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PAPA FRANCESCO NOMINA IL CARD. LOJUDICE GIUDICE DELLA CORTE DI CASSAZIONE SCV

Il Santo Padre ha nominato, con decorrenza 1° gennaio 2024, Presidente della Corte di Cassazione dello Stato della Città del Vaticano l’Eminentissimo Signor Cardinale Kevin Joseph Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.

Il Romano Pontefice ha inoltre nominato, con pari decorrenza, Giudici della medesima Corte gli Eminentissimi Signori Cardinali: Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna; Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza; Mauro Gambetti, O.F.M. Conv., Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano.

Sua Santità ha altresì nominato, con la stessa decorrenza, Giudici Applicati della menzionata Corte di Cassazione la Ch.ma Prof.ssa Antonia Antonella Marandola, Professore ordinario di Diritto processuale penale all’Università degli Studi del Sannio e la Ch.ma Prof.ssa Chiara Minelli, Professore ordinario di Diritto Canonico all’Università degli Studi di Brescia.

MONTEPULCIANO, QUESTA SERA LA PROCESSIONE PER IL SINODO DALLA CHIESA DELLE GRAZIE

Questa sera, mercoledì 31 maggio, alle ore 21.15 partirà dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Montepulciano la processione a conclusione del mese mariano, organizzata dalla parrocchia. Durante la processione – nella quale si alterneranno canti della tradizione popolare e preghiere a carattere mariano – si pregherà anche per il Sinodo della Chiesa universale, che Papa Francesco ha convocato per il prossimo ottobre e come ha suggerito a tutti i sacerdoti lo stesso vescovo card. Lojudice.

In caso di maltempo, si pregherà S.Rosario in Chiesa concludendo con la preghiera per il Sinodo

VATICANO: CHIUSA LA 77a ASSEMBLEA DELLA CEI, IL COMUNICATO FINALE

La 77ª Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, che si è svolta in Vaticano dal 22 al 25 maggio 2023, si è aperta e chiusa con due interventi di Papa Francesco: il primo, riservato, con i Vescovi e il secondo aperto anche ai referenti diocesani del Cammino sinodale, ai quali il Papa ha affidato quattro consegne.

Qui il link del comunicato finale:
https://www.chiesacattolica.it/77a-assemblea-generale-comunicato-finale/

IL 27/5 LA VEGLIA DIOCESANA DI PENTECOSTE CON LA PREGHIERA PER IL SINODO

Sabato 27 maggio alle ore 21.15 presso la parrocchia S. Cristoforo a Bettole si terrà la Veglia Diocesana di Pentecoste, presieduta dal card. Augusto Paolo Lojudice, Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, sul tema “Accendi il fuoco del tuo amore”. Verranno invocati i sette doni dello Spirito Santo, per ognuno dei quali verrà accesa simbolicamente una lampada.

In questa occasione, ci sarà una speciale preghiera mariana in preparazione alla XVI Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi e per porre il cammino sinodale sotto la particolare protezione di Maria. La preghiera recitata sarà quella preparata dalla Conferenza Episcopale Italiana, e verrà fatta davanti a una copia dell’immagine della Madonna del Rifugio, patrona della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza e custodita nel Convento di San Bernardino a Sinalunga.

DAL 22 AL 25 MAGGIO IL CARD. LOJUDICE IN VATICANO PER LA 77ª ASSEMBLEA GENERALE DELLA CEI

Dal 22 al 25 maggio si terrà in Vaticano, presso l’Aula del Sinodo, la 77ª Assemblea generale della CEI che si aprirà e si concluderà con due interventi di Papa Francesco: lunedì 22, infatti, è in programma l’incontro riservato con i Vescovi (non è prevista la presenza della stampa), e giovedì 25 quello aperto ai referenti del Cammino sinodale (Aula Paolo VI).
Martedì 23, alle ore 9:00, il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, aprirà i lavori con la sua Introduzione.
In mattinata i Vescovi eleggeranno un Vice Presidente della CEI, mentre nel pomeriggio si provvederà all’elezione dei rappresentanti della CEI alla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (primo periodo 4-29 ottobre 2023 – secondo periodo ottobre 2024). All’ordine del giorno anche una serie di adempimenti di carattere giuridico-amministrativo.
La giornata di mercoledì 24 sarà dedicata a un focus sul tema principale dell’Assemblea – “In ascolto di ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Passi verso il discernimento” – e al confronto nei gruppi sinodali. L’attenzione a mettersi in ascolto di tutti e, in particolare, degli ultimi è esplicitata anche dalla scelta di consegnare ai Vescovi una borsa “Made in Carcere”, realizzata con materiali di recupero: il segno concreto dell’impegno a offrire una seconda possibilità a persone in stato di detenzione e una nuova vita a tessuti e oggetti, all’insegna dell’inclusione sociale e della tutela dell’ambiente.
Giovedì 25, prima dell’incontro con il Santo Padre previsto alle ore 11:00, il Card. Zuppi presiederà alle ore 8.30 la Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Pietro. Alle ore 15:00, nell’Atrio dell’Aula Paolo VI, illustrerà in conferenza stampa il Comunicato finale.
Il 25 e 26 maggio, si svolgerà, infine, l’assemblea nazionale dei referenti diocesani del Cammino sinodale (Roma, Ergife Palace Hotel).

LA VICINANZA DELLA CEI ALLA CHIESA DELL’EMILIA-ROMAGNA

La Presidenza della CEI esprime fraterna vicinanza alle popolazioni colpite dall’ondata di maltempo che sta flagellando l’Emilia-Romagna. Nell’assicurare il ricordo nella preghiera per le vittime, i dispersi e tutte le famiglie coinvolte, la Presidenza rinnova l’invito alle diocesi, alle parrocchie, agli istituti religiosi a pregare e a farsi prossimi agli abitanti dei territori provati dalle alluvioni e dalle esondazioni dei fiumi.
“Di fronte a questa nuova calamità capiamo con chiarezza come dobbiamo essere uniti nell’emergenza, come scegliere insieme di curare la nostra casa comune e ci impegniamo a fare quanto necessario per collaborare con i soccorsi e nel garantire accoglienza e solidarietà a chi si trova nel bisogno”, afferma la Presidenza con le parole dei Vescovi della Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna.
La Segreteria Generale della CEI è in contatto con i Vescovi delle Diocesi colpite e con la rete della Caritas per avere un quadro aggiornato della situazione e individuare le prime necessità a cui far fronte.

IL RITO DEGLI ESORCISMI ALL’INCONTRO MENSILE DEL CLERO COL CARD. LOJUDICE

Si è svolto stamattina, martedì 16 maggio, nella Canonica di San Biagio a Montepulciano, l’incontro mensile del clero della nostra diocesi col card. Lojudice, che ha presieduto l’incontro. Dopo la recita dell’Ora Terza i sacerdoti hanno accolto la relazione e l’esperienza di padre Mauro Tomei, monaco esorcista della diocesi di Grosseto, che ha evidenziato le potenzialità del Rito degli esorcismi oggi in uso nella Chiesa italiana. Sono seguiti gli interventi personali e alcune domande da parte dei sacerdoti, nonché alcuni avvisi comunicati dal Vicario Generale riguardanti la vita della diocesi. L’incontro si è concluso con il pranzo comunitario.

IL 16/5 IL SECONDO APPUNTAMENTO DI EDUCAZIONE FINANZIARIA “DONNE AL QUADRATO”

Il prossimo 16 maggio 2023, alle ore 18 si terrà il secondo incontro del progetto no-profit di alfabetizzazione finanziaria e inclusione sociale “D² – Donne al Quadrato”, un nuovo percorso formativo online di educazione finanziaria dedicato alla cittadinanza. Il tema di questo nuovo appuntamento sarà “IL CREDITO BANCARIO – MUTUO, PRESTITI E FINANZIAMENTI AL CONSUMO”.
L’iniziativa si tiene nell’ambito dell’accordo di collaborazione – siglato da Global Thinking Foundation con l’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino, la Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, la Fondazione Opera Diocesana Senese per la Carità Onlus e la Caritas Diocesana di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
La partecipazione al corso è gratuita e libera, previa iscrizione al sito: https://www.donnealquadrato.it/calendario/ o mandando una mail a: donnealquadrato@gltfoundation.com.
È possibile seguire il corso in modalità ibrida:
– online tramite collegamento su Zoom.
– in presenza presso il Centro Pastorale Diocesano (Via Montarioso 35, Monteriggioni, Siena).
Il calendario delle prossime lezioni:
2) 2° lezione: 16 maggio, ore 18 – 19.30: IL CREDITO BANCARIO – MUTUO, PRESTITI E FINANZIAMENTI AL CONSUMO;
3) 3° lezione: 23 maggio, ore 18 – 19.30: INVESTIMENTI, OBIETTIVI E PIANIFICAZIONE;
4) 4° lezione: 30 maggio, ore 18 – 19.30: UN FUTURO SERENO – ASSICURAZIONI E SUCCESSIONI.
Il corso terminerà martedì 6 giugno con la consegna degli attestati ai partecipanti: un documento ufficiale per sancire il percorso realizzato e le competenze acquisite. In tale occasione, alle ore 18:00, presso il Centro Pastorale Diocesano (Via Montarioso 35, Monteriggioni, Siena), si terrà l’incontro gratuito in presenza “Per una soluzione ragionata al sovraindebitamento. Guida pratica alla L. 3 2012 aggiornata”: il workshop, dedicato alla prevenzione sul sovraindebitamento, tenuto dall’Avv. Achiropita Curti, mentordella Task Force “Donne al Quadrato” di Global Thinking Foundation.
La partecipazione all’evento è gratuita e libera, previa iscrizione al sito: https://www.donnealquadrato.it/calendario/ o mandando una mail a: donnealquadrato@gltfoundation.com.

“LIBERI DI SCEGLIERE SE MIGRARE O RESTARE”, IL MESSAGGIO DEL PAPA PER LA GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO

Pubblichiamo di seguito il Messaggio di Papa Francesco per la 109ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che sarà celebrata domenica 24 settembre, sul tema: “Liberi di scegliere se migrare o restare”.

Cari fratelli e sorelle!
I flussi migratori dei nostri giorni sono espressione di un fenomeno complesso e articolato, la cui comprensione esige l’analisi attenta di tutti gli aspetti che caratterizzano le diverse tappe dell’esperienza migratoria, dalla partenza all’arrivo, incluso un eventuale ritorno. Con l’intenzione di contribuire a tale sforzo di lettura della realtà, ho deciso di dedicare il Messaggio per la 109a Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato alla libertà che dovrebbe sempre contraddistinguere la scelta di lasciare la propria terra.
“Liberi di partire, liberi di restare”, recitava il titolo di un’iniziativa di solidarietà promossa qualche anno fa dalla Conferenza Episcopale Italiana come risposta concreta alle sfide delle migrazioni contemporanee. E dal mio ascolto costante delle Chiese particolari ho potuto comprovare che la garanzia di tale libertà costituisce una preoccupazione pastorale diffusa e condivisa.
«Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo”» (Mt 2,13). La fuga della Santa Famiglia in Egitto non è frutto di una scelta libera, come del resto non lo furono molte delle migrazioni che hanno segnato la storia del popolo d’Israele. Migrare dovrebbe essere sempre una scelta libera, ma di fatto in moltissimi casi, anche oggi, non lo è. Conflitti, disastri naturali, o più semplicemente l’impossibilità di vivere una vita degna e prospera nella propria terra di origine costringono milioni di persone a partire. Già nel 2003 San Giovanni Paolo II affermava che «costruire condizioni concrete di pace, per quanto concerne i migranti e i rifugiati, significa impegnarsi seriamente a salvaguardare anzitutto il diritto a non emigrare, a vivere cioè in pace e dignità nella propria Patria» (Messaggio per la 90a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, 3).
«Presero il loro bestiame e tutti i beni che avevano acquistato nella terra di Canaan e vennero in Egitto, Giacobbe e con lui tutti i suoi discendenti» (Gen 46,6). È a causa di una grave carestia che Giacobbe con tutta la sua famiglia fu costretto a rifugiarsi in Egitto, dove suo figlio Giuseppe aveva assicurato loro la sopravvivenza. Persecuzioni, guerre, fenomeni atmosferici e miseria sono tra le cause più visibili delle migrazioni forzate contemporanee. I migranti scappano per povertà, per paura, per disperazione. Al fine di eliminare queste cause e porre così termine alle migrazioni forzate è necessario l’impegno comune di tutti, ciascuno secondo le proprie responsabilità. Un impegno che comincia col chiederci che cosa possiamo fare, ma anche cosa dobbiamo smettere di fare. Dobbiamo prodigarci per fermare la corsa agli armamenti, il colonialismo economico, la razzia delle risorse altrui, la devastazione della nostra casa comune.
«Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno» (At 2,44 45). L’ideale della prima comunità cristiana pare così distante dalla realtà odierna! Per fare della migrazione una scelta davvero libera, bisogna sforzarsi di garantire a tutti un’equa partecipazione al bene comune, il rispetto dei diritti fondamentali e l’accesso allo sviluppo umano integrale. Solo così si potrà offrire ad ognuno la possibilità di vivere dignitosamente e realizzarsi personalmente e come famiglia. È chiaro che il compito principale spetta ai Paesi di origine e ai loro governanti, chiamati ad esercitare la buona politica, trasparente, onesta, lungimirante e al servizio di tutti, specialmente dei più vulnerabili. Essi però devono essere messi in condizione di fare questo, senza trovarsi depredati delle proprie risorse naturali e umane e senza ingerenze esterne tese a favorire gli interessi di pochi. E lì dove le circostanze permettano di scegliere se migrare o restare, si dovrà comunque garantire che tale scelta sia informata e ponderata, onde evitare che tanti uomini, donne e bambini cadano vittime di rischiose illusioni o di trafficanti senza scrupoli.
«In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà» (Lv 25,13). La celebrazione del giubileo per il popolo d’Israele rappresentava un atto di giustizia collettivo: tutti potevano «tornare nella situazione originaria, con la cancellazione di ogni debito, la restituzione della terra, e la possibilità di godere di nuovo della libertà propria dei membri del popolo di Dio» (Catechesi, 10 febbraio 2016). Mentre ci avviciniamo al Giubileo del 2025, è bene ricordare questo aspetto delle celebrazioni giubilari. È necessario uno sforzo congiunto dei singoli Paesi e della Comunità internazionale per assicurare a tutti il diritto a non dover emigrare, ossia la possibilità di vivere in pace e con dignità nella propria terra. Si tratta di un diritto non ancora codificato, ma di fondamentale importanza, la cui garanzia è da comprendersi come corresponsabilità di tutti gli Stati nei confronti di un bene comune che va oltre i confini nazionali. Infatti, poiché le risorse mondiali non sono illimitate, lo sviluppo dei Paesi economicamente più poveri dipende dalla capacità di condivisione che si riesce a generare tra tutti i Paesi. Fino a quando questo diritto non sarà garantito – e si tratta di un cammino lungo saranno ancora in molti a dover partire per cercare una vita migliore.
«Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (Mt 25,35 36). Queste parole suonano come monito costante a riconoscere nel migrante non solo un fratello o una sorella in difficoltà, ma Cristo stesso che bussa alla nostra porta. Perciò, mentre lavoriamo perché ogni migrazione possa essere frutto di una scelta libera, siamo chiamati ad avere il massimo rispetto della dignità di ogni migrante; e ciò significa accompagnare e governare nel miglior modo possibile i flussi, costruendo ponti e non muri, ampliando i canali per una migrazione sicura e regolare. Ovunque decidiamo di costruire il nostro futuro, nel Paese dove siamo nati o altrove, l’importante è che lì ci sia sempre una comunità pronta ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare tutti, senza distinzione e senza lasciare fuori nessuno.
Il percorso sinodale che, come Chiesa, abbiamo intrapreso, ci porta a vedere nelle persone più vulnerabili e tra questi molti migranti e rifugiati dei compagni di viaggio speciali, da amare e curare come fratelli e sorelle. Solo camminando insieme potremo andare lontano e raggiungere la meta comune del nostro viaggio.

Roma, San Giovanni in Laterano, 11 maggio 2023

* * *

Preghiera
Dio, Padre onnipotente,
donaci la grazia di impegnarci operosamente
a favore della giustizia, della solidarietà e della pace,
affinché a tutti i tuoi figli sia assicurata
la libertà di scegliere se migrare o restare.
Donaci il coraggio di denunciare
tutti gli orrori del nostro mondo,
di lottare contro ogni ingiustizia
che deturpa la bellezza delle tue creature
e l’armonia della nostra casa comune.
Sostienici con la forza del tuo Spirito,
perché possiamo manifestare la tua tenerezza
ad ogni migrante che poni sul nostro cammino
e diffondere nei cuori e in ogni ambiente
la cultura dell’incontro e della cura.

all'interno dell'articolo il programma completo

TREQUANDA (SI), FINO AL 15 MAGGIO I FESTEGGIAMENTI IN ONORE DELLA BEATA BONIZZELLA

Nella chiesa di S. Pietro e Andrea di Trequanda, giacciono ancora in un’urna le spoglie della Beata Bonizzella Cacciaconti, una delle poche laiche della storia antica che fu degna di tale riconoscimento. Raramente infatti tale dignità veniva data a donne che non provenissero da ordini religiosi e monacali, soprattutto ad una come lei che in vita fu sia moglie che madre.
Nacque intorno al 1230-1235, figlia di Ildebrandino Cacciaconti discendente dei Conti Scialenghi e, in età di matrimonio, fu concessa in sposa a Naddo di Benuccio Piccolomini, ricco nobile di Corsignano (Pienza), ma del quale ben presto rimase vedova.
Cominciò così il suo ritiro nella dimora di famiglia di Belsedere, località vicino a Trequanda, ma ogni giorno andava e veniva dal paese per pregare e fare opere di carità ai cittadini di quel borgo e terminò la sua vita in povertà. Una volta defunta, come era usanza delle famiglie potenti dell’epoca, la sua salma fu tumulata nella chiesa più importante del paese, quella di San Pietro e Andrea.
L’avvenimento per il quale la donna salì alla gloria degli altari capitò molto dopo la sua morte e precisamente il 6 maggio del 1500, quando due consiglieri del Comune di Trequanda, in riunione presso il pubblico palazzo per urgenti deliberazioni, scorsero affacciandosi dalla finestra uno strano via vai di api in un lato della chiesa. Lo sciame in questione aveva trovato un varco tra le pietre dell’edificio di culto ed aveva costruito il suo alveare proprio dentro la tomba di Bonizzella.
Rimuovendo successivamente dall’interno le pietre tombali scoprirono che stranamente non c’era né miele, né cera, ma che il corpo della donna era miracolosamente intatto. Ella era ancora vestita con abito ermisino verde ed incorrotta, anzi, la salma emanava odore di incenso ed aveva tra le mani un favo costruito dalle api a forma di calice (il suddetto calice è oggi conservato nei musei Vaticani).
Da allora a Trequanda, la seconda domenica di maggio, si festeggia la Beata Bonizzella la cui urna è riposta al centro della chiesa e che solo in quei giorni viene aperta per il culto dei fedeli. Per l’apertura però, fin da tempi remoti, occorrono contemporaneamente due chiavi, custodite durante il resto dell’anno una dal parroco ed una dal sindaco.
Molti sono i miracoli attribuiti alla Beata e quasi tutti nei confronti di persone povere od in grave pericolo.
Il programma dei festeggiamenti è già partito ieri, domenica 7 maggio 2023 con il pellegrinaggio e la Santa Messa a Belsedere.
Domani, 9 maggio 2023, alle ore 21,15 prenderà il via il triduo di preghiera per le famiglie, i giovani e i defunti e proseguirà il 10 e l’11 maggio 2023.
Mentre venerdì 12 maggio 2023, alle ore 21,30 si terrà la XVIII Rassegna Corale “Beata Bonizzella” nella Chiesa Parrocchiale di Trequanda: parteciperanno Corale “Città di Chiusi” Dir. dal Maestro M. Zullo e ”Ottetto vocale senese” Dir. dal Maestro V. Vullo.
Sabato 13 maggio 2023 alle ore 18 si terrà la cerimonia di apertura dell’urna della Beata Bonizzella.
Il giorno dopo, domenica 14 maggio 2023 sono previste diverse iniziative: la Santa Messa alle ore 8,30 e 11,30; alle ore 8,30 ritrovo in Piazza per la II Passeggiata “ In cammino con Bonizzella”; Alle ore 16 la processione per le vie del paese con la partecipazione della banda “La Folkloristica” di Bettolle a seguire il concerto; ore 21 esibizione del Gruppo Sbandieratori e Tamburini – Torrita.

Lunedì 15 maggio 2023 alle ore 11 la solenne concelebrazione presieduta dal Card. Augusto Paolo Lojudice, con i sacerdoti della vicaria, alla presenza delle autorità civili e militari. Alle ore 21, 30 la cerimonia di chiusura dell’urna della Beata Bonizzella.

IL CARD. LOJUDICE E’ INTERVENUTO ALLA PRESENTAZIONE DEL VOLUME “AD LOCA MARIANA”

È intervenuto stamani, sabato 6 maggio, ad Abbadia San Salvatore il card. Augusto Paolo Lojudice per la presentazione del secondo volume “Itinera ad loca mariana”, edito dall’Istituto per la valorizzazione delle abbazie storiche della Toscana. Alla presentazione, nel Santuario della Madonna del Castagno, sono intervenuti anche diversi sindaci e autorità della zona senese e grossetana dell’Amiata. “È una ricchezza la quantità dei luoghi mariani che abbiamo e che siamo chiamati a custodire per costruire un futuro di pace, anche in questa nostra terra, per le generazioni che ci sono e che verranno” ha precisato mons. Lojudice. Alla presentazione è intervenuto anche mons. Enrico dal Covolo, assessore del Pontificio comitato di scienze storiche.

1 MAGGIO, IL MESSAGGIO DELLA CEI SU “GIOVANI E LAVORO PER NUTRIRE LA SPERANZA”

Giovani e lavoro per nutrire la speranza

Pubblichiamo il Messaggio dei Vescovi per la Festa dei lavoratori (1° maggio 2023) dal titolo: “Giovani e lavoro per nutrire la speranza”.

I dati sull’occupazione in Italia mettono in luce un fatto assai preoccupante: circa un quarto della popolazione giovanile del nostro Paese non trova lavoro, soprattutto nel Mezzogiorno. Il quadro ci deve interrogare su quanto la nostra società, le nostre istituzioni, le nostre comunità investono per dare prospettive di presente e di futuro ai giovani. Essi pagano anche il conto di un modello culturale che non promuove a sufficienza la formazione, fatica ad accompagnarli nei passi decisivi della vita e non riesce a offrire motivi di speranza. Come sottolinea papa Francesco nell’esortazione apostolica Christus vivit: «Il mondo del lavoro è un ambito in cui i giovani sperimentano forme di esclusione ed emarginazione. La prima e più grave è la disoccupazione giovanile, che in alcuni Paesi raggiunge livelli esorbitanti. Oltre a renderli poveri, la mancanza di lavoro recide nei giovani la capacità di sognare e di sperare e li priva della possibilità di dare un contributo allo sviluppo della società» (n. 270). Conosciamo molto bene l’impatto sulla vita ordinaria di tale situazione: vengono rimandate le scelte di vita e si rimuove dall’orizzonte futuro la generazione di figli.
La crisi demografica in corso nel nostro Paese aggrava la situazione. I giovani diventano sempre più marginali. Le giovani donne conoscono un ulteriore peggioramento delle opportunità lavorative e sociali. Preoccupa anche il numero elevato di giovani che lasciano il Sud, le Isole e le aree interne per cercare fortuna nelle aree metropolitane del Nord Italia o che addirittura abbandonano per sempre la terra di origine. Un’attenzione particolare merita la situazione di precarietà lavorativa che vivono molti giovani: dove scarseggia la domanda di lavoro i giovani sono sottopagati, vedono frustrate le loro capacità e competenze e perciò interpellano la coscienza dei credenti in tutti gli ambiti lavorativi e professionali. Si avverte la fatica di far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro, per cui molte professionalità non trovano accoglienza nei giovani. Desta preoccupazione anche il tasso dei giovani che non studiano né lavorano (NEET), quelli che finiscono nelle reti della criminalità, del gioco d’azzardo, del lavoro nero e sfruttato, del mondo della droga e dell’alcolismo.
Papa Francesco, in relazione al tema dei giovani, ha più volte parlato di un’«unzione», di un dono di grazia, manifestazione dell’intrinseca dignità della persona, fonte e strumento di gratuità. Senza il lavoro non viene infatti a mancare solamente una fonte di reddito – peraltro importantissima – ma i giovani disoccupati «crescono senza dignità, perché non sono “unti” dal lavoro che è quello che dà la dignità» (Visita pastorale a Genova, Incontro con il mondo del lavoro, 27 maggio 2017).
Per porre rimedio a questa crisi epocale, nello spirito del Cammino sinodale, desideriamo condividere percorsi di vera dignità con tutti. Vorremmo che le comunità cristiane fossero sempre più luoghi di incontro e di ascolto, soprattutto dei giovani e delle loro aspirazioni, dei loro sogni, come anche delle difficoltà che essi si trovano ad affrontare. Ci impegniamo a condividere la bellezza e la fatica del lavoro, la gioia di poterci prendere davvero cura gli uni degli altri, la fatica dei momenti in cui gli ostacoli rischiano di far perdere la speranza, i legami profondi di chi collabora al bene in uno sforzo comune. Sollecitiamo la politica nazionale e territoriale a favorire l’occupazione giovanile e facciamo sì che il rapporto scuola-lavoro, garantito nella sua sicurezza, aiuti a frenare l’esodo e lo spopolamento, soprattutto nei territori con maggiore tasso di disoccupazione.
Su questo cammino ci mettiamo in dialogo e in ascolto di quelle esperienze cariche di novità e di speranza, come Economy of Francesco, il Progetto Policoro, le cooperative sociali, le Fondazioni di Comunità, le buone pratiche in campo economico, lavorativo e di microcredito, che sono state censite anche in occasione dell’ultima Settimana Sociale di Taranto.
Ascoltare questi giovani ci aiuta ad incontrarli, assieme a tanti altri che hanno sicuramente molto da dire, ai quali ci offriamo come compagni di viaggio. Vogliamo trovare il modo ed il tempo per sognare il loro stesso sogno di un’economia di pace e non di guerra; un’economia che si prende cura del creato, a servizio della persona, della famiglia e della vita; un’economia che sa prendersi cura di tutti e non lascia indietro nessuno. Desideriamo un’economia custode delle culture e delle tradizioni dei popoli, di tutte le specie viventi e delle risorse naturali della Terra, «un’economia che combatte la miseria in tutte le sue forme, riduce le diseguaglianze e sa dire, con Gesù e con Francesco, “beati i poveri”» (Patto tra il Papa e i giovani di Economy of Francesco, Assisi 24 settembre 2022).
Oggi siamo chiamati a condividere passi e contributi di tanti, perché questa «economia di Vangelo» non rimanga solamente un sogno. Prendiamo sul serio le aspirazioni dei giovani, le loro critiche all’esistente ed i loro progetti di futuro. Portiamo il nostro contributo ovunque si disegnino e si realizzino le politiche del lavoro, le contrattazioni collettive ed aziendali, le molteplici forme dell’imprenditorialità e della finanza. Una nuova visione dell’economia attenta al grido dei poveri e della Terra, dei giovani che rischiano di essere «impoveriti» del loro futuro, trovi spazio nel mondo culturale ed accademico, e alimenti le prospettive della politica a tutti i livelli. Valorizziamo anche i beni della Chiesa con lo scopo di favorire opportunità lavorative per i giovani nella logica dell’ecologia integrale di Laudato si’. Scommettiamo sulla capacità di futuro dei giovani. Abbiamo bisogno dell’alleanza tra l’economia, la finanza, la politica, la cultura per costruire reti di accompagnamento per i giovani.
Questi germogli saranno i segni sicuri di una nuova primavera fatta di relazioni buone tra le persone, di famiglie capaci di aprirsi alla vita con coraggiosa speranza, di una società della solidarietà e della cura reciproca. Siamo certi che l’azione dello Spirito sta suscitando nel mondo germogli di novità grazie anche alle future generazioni. Si sta già realizzando sotto i nostri occhi la profezia di Gioele: «Diventeranno profeti i vostri figli e le vostre figlie» (Gl 3,1).

Pubblichiamo il Messaggio dei Vescovi per la Festa dei lavoratori (1° maggio 2023) dal titolo: “Giovani e lavoro per nutrire la speranza”.

I dati sull’occupazione in Italia mettono in luce un fatto assai preoccupante: circa un quarto della popolazione giovanile del nostro Paese non trova lavoro, soprattutto nel Mezzogiorno. Il quadro ci deve interrogare su quanto la nostra società, le nostre istituzioni, le nostre comunità investono per dare prospettive di presente e di futuro ai giovani. Essi pagano anche il conto di un modello culturale che non promuove a sufficienza la formazione, fatica ad accompagnarli nei passi decisivi della vita e non riesce a offrire motivi di speranza. Come sottolinea papa Francesco nell’esortazione apostolica Christus vivit: «Il mondo del lavoro è un ambito in cui i giovani sperimentano forme di esclusione ed emarginazione. La prima e più grave è la disoccupazione giovanile, che in alcuni Paesi raggiunge livelli esorbitanti. Oltre a renderli poveri, la mancanza di lavoro recide nei giovani la capacità di sognare e di sperare e li priva della possibilità di dare un contributo allo sviluppo della società» (n. 270). Conosciamo molto bene l’impatto sulla vita ordinaria di tale situazione: vengono rimandate le scelte di vita e si rimuove dall’orizzonte futuro la generazione di figli.
La crisi demografica in corso nel nostro Paese aggrava la situazione. I giovani diventano sempre più marginali. Le giovani donne conoscono un ulteriore peggioramento delle opportunità lavorative e sociali. Preoccupa anche il numero elevato di giovani che lasciano il Sud, le Isole e le aree interne per cercare fortuna nelle aree metropolitane del Nord Italia o che addirittura abbandonano per sempre la terra di origine. Un’attenzione particolare merita la situazione di precarietà lavorativa che vivono molti giovani: dove scarseggia la domanda di lavoro i giovani sono sottopagati, vedono frustrate le loro capacità e competenze e perciò interpellano la coscienza dei credenti in tutti gli ambiti lavorativi e professionali. Si avverte la fatica di far incontrare la domanda e l’offerta di lavoro, per cui molte professionalità non trovano accoglienza nei giovani. Desta preoccupazione anche il tasso dei giovani che non studiano né lavorano (NEET), quelli che finiscono nelle reti della criminalità, del gioco d’azzardo, del lavoro nero e sfruttato, del mondo della droga e dell’alcolismo.
Papa Francesco, in relazione al tema dei giovani, ha più volte parlato di un’«unzione», di un dono di grazia, manifestazione dell’intrinseca dignità della persona, fonte e strumento di gratuità. Senza il lavoro non viene infatti a mancare solamente una fonte di reddito – peraltro importantissima – ma i giovani disoccupati «crescono senza dignità, perché non sono “unti” dal lavoro che è quello che dà la dignità» (Visita pastorale a Genova, Incontro con il mondo del lavoro, 27 maggio 2017).
Per porre rimedio a questa crisi epocale, nello spirito del Cammino sinodale, desideriamo condividere percorsi di vera dignità con tutti. Vorremmo che le comunità cristiane fossero sempre più luoghi di incontro e di ascolto, soprattutto dei giovani e delle loro aspirazioni, dei loro sogni, come anche delle difficoltà che essi si trovano ad affrontare. Ci impegniamo a condividere la bellezza e la fatica del lavoro, la gioia di poterci prendere davvero cura gli uni degli altri, la fatica dei momenti in cui gli ostacoli rischiano di far perdere la speranza, i legami profondi di chi collabora al bene in uno sforzo comune. Sollecitiamo la politica nazionale e territoriale a favorire l’occupazione giovanile e facciamo sì che il rapporto scuola-lavoro, garantito nella sua sicurezza, aiuti a frenare l’esodo e lo spopolamento, soprattutto nei territori con maggiore tasso di disoccupazione.
Su questo cammino ci mettiamo in dialogo e in ascolto di quelle esperienze cariche di novità e di speranza, come Economy of Francesco, il Progetto Policoro, le cooperative sociali, le Fondazioni di Comunità, le buone pratiche in campo economico, lavorativo e di microcredito, che sono state censite anche in occasione dell’ultima Settimana Sociale di Taranto.
Ascoltare questi giovani ci aiuta ad incontrarli, assieme a tanti altri che hanno sicuramente molto da dire, ai quali ci offriamo come compagni di viaggio. Vogliamo trovare il modo ed il tempo per sognare il loro stesso sogno di un’economia di pace e non di guerra; un’economia che si prende cura del creato, a servizio della persona, della famiglia e della vita; un’economia che sa prendersi cura di tutti e non lascia indietro nessuno. Desideriamo un’economia custode delle culture e delle tradizioni dei popoli, di tutte le specie viventi e delle risorse naturali della Terra, «un’economia che combatte la miseria in tutte le sue forme, riduce le diseguaglianze e sa dire, con Gesù e con Francesco, “beati i poveri”» (Patto tra il Papa e i giovani di Economy of Francesco, Assisi 24 settembre 2022).
Oggi siamo chiamati a condividere passi e contributi di tanti, perché questa «economia di Vangelo» non rimanga solamente un sogno. Prendiamo sul serio le aspirazioni dei giovani, le loro critiche all’esistente ed i loro progetti di futuro. Portiamo il nostro contributo ovunque si disegnino e si realizzino le politiche del lavoro, le contrattazioni collettive ed aziendali, le molteplici forme dell’imprenditorialità e della finanza. Una nuova visione dell’economia attenta al grido dei poveri e della Terra, dei giovani che rischiano di essere «impoveriti» del loro futuro, trovi spazio nel mondo culturale ed accademico, e alimenti le prospettive della politica a tutti i livelli. Valorizziamo anche i beni della Chiesa con lo scopo di favorire opportunità lavorative per i giovani nella logica dell’ecologia integrale di Laudato si’. Scommettiamo sulla capacità di futuro dei giovani. Abbiamo bisogno dell’alleanza tra l’economia, la finanza, la politica, la cultura per costruire reti di accompagnamento per i giovani.
Questi germogli saranno i segni sicuri di una nuova primavera fatta di relazioni buone tra le persone, di famiglie capaci di aprirsi alla vita con coraggiosa speranza, di una società della solidarietà e della cura reciproca. Siamo certi che l’azione dello Spirito sta suscitando nel mondo germogli di novità grazie anche alle future generazioni. Si sta già realizzando sotto i nostri occhi la profezia di Gioele: «Diventeranno profeti i vostri figli e le vostre figlie» (Gl 3,1).

ABBADIA SAN SALVATORE, IL 6/5 LA PRESENTAZIONE DEL II VOLUME DI “ITINERA AD LOCA MARIANA”

Sabato 6 maggio 2023, alle ore 10,30 nella chiesa della Madonna del Castagno ad Abbadia Sansalvatore si terrà la presentazione del II volume della collana “Itinera Ad loca Mariana” edita dall’Istituto per la Valorizzazione delle Abbazie Storiche della Toscana.

Sono previsti i saluti di: Fabrizio Tondi, Sindaco di Abbadia San Salvatore, don Giampaolo Maria Riccardi , Parroco dell’Abbazia di S. Salvatore e di Paolo Tiezzi Maestri, Presidente Istituto Valorizzazione Abbazie Storiche della Toscana.

Intervengono, tra gli altri, Card. Augusto Paolo Lojudice – Arcivescovo di Siena – Vescovo di Montepulciano, Eugenio Giani – Presidente della Regione Toscana, mons. Giovanni Roncari, Vescovo di Grosseto e Pitigliano-Sovana-Orbetello, mons. Rodolfo Cetoloni – Vescovo emerito di Grosseto, Danilo Maramai – Presidente Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia, Daniele Rossi – Presidente Unione dei Comuni Amiata Grossetana.

La Lectio magistralis è stata affidata mons. Enrico dal Covolo, assessore del Pontificio comitato di scienze storiche sul tema “Perché il popolo onora la Madonna? Un “itinerario” lo spiega”.

IL 7/5 LA MESSA DEL CARD. LOJUDICE A GRACCIANO E L’INTITOLAZIONE DI UNA PIAZZA DON VALENTINO FELICI

Domenica 7 maggio 2023 alle ore 12 il card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza presidierà la Santa Messa nella parrocchia di S. Egidio a Gracciano (Montepulciano).
Con l’occasione si terrà l’incontro del vescovo con tutta la comunità parrocchiale e – al termine della celebrazione – la cerimonia di intitolazione della piazzetta davanti alla canonica a Don Valentino Felici nel 40° della sua scomparsa.

IL 7/5 LA MESSA DEL CARD. LOJUDICE A GRACCIANO E L’INTITOLAZIONE DI UNA PIAZZA A DON VALENTINO FELICI

Domenica 7 maggio 2023 alle ore 12 il card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza presidierà la Santa Messa nella parrocchia di S. Egidio a Gracciano (Montepulciano).

Domenica 7 maggio 2023 alle ore 12 il card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza presidierà la Santa Messa nella parrocchia di S. Egidio a Gracciano (Montepulciano).
Con l’occasione si terrà l’incontro del vescovo con tutta la comunità parrocchiale e – al termine della celebrazione – la cerimonia di intitolazione della piazzetta davanti alla canonica a Don Valentino Felici nel 40° della sua scomparsa.

SARTEANO: IL 26/4 LE FESTA DI SANTA MARIA DEL BUON CONSIGLIO, PATRONA DELLA CITTÀ

Sarteano si prepara al festeggiare la sua patrona: Santa Maria del Buon Coniglio. I preparativi sono iniziati già il 22 aprile scorso con l’esposizione della venerata immagine nella chiesa di San Francesco e con il triduo che terminerà domani.
Il prossimo mercoledì 26 aprile 2023 è prevista una giornata densa di appuntamenti e celebrazioni:
ore 8,30 e alle 9,30 le sante messe.
Ore 11 -Santa Messa concelebrata dai sacerdoti della vicaria.
Ore 15,30-  benedizione delle auto nel parco delle piscine.
Ore 17 – benedizione di bambini.
Ore 17,30 – Santa Messa presieduta dal Card. Augusto Paolo Lojudice del titolo di Santa Maria del Buon Consiglio e a seguire la processione.
I festeggiamenti si chiuderanno il 27 aprile alle ore 18 con la santa Messa in memoria dei congregati defunti.

PIENZA, IL 2/5 LA “VEGLIA DIOCESANA PER LE VOCAZIONI” PRESIEDUTA DAL CARD. LOJUDICE

Si terrà martedì 2 maggio 2023 alle ore 21,15 nel Duomo di Pienza la “Veglia diocesana per le vocazioni” e sarà presieduta dal Card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
La Chiesa celebrerà la 60a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni domenica 30 aprile 2023.
Qui il link per i sussidi e le preghiere: https://vocazioni.chiesacattolica.it/preghiera-per-la-60ma-giornata-mondiale-di-preghiera-per-le-vocazioni-30-aprile-2023/ e su https://vocazioni.chiesacattolica.it/sussidi-per-lanimazione-vocazionale-2023/

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MONTEPULCIANO, DOMENICA L’APERTURA DELL’ANNO CONTRADAIOLO DEL BRAVÌO DELLE BOTTI 2023 CON LA MESSA A S. AGNESE

La cerimonia di apertura dell’Anno Contradaiolo si terrà domenica prossima 23 Aprile 2023 a partire dalle ore 9 con il corteo storico che partirà dal Palazzo Comunale di Montepulciano e raggiungerà il Santuario di Sant’Agnese per la Santa Messa. Al termine del rito si svolgerà l’esibizione degli sbandieratori e dei tamburini delle otto contrade di Montepulciano
Come da tradizione, nell’ultimo fine settimana di Aprile quello dedicato a Sant’Agnese, patrona di Montepulciano, si aprirà l’Anno Contradaiolo del Bravìo delle Botti 2023. Dopo mesi di attesa e dopo il rinnovo del Consiglio di Gestione del Magistrato delle Contrade di Montepulciano, che ha visto la rielezione alla carica di Reggitore Andrea Biagianti, Montepulciano ricomincia a vivere la sua manifestazione storica.

le otto contrade, partirà dal Palazzo Comunale di Montepulciano e proseguirà lungo le vie cittadine, fino a raggiungere il Santuario di Sant’Agnese. Qui, alle ore 10:00 si terrà la Santa Messa, officiata da Don Domenico Zafarana, in onore della patrona con la cerimonia di apertura della teca in cui sono conservate le spoglie di Sant’Agnese.

Domenica 23 Aprile, dalle ore 9:00, il corteo storico composto dalle autorità cittadine, dal Magistrato delle Contrade di Montepulciano e dal
Al termine del rito si svolgerà l’esibizione degli sbandieratori e dei tamburini delle otto contrade.
L’apertura dell’Anno Contradaiolo rappresenta il primo appuntamento dei mesi di lavoro che ci porteranno fino alla sfida di domenica 27 agosto, giorno in cui le botti rotoleranno lungo le vie cittadine. Alla cerimonia di apertura saranno presenti il sindaco di Montepulciano Michele Angiolini, il Reggitore del Magistrato delle Contrade di Montepulciano Andrea Biagianti e il rinnovato gruppo del Consiglio di Gestione.