina (entrambe oltre il 75%): una realtà ancora non intercettata dalla legislazione sull’acquisizione di cittadinanza. Rispetto all’anno precedente, si è assistito ad un aumento degli ingressi di minori in carcere, sia italiani sia stranieri: segno di dinamiche di disagio giovanile, che si esprimono anche nel fenomeno delle bande giovanili. Il tema della cultura è tanto significativo per la comprensione della nostra società quanto ampio ed eterogeneo. Anche in conseguenze della guerra in Ucraina, aumentano le “voci” delle persone migranti nell’informazione italiana, ma non a tutti è offerta pari opportunità di esprimersi. Di contro, si sente l’esigenza di un maggiore coinvolgimento di persone di origine straniera nelle redazioni giornalistiche e su temi non solo riconducibili alla mobilità, ma all’attualità, alla politica, alla economia e in ogni ambito della vita quotidiana.   Notizia e documentazione a questo link: https://www.caritas.it/presentazione-del-xxxii-rapporto-immigrazione/  

IL CARD. LOJUDICE AD AVVENIRE: “LA PACE VA COLTIVATA OGNI GIORNO”

Riportiamo il testo integrale dell’articolo scritto dal Card. Lojudice per Avvenire nella rubrica “Voci di pace”

Parlare della pace in questo periodo è difficile e tutto sembra andare nella parte opposta. Ad un ragazzo che mi chiedeva cosa possiamo fare noi ho detto che dobbiamo metterla al centro delle nostre vite, anche nel quotidiano. Mi ha risposto: ma che significa? Significa sapere, ad esempio, accogliere chi è diverso da noi, significa avere il coraggio di andare controcorrente in un mondo dove vanno di moda la violenza e l’indifferenza,  significa provare a far pace con qualcuno con cui hai litigato. Ma che c’entrano queste cose con le guerre in Ucraina e ora quella in Medio Oriente? Eccome se c‘entrano perché la pace riguarda tutti. Se non siamo in grado di essere accoglienti con chi ci vive accanto nelle nostre città come possiamo parlare di pace? Non possiamo pensare, in un mondo globalizzato, che quei conflitti non ci riguardano perché sono lontani. Non è così e ce lo ha detto il Papa già ai tempi della pandemia: “nessuno si salva da solo, siamo tutti nella stessa barca tra le tempeste della storia”. Certo, quello che abbiamo visto in queste settimane ci fa pensare che la strada della pace sia impossibile, ma dobbiamo crederci tutti perché è l’unica speranza per il futuro del mondo.

Card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.

 

Qui il link dell’articolo: https://www.avvenire.it/attualita/pagine/voci-di-pace-cardinale-lojudice

IL 21/X IL CARD. LOJUDICE AL CONVEGNO ECCLESIALE DELLA DIOCESI DI LANUSEI PER IL CAMMINO SINODALE

Sabato 21 ottobre 2023, presso l’Auditorium Fraternità, a Tortolì (Nuoro), si svolgerà il consueto Convegno Ecclesiale Diocesano dal titolo: “Una Parola per la vita. Leggere e interpretare la storia alla luce della Bibbia“.

Il Convegno, aperto a tutti, si colloca all’interno del Cammino Sinodale delle Chiese in Italia, dedicato quest’anno alla fase sapienziale.

Per tale occasione – su invito di Mons. Antonio Mura, vescovo di Nuoro e di Lanusei – alle ore 15, il card. Augusto Paolo Lojudice,  vescovo di Montepulciano- Chiusi- Pienza  e Arcivescovo Siena- Colle di Val D’Elsa- Montalcino proporrà ai presenti una riflessione sul tema “Qual è la Parola giusta per la realtà ecclesiale e sociali di oggi?” Alle ore 17,30 il Card. Lojudice presiederà, con Mons. Mura, la Santa Messa. 

 

DALLA SEI TOSCANA DONAZIONE ALLA CARITAS DIOCESANA PER COMBATTERE LA POVERTÀ ALIMENTARE

La SEI – Servizi Ecologici Integrati – Toscana ha donato buoni spesa alla Caritas Diocesana di Montepulciano- Chiusi-Pienza, che verranno utilizzati per le attività a favore delle persone fragili nei 15 comuni della diocesi. In particolare, i buoni andranno a sostenere le oltre 700 famiglie, sia italiane che extracomunitarie, in accoglienza nelle strutture e abitazioni sul territorio coordinate dalla Caritas.

“Un ringraziamento speciale al presidente Alessandro Fabbrini e a tutta Sei Toscana – spiega Giuliano Faralli, direttore della Caritas diocesana di Montepulciano-Chiusi-Pienza – per la donazione dei buoni pasto”.

“Oggi – aggiunge – una delle emergenze che dobbiamo affrontare è quella alimentare. Molte famiglie non hanno più la possibilità di acquistare beni alimentari anche di prima necessità rinunciando ad una corretta e sana alimentazione. Questa è una vera emergenza sociale e i buoni pasto che ci sono stati donati sono uno strumento essenziale per essere accanto a chi è in difficoltà sociale ed economica”.

Didascalia foto: a sinistra per Sei Toscana, la Resp. Comunicazione e Relazioni istituzionali, Erika Roccioletti e a destra Giuliano Faralli, direttore della Caritas diocesana di Montepulciano-Chiusi-Pienza.

ESORTAZIONE DEL PAPA DEDICATA A TERESINA, SANTA CORAGGIOSA DEI TEMPI MODERNI

Papa Francesco pubblica l’esortazione apostolica dedicata alla “sorella” degli atei e dei disperati: dal Carmelo ha mostrato a tutti che la via della felicità è affidarsi a Dio. Teresa Martin, ragazza normanna, a 15 anni si è seppellita in un convento ove è morta di tubercolosi a 24 anni. Però aveva scritto a mano tre quadernetti che, pubblicati, hanno scatenato all’inizio del secolo scorso ciò che chiamarono “un uragano di gloria”. Leggendoli un papa santo, Pio X, disse che quella ragazzina era «la più grande santa dei tempi moderni», e già nel 1925 l’austero e dotto Pio XI la dichiarò santa in piazza San Pietro: santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, carmelitana scalza. Chiuso? Macché: nel 1996 Giovanni Paolo II l’ha proclamata Dottore della Chiesa, alla pari di due sole altre donne in 2000 anni: Caterina da Siena e Teresa d’Avila. E da allora tutti i papi si sono occupati di lei. Ora papa Francesco pubblica un’esortazione apostolica dedicata a quella che tutti chiamano “la piccola” Teresa di Gesù Bambino.

Ma chi è stata, allora, questa ragazza francese? Nata nel 1873, presto orfana di madre, padre sant’uomo, ma fragile, e quattro sorelle un po’ nevrotiche. A meno di tre anni dice che si farà suora. A dieci una malattia gravissima la porta in punto di morte: guarisce di colpo e dice che la Madonna le ha sorriso. A undici anni prima Comunione: racconta di essersi “fusa” con Gesù. A quattordici anni pregando chiede a Gesù che un triplice assassino feroce, Enrico Pranzini, condannato alla ghigliottina, dia un segno di conversione. I giornali del 1° settembre 1887 raccontano: già con la testa sotto la lama, quello chiede un crocifisso e lo bacia.

Per lei è il segno decisivo e vuole andare in convento. Tutti la sconsigliano: troppo giovane. Cocciuta, va dal vescovo: niente. Chiuso? Macché. Va fino a Roma, dal Papa, e il 20 novembre 1887 si aggrappa letteralmente alle ginocchia del vecchio Leone XIII: «voglio entrare in convento!». La spunta, e l’8 aprile 1888, a quindici anni, si seppellisce al Carmelo di Lisieux: suor Teresa di Gesù Bambino. Nove anni di convento e di vita nascosta, la malattia e la morte, 30 settembre 1897. Finito? Macché! Comincia allora, e lei l’aveva detto esplicitamente: «Voglio passare il mio cielo a fare del bene sulla terra».

Gli altri riposano in pace, lei no. Quei tre quadernetti vanno stampati in tutte le lingue in milioni di copie. Prima in diocesi, poi a Roma, sono costretti a fare i conti con lei. Decine di migliaia di grazie, centinaia di richieste di riconoscimento di miracolo, tutto pubblico, tutto agli atti nero su bianco. Come una “pioggia di rose”. Perciò, anche esagerando, l’hanno chiamata “la santa delle rose”.

Ma c’era altro. In quei tre quadernucci la Chiesa cattolica ha trovato una vera lezione per tutti. Eccola: Dio vuole che l’uomo diventi Dio, con Lui, e che ami gli uomini, tutti, con il suo stesso Amore che chiede soltanto di invadere l’umanità intera. Ed è l’amore che fa muovere il mondo. E Dio è il destino di tutti, anche e soprattutto dei peccatori, degli ultimi, dei dubbiosi, dei lontani. Lei si è dichiarata sorella degli atei e dei disperati, annunciando che tutti, anche i delinquenti più feroci, se si lasciano invadere dal perdono e dall’amore di Dio, possono essere felici fin da questa vita, e poi definitivamente nell’altra.

La religione che ha vissuto e descritto lei, avendo come unico maestro Gesù, non è l’oppio del popolo, ma la felicità offerta realmente a tutti. Una pazza? Una visionaria? Un’esaltata? No. Una piccola ragazza francese è diventata una gigante, e i grandi l’hanno presa sul serio, da Paul Claudel a Joseph Roth, che l’ha messa al centro della sua “Leggenda del Santo Bevitore”, da Gilbert Cesbron a giganti della teologia come Hans Urs von Balthasar. E infine Giovanni Paolo II l’ha messa in cattedra: Dottore della Chiesa. Benedetto XVI l’ha proclamata maestra dei teologi, e papa Francesco le ha dedicato in questi giorni un’intera esortazione apostolica. Una lezione per tutti. Teresa Martin, ragazza normanna, testa dura e cuore grande, ha scritto che bisogna camminare nella luce , e ha insegnato che Dio, l’amore, la felicità, è a portata di tutti.

(Fonte Avvenire – di Gianni Gennari).

 

QUI IL TESTO DELL’ESORTAZIONE: 

ESORTAZIONE APOSTOLICA

IL 17/X LA DIOCESI ADERISCE ALLA GIORNATA NAZIONALE PER LA PACE E LA RICONCILIAZIONE

La diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza aderisce alla Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione.

La data scelta è martedì 17 ottobre 2023, in comunione con i cristiani di Terra Santa secondo le indicazioni del Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, che a nome di tutti gli Ordinari ha chiesto alle comunità locali di incontrarsi “nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione”. In un momento di grande dolore e forte preoccupazione per l’escalation di violenza in Medio Oriente, l’invito è rivolto al tutte le realtà ecclesiali della diocesi perché aderiscano.

Nel frattempo, domenica 15 ottobre, in tutte le celebrazioni eucaristiche, può essere adottata questa intenzione: “Padre misericordioso e forte: ‘tu non sei un Dio di disordine, ma di pace’. Spegni nella Terra Santa l’odio, la violenza e la guerra, perché rifioriscano l’amore, la concordia e la pace. Preghiamo”.

Per la Diocesi di Montepulciano – Chiusi – Pienza si propone di organizzare, martedì 17 ottobre, l’Adorazione Eucaristica, in ogni Parrocchia, alle ore 17 e/o alle ore 21, in modo da essere tutti spiritualmente riuniti in un’unica grande preghiera.

Per l’occasione è stato predisposto uno schema di preghiera (qui il testo):

https://www.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/31/2023/10/12/Adorazione-eucaristica-17-ott-2023.pdf

LE CHIESE “SORELLLE” DI MONTEPULCIANO E SIENA DA PAPA FRANCESCO CON 3 MILA PELLEGRINI

“Le Chiese sorelle di Siena e Montepulciano” – così le ha definite il Card Augusto Paolo Lojudice – hanno voluto offrire oggi un segno di affetto e devozione a Papa Francesco con un presenza da record a piazza San Pietro per l’udienza generale.
Infatti, quasi 3 mila pellegrini dalle diocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e Montepulciano-Chiusi-Pienza hanno invaso pacificamente la Capitale.
Oltre 30 i volontari per l’accoglienza con il gruppo motociclisti diocesano di Montepulciano-Chiusi-Pienza e la presenza dei volontari dell’Unitalsi che hanno supportato i pellegrini con disabilità.
Erano presenti le autorità, i sindaci, le scuole, le università, le contrade, le associazioni diocesane ed anche alcuni ospiti speciali dai centri Caritas ed anche alcuni detenuti che hanno avuto un permesso straordinario.
Francesco ha salutato la folta delegazione così: “Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana, cominciando dai fedeli delle diocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e di Montepulciano-Chiusi-Pienza, accompagnati dal Cardinale Paolo Lojudice: cari amici, grazie della vostra presenza! Vi incoraggio a seguire l’esempio di Santa Caterina e Sant’Agnese da Montepulciano, diventando protagonisti di bene nelle vostre comunità”.
Al Papa sono stati portati in dono un tondo artistico con soggetti legati a Santa Caterina da parte dell’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e una formella di mosaico vitreo rappresentante una colomba della pace da parte della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
Dopo l’udienza il card. Lojudice ha presieduto la Santa Messa presso l’altare della confessione nella basilica di san Pietro con lui concelebrano oltre 60 sacerdoti.
Durante l’omelia il Cardinale ha evidenziato l’importanza del vero perdono – riprendendo i temi esposti dal Papa Francesco – e la necessità di riappropriarci in un modo profondo della preghiera come mezzo per arrivare a Dio. Ha ringraziato poi tutti gli organizzatori di questo importante evento, evidenziando come la complessa macchina organizzativa, fatta eccezione per qualche piccolo disguido, ha funzionato.

Le fotografie sono state realizzate da Fabio Di Pietro.

 

Qui si può vedere il video dell’udienza generale al minuto 1.03.58 il saluto del Pontefice alle due diocesi:

Qui si possono vedere le interviste realizzate da TELEPACE al gruppo motocilisti di Montepulciano e ai pellegrini di Siena:

Per potere vedere ed acquistare le fotografie occorre visitare il sito:

https://photo.vaticanmedia.va/it/8512-11-10-2023UdGenerale.html

 

Le fotografie della giornata:

IL CARD. LOJUDICE A VATICANEWS, “AFFRONTIAMO LE SFIDE DI OGGI CON IL “RIPENSAMENTO” SUGGERITO DAL PAPA

 

C’è un sostantivo che indica il cammino della Chiesa definito dal magistero di Papa Francesco. Si tratta di “ripensamento”. Ne è convinto il cardinale Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, che in un colloquio con Telepace ripreso da Vaticanews riflette sulle sfide sul tavolo a partire dal Sinodo. “Certamente – afferma – darà dei risultati importanti affinché la Chiesa sia sempre più fedele alla sua missione di annunciare il Vangelo”. Un cammino complesso, come ha riconosciuto lo stesso Papa Francesco, che secondo il porporato “vuole aiutarci a ripensare il nostro modo di essere in rapporto con la realtà e con il mondo”.

L’APPELLO DELLA LAUDATE DEUM

È lo stesso orizzonte di cambiamento delineato dalla Laudate Deum, attraverso un messaggio molto chiaro all’indirizzo di tutte le persone di buona volontà. “L’umanità rischia di non salvarsi per quello che sta accadendo che in gran parte è causato dagli stili di vita e dagli atteggiamenti di tutti noi”, spiega il cardinale. Quello del Pontefice, prosegue, è un appello biblico che ricorda le parole di Paolo a Timoteo: “Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi”.

IL PROBLEMA DEI MINORI NON ACCOMPAGNATI
Il Papa insiste con forza su questo argomento. La stessa forza che utilizza quando parla della guerra: “In fondo anche questa è una guerra”, aggiunge Lojudice. “Usa termini estremamente duri per dirci ad esempio che sul fronte delle migrazioni climatiche, le partenze avranno un’ampiezza molto più importante di quello che si possa immaginare”. È evidente che occorre farsi trovare preparati per dare una risposta adeguata e non emergenziale. “Non possiamo girarci dall’altra parte”, afferma a proposito di un altro tasto delicato come quello dei minori stranieri non accompagnati. “Dobbiamo unire gli sforzi e mettere insieme le intelligenze migliori”.

TREMILA PERSONE ALL’UDIENZA DEL PAPA

La sinodalità, dunque, rappresenta un modo per riflettere e agire anche dal punto di vista pastorale. E il cardinale Lojudice auspica di continuare su questa strada con le due “Chiese sorelle”, quella di Siena e quella di Montepulciano, poste sotto la sua guida. Ad unirle ci sono santa Caterina da Siena e santa Agnese di Montepulciano, con la prima che ha tratto ispirazione dalla spiritualità della seconda. Proprio sotto la loro egida si svolgerà un cammino insieme e cioè il pellegrinaggio organizzato domani, mercoledì 11 ottobre, a Roma per incontrare il Papa a margine dell’udienza generale in Piazza San Pietro. “Arriverà un gruppo di circa tre mila persone”, annuncia il porporato aggiungendo che ha illustrato questa iniziativa a Francesco durante un colloquio nei giorni scorsi a Santa Marta. “Ho raccontato al Papa che saranno rappresentate tutte le categorie delle due comunità: bambini, giovani, famiglie, operatori pastorali, ammalati e detenuti dei due istituti presenti nel territorio della diocesi di Siena”.

ASCOLTA L’INTERVISTA:

GUARDA L’INTERVISTA: https://youtu.be/F1JUaiXQacY?si=pBRXbTZr_KQU55Wx

IL PELLEGRINAGGIO INTERDIOCESANO A ROMA, NUMERI DA RECORD E TANTA EMOZIONE

Manca poco al pellegrinaggio interdiocesano (Montepulciano-Chiusi-Pienza e Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino) a Roma per abbracciare idealmente Papa Francesco in occasione dell’udienza generale dell’11 ottobre 2023 (inizio alle ore 9).I numeri sono da record: 2800 pellegrini, 55 pullman dalle due diocesi in arrivo nella Capitale. Oltre 30 i volontari per l’accoglienza nella Capitale. Mobilitato anche il gruppo motociclisti diocesano di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
Grazie al sostegno della presidenza dell’Assemblea Capitolina di Roma è stato possibile organizzare al meglio l’arrivo e lo stazionamento dei pullman ed anche l’accoglienza delle persone disabili, degli anziani e dei bambini.
Al Papa verranno portati in dono un tondo artistico con soggetti legati a Santa Caterina da parte dell’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e una formella di mosaico vitreo rappresentante una colomba della pace da parte della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
Dopo l’udienza, sempre l’11 ottobre 2023,  il card. Lojudice presiederà la santa messa presso l’altare della confessione nella basilica di san Pietro con lui concelebrano oltre 60 sacerdoti.

MONTEPULCIANO, IL 13/X AL VIA GLI INCONTRI DIOCESANI DELLA LECTIO DIVINA SUL VANGELO DI GIOVANNI

Prenderanno il via venerdì prossimo 13 ottobre 2023 gli incontri diocesani della Lectio Divina, che quest’anno sono dedicati al Vangelo secondo Giovanni.

L’appuntamento è  – per ogni data –  alle ore 21,15 nei locali della Parrocchia di San Biagio a Montepulciano.

Le date:

Venerdì 13 ottobre: Don Antonio Canestri sui capitoli 1-2. Prologo e le Nozze di Cana.

Venerdì 10 novembre: Prof.ssa Gaia Bianconi sui capitoli 3-4. L’incontro con Nicodemo e con la Samaritana.

Venerdì 15 dicembre: Prof. Andrea Giambetti sui capitoli 8-9. L’adultera e il cieco nato.

Venerdì 12 gennaio: Don Domenico Zafarana sui capitoli 11-12. La Resurrezione di Lazzaro e l’unzione di Betania.

Venerdì 16 febbraio: Don Antonio Bartalucci sui capitoli 15-17. La Vite e i tralci e i discorsi di commiato.

Venerdì 15 marzo: Prof.sse Elena Roghi e Silvia Gennari sui capitoli 18-19. La passione e la morte di Gesù.

Venerdì 12 aprile: Prof. Don Manlio Sodi sul capitolo 20. La  Resurrezione e l’apparizione a Maria Maddalena.

 

FRANCESCO MARTINI NOMINATO VICEPRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DELLE FABRICERIE

Nella riunione dell’associazione nazionale delle fabbricerie, è stato eletto presidente dell’Associazione il dott. Andrea Maestrelli, presidente della Primaziale di Pisa, sono stati nominati due vice, uno in rappresentanza delle grandi fabbricerie, Carlo Alberto Tesserin presidente della Procuratoria di San Marco (Venezia) e uno, Francesco Martini (presidente della Fabbriceria della Chiesa Cattedrale di Pienza), in rappresentanza delle piccole Fabbricerie.
È stato inoltre eletto Presidente onorario, Pier Francesco Pacini.

CARD. LOJUDICE, “DOMANI PREGHIERA PER LA PACE, DAL MEDIO ORIENTE ALL’UCRAINA

“Un momento grave e difficile per tutto il mondo perché la pace, come la guerra, in ogni parte della terra riguarda tutti, nessuno escluso. La mia preghiera per tutte le vittime innocenti del nuovo conflitto che coinvolge israeliani e palestinesi”.


E’ quanto dichiara il Card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di 
 Siena-Colle di Val D’Elsa -Montalcino e vescovo di Montepulciano- Chiusi-Pienza,

“Il mondo è lacerato, ormai, da numerosi conflitti. Alcuni – aggiunge – che si protraggono da oltre mezzo secolo, ma noi non dobbiamo rassegnarci alla guerra. Dobbiamo ancora di più contribuire affinchè la pace non sia più un lusso, ma il legame che unisce tutti i popoli della terra. La nostra terra”.

“Invito le comunità a me affidate- continua- di Montepulciano- Chiusi-Pienza e Siena-Colle di Val D’Elsa -Montalcino, domani, nelle celebrazioni domenicali, a pregare per la pace e per la tante troppe vittime di inutili e assurdi conflitti che non possono lasciarci indifferenti. Dall’Ucraina, al Nagorno Karabakh ed ora, con grande dolore, per il Medio Oriente”.

MONTEPULCIANO E SIENA: A SAN PIETRO OLTRE 2800 PELLEGRINI CON 55 PULLMAN. GIOVEDÌ SCORSO IL CARD. LOJUDICE DAL PAPA PER PRESENTARE L’EVENTO

Un evento eccezionale quello che si sta preparando per mercoledì prossimo 11 ottobre 2023 per il  pellegrinaggio interdiocesano (Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e Montepulciano-Chiusi-Pienza) a Roma per abbracciare idealmente Papa Francesco in occasione dell’udienza generale (inizio alle ore 9).
I numeri sono da record: 2800 pellegrini, 55 pullman dalle due diocesi in arrivo nella Capitale. Oltre 30 i volontari per l’accoglienza nella Capitale. Mobilitato anche il gruppo motociclisti diocesano di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
Su indicazione del Card. Lojudice prenderanno parte a questo vero proprio evento tutte le realtà presenti sul territorio: le autorità, i sindaci, le scuole, le università, le contrade, le associazioni diocesane ed anche alcuni ospiti speciali dai centri Caritas ed anche alcuni detenuti che hanno avuto un permesso straordinario.
Grazie al sostegno della presidenza dell’Assemblea Capitolina di Roma è stato possibile organizzare al meglio l’arrivo e lo stazionamento dei pullman ed anche l’accoglienza delle persone disabili, degli anziani e dei bambini.
Lo scorso giovedì 5 ottobre 2023 il cardinale Lojudice è stato ricevuto in udienza da Papa Francesco al quale ha voluto raccontare il significato di questo pellegrinaggio “per testimoniare al Pontefice la nostra vicinanza e il nostro filiale affetto” ha detto l’arcivescovo.
Al Papa verranno portati in dono un tondo artistico con soggetti legati a Santa Caterina da parte dell’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e una formella di mosaico vitreo rappresentante una colomba della pace da parte della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
Dopo l’udienza, sempre l’11 ottobre 2023,  il card. Lojudice presiederà la santa messa presso l’altare della confessione nella basilica di san Pietro con lui concelebrano oltre 60 sacerdoti.

“LAUDATE DEUM”, IL GRIDO DEL PAPA PER UNA RISPOSTA ALLA CRISI CLIMATICA

Pubblicata l’esortazione apostolica di Francesco che specifica e completa l’enciclica del 2015: non reagiamo abbastanza, siamo vicini al punto di rottura. Critiche ai negazionisti: indubitabile l’origine umana del riscaldamento globale. L’impegno per la cura della casa comune scaturisce dalla fede cristiana

«“Lodate Dio” è il nome di questa lettera. Perché un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso». Con queste parole si conclude la nuova esortazione apostolica di Papa Francesco, pubblicata il 4 ottobre, festa del Santo di Assisi. Un testo in continuità con la più ampia enciclica Laudato si’ del 2015.

In 6 capitoli e 73 paragrafi il Successore di Pietro intende specificare e completare quanto già affermato nel precedente testo sull’ecologia integrale, e al tempo stesso lanciare un allarme e una chiamata alla corresponsabilità di fronte all’emergenza del cambiamento climatico, prima che sia troppo tardi. L’esortazione guarda in particolare alla COP28 che si terrà a Dubai tra fine novembre e inizi di dicembre. Il Pontefice scrive: «Con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura» e «non c’è dubbio che l’impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e famiglie». È una «delle principali sfide che la società e la comunità globale devono affrontare» e «gli effetti del cambiamento climatico sono subiti dalle persone più vulnerabili, sia in patria che nel mondo».

 

Testo integrale:

https://www.montepulcianochiusipienza.it/wp-content/uploads/sites/2/2023/10/testo-integrale.pdf

 

Per approfondire :

https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-10/papa-laudate-deum-testo-esortazione-apostolica-crisi-clima.html