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Lettera per la Quaresima del Vescovo Stefano

Per questo anno, come giù ci ha anticipato nel Messaggio per la Quaresima, il Vescovo Stefano ha scritto una Lettera a tutti i fedeli della Diocesi dal titolo: Il PANE DELLA VITA.
Conclude il Messaggio con queste parole

Ho scritto una lettera per continuare a stare in compagnia della Sacra Scrittura una volta finita la lectio diocesana (il 19 febbraio), commentando il Discorso sul Pane della Vita di Gesù. È un modo di accompagnare il nostro cammino diocesano nell’Anno dell’Eucaristia (la trovate sul sito o in parrocchia).

Per scaricare il testo in pdf potete farlo dalla sezione documenti oppure cliccando al seguente link: lettera per la quaresima 2021

 

Messaggio per la Quaresima del Vescovo Stefano

Messaggio per la Quaresima

Una dura prova. La pandemia compie un anno in questo mese di febbraio. Ci ha segnati: nella mente, che comincia ad essere stanca e un po’ depressa; negli affetti e nelle relazioni, per cui “tenersi a distanza dall’altro” sarà una malformazione da curare pazientemente nel post-Covid; nella psiche, assalita da ansie sempre più dense per la preoccupazione della crisi economica e per la solitudine aumentata dal distanziamento; nello spirito, costretto a far tesoro delle liturgie contingentate e della preghiera in modalità monastica nella propria casa, dovendo privarsi, in parte, della rigenerazione derivante dal vivere in pienezza la Comunità.
Un anno fa, l’inizio della Quaresima con la consueta Liturgia Penitenziale comunitaria in cattedrale, coincise con l’apparizione dei primi timidi segnali di cambiamento del modo di relazionarsi fra noi: il virus non si era ancora manifestato a pieno ma quel che sapevano in quel momento del sorgere dell’epidemia fu sufficiente perché nel confessarsi distanziassimo, per precauzione, le sedie fra il sacerdote e il fedele (ancora le mascherine non c’erano).
Questa volta entriamo in Quaresima diventati molto esperti del Covid. La Quaresima è sempre un tempo santo: dal 17 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, al Giovedì Santo (1 aprile), ogni giorno è “impregnato” di una grazia speciale, offertaci dalla bontà di Dio per il nostro bene, la salvezza eterna.
Per accedere a questa grazia ed usufruirne con frutto, è sufficiente imprimere un piccolo movimento al timone della nostra vita, “correggere la rotta” dirigendo la prua decisamente verso Dio. Lui solo va cercato in questo tempo, sopra ogni altra cosa. Cosa fa questa grazia? Ci rigenera interiormente mediante la comunione intima, filiale, tenerissima con Dio nostro Padre e col suo Figlio, il nostro Signore Gesù. Da qui la pace, la serenità in mezzo alle tribolazioni, il risvegliarsi in noi della forza più grande di ogni avversità: l’amore verso Dio, che diventa amore verso il prossimo.
Il 7 marzo 2020 nella lettera e nel video con cui mi rivolgevo a voi all’inizio della pandemia, invitando a non perderci d’animo, a non chiuderci in noi stessi e a reagire con un di più di anima. Anche oggi vi dico: suscitate, anche sforzando il vostro cuore, se necessario, il desiderio di Dio in voi. Questo è un buon inizio di Quaresima. L’obiettivo è arrivare a pasqua aumentati nell’amore. Lasciamoci istruire e formare dall’Eucaristia: se non ci dimentichiamo cosa essa sia, cioè Dio che si dà a noi in cibo spinto dalla tenerezza e dall’amore fortissimi per ciascuno di noi, inevitabilmente diventiamo pieni di gratitudine e di stupore. Il dono ricevuto con questo spirito provoca in noi la volontà di farci noi stessi dono, prima di tutto a Dio e quindi agli altri. Preoccupiamoci di mantenere il nostro animo
in stato permanente di gratitudine (“Eucaristia” significa “rendere grazie”) mantenendo dritta la barra verso Dio: un cuore grato è un cuore pacificato, è nella gioia, non si innervosisce, non ha scatti d’ira, non è roso dal rancore, è paziente e forte nella tribolazione. Tutto questo però viene da Dio.
Pertanto vi esorto a partecipare con profondità di pensiero e di spirito alla Messa domenicale; a non aver paura del silenzio, adesso così aumentato nelle nostre giornate, a non scacciarlo tenendo la televisione accesa, ma a godervelo, pensando a Dio con semplicità (ricordatevi che siete suoi figli!); a distogliere lo sguardo dai vostri problemi e volgetelo ai problemi degli altri: è la miglior medicina contro la depressione; a fare la carità a chi ha bisogno, ad amare facendovi prossimi (vicini) ai vostri cari e a chiunque incontrate, con particolare attenzione ai bambini e ai ragazzi che stanno soffrendo molto questa situazione e che rischiano di essere un po’ dimenticati.
Ho scritto una lettera per continuare a stare in compagnia della Sacra Scrittura una volta finita la lectio diocesana (il 19 febbraio), commentando il Discorso sul Pane della Vita di Gesù. È un modo di accompagnare il nostro cammino diocesano nell’Anno dell’Eucaristia (la trovate sul sito o in parrocchia).

Un caro saluto a tutti voi!
Il Vescovo
+Stefano

Per scaricare clicca qui: messaggio pere la quaresima 2021

 

Messaggio di Papa Francesco ai catechisti

“Cari catechisti,
vi chiedo di non perdere entusiasmo. Come gli artigiani, anche voi siete chiamati a plasmare l’annuncio con creatività.
Non cedete allo scoraggiamento e allo sconforto.
Puntate sempre in alto, sostenuti dalla misericordia del Padre.
Il Papa v’incoraggia e vi sostiene”

Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i partecipanti all’Incontro promosso dall’Ufficio Catechistico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana. In questa occasione, il Papa ha consegnato un Chirografo indirizzato a tutti i catechisti.

Il direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano, don Claudio Porelli, attraverso questo articolo desidera raggiungere tutti i catechisti che prestano il loro prezioso servizio alla catechesi nella nostra diocesi per offrire loro queste parole del nostro Pontefice, proprio in vista della nascente consulta diocesana dei catechisti.

 

Scrive Andrea Caroni a questo proposito sul settimanale diocesano “L’Araldo Poliziano” nella VI pagina:

Da bravi Cristiani il nostro compito è di farci «profeti», diffondere al meglio la Parola, saper accogliere con testimonianze concrete il prossimo.
Il catechismo, a tutte le età, ma soprattutto nei più piccoli risulta fondamentale e da svolgere nel migliore dei modi. Nasce così la necessità di dare uno sguardo al nuovo «Direttorio per la Catechesi» e le nuove indicazioni proposte nel documento.
Innanzi tutto, come Diocesi, è necessario affidarci alla saggia guida del nostro Vescovo Stefano.
L’articolo 114 definisce la figura del Vescovo come «primo annunciatore del Vangelo con le parole e con la testimonianza della vita». Ed essendo il primo responsabile della catechesi nella Diocesi, esso ha il dovere di «promuovere la catechesi e di predisporre le diverse forme di catechesi necessarie ai fedeli secondo i principi e le norme emanate dalla Sede Apostolica».
In parole povere deve essere la guida da seguire e da cui costruire un progetto di catechesi che faccia breccia nei fedeli, portando la comunità a crescere spiritualmente oltre che in numero.
Un lavoro questo che non riguarderà solamente il Vescovo, ma si renderà necessario ottenere una collaborazione tra tutte le associazioni diocesane: «Questo potrebbe rendere opportuno, ad esempio, che nella Chiesa particolare si organizzi una commissione di iniziazione alla vita cristiana, in cui confluiscono la pastorale del primo annuncio e la catechesi, la pastorale liturgica e la Caritas, le associazioni e i movimenti laicali. – articolo 421 del documento – Questa commissione potrebbe offrire alla pastorale diocesana orientamenti comuni per l’iniziazione alla vita cristiana, sia nella forma di catecumenato per i non battezzati sia come ispirazione catecumenale della catechesi per i battezzati, essendo importante che tutte le proposte pastorali abbiano la stessa ispirazione di fondo».
Ottenere quindi una linea comune è necessario per crescere insieme.
Da dove partire? Il Vescovo Stefano e il responsabile per la catechesi Don Claudio hanno pensato di creare una Consulta Diocesana dei Catechisti, per radunare da più parrocchie possibili chi si occupa della gestione delle catechesi e non solo.

 

Don Wilmo Elviso Masci è salito alla Casa del Padre

Il Vescovo Stefano e tutta la comunità diocesana danno la notizia che è salito alla casa del Padre don Wilmo Masci, sacerdote della diocesi Montepulciano – Chiusi – Pienza, parroco emerito di Bettolle.
Don Wilmo aveva 87 anni, era nato il 20 gennaio del 1934, dal 2017 si era ritirato in pensione a Montepulciano Stazione. Da un po’ di tempo era in ospedale dove la morte lo ha raggiunto oggi, domenica 24 gennaio.
Le esequie saranno celebrate nella Chiesa di S. Cristoforo a Bettolle, martedì 26 Gennaio alle ore 10.

Locandina e sussidio

XXXII GIORNATA DEL DIALOGO EBRAICO CRISTIANO

In occasione della XXXII Giornata del Dialogo Ebraico Cristiano, anche la nostra Diocesi offre la possibilità di approfondire l’argomento con una conferenza sul Qohelet prevista per Domenica 17 gennaio – 4 Shevat, 5781 – ore 18.00
Con il seguente programma:

Saluti iniziali
Rav Gadi Piperno
Comunità Ebraica di Firenze

Mons Roberto Filippini
Chiesa Cattolica, Vescovo Diocesi di Pescia

Relatori

Rav Crescenzo Piattelli
Comunità Ebraica di Siena

Don Luca Mazzinghi
Chiesa Cattolica, Diocesi di Firenze

Modera
Dott.ssa Erica Romano
Chiesa Cattolica

L’incontro è on line su Zoom al seguente indirizzo:
https://zoom.us/j/93623104251?pwd=UnBSMktuOVVnUmJXMHNtOTczNFJvdz09#success


Inoltre è possibile scaricare un Sussidio con i testi utili preparati per la
SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI [18-25 gennaio], utili per tutto l’anno 2021

SCARICA QUISPUC2021-CentroProUnione-Booklet

 

 

a cura della Pastorale familiare

Nuovo calendario dei percorsi spirituali e di discernimento verso il matrimonio anno 2022

L’ufficio diocesano di pastorale familiare con i rappresentanti delle tre vicarie che guideranno i corsi in preparazione al matrimonio, ha preparato il nuovo calendario diocesano per l’anno 2022 che potete scaricare direttamente da qui: fidanzati 2022 o nella pagina dedicata nel sito

Per informazioni:
VICARIA DI MONTEPULCIANO
presso la Canonica di S.Biagio a Montepulciano
DANIELA E LUCIANO Tel. 349 23 59 227
COSTANZA E CARLO Tel. 348 40 47 244
DON DOMENICO ZAFARANA Tel. 392 18 474 36

VICARIA DI MONTEPIESI-CHIUSI-CHIANCIANO
presso la Parrocchia SS.Nome di Maria a Querce al Pino
ANTONELLA E MARCO Tel. 0578 227330 – 20076
DON ANTONIO NUTARELLI Tel. 0578 58039 – 338 33 071 93

VICARIA DI VALDICHIANA-VALD’ORCIA-VALD’ASSO
presso il Convento S.Bernardino-Santuario Madonna del Rifugio a Sinalunga
SERENA E GUGLIELMO Tel. 328 83 95 424
BARBARA E MARCO Tel. 349 47 54 590
P. CRISOSTOMO J. FRYC OFM Tel. 0577 630205

 

a cura dell’Animazione Biblica Diocesana e dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura

“Lectio divina” per l’anno eucaristico pastorale 2020-2021

La lectio divina prevista per domani,  Venerdì 14 dicembre, è stata spostata di una settimana a Venerdì 22 dicembre dalle ore 21.00 alle ore 21.30 e come sempre in diretta sulla pagina Facebook della Diocesi. Il IV incontro sarà sempre tenuto dal nostro Vescovo Stefano direttamente dalla Cappella dell’Episcopio.
Puoi scaricare il testo e copertina in pdf direttamente dalla sezione documenti del sito diocesano o da questo link:
Sussidio completo: Lectio divina XVIII – «Lo riconobbero nello spezzare il pane… » (2020-2021)
Calendario degli incontri diocesani
2. Venerdì, 13 novembre 2020
3. Venerdì, 11 dicembre 2020
4. Venerdì, 15 gennaio 2021
5. Venerdì, 12 febbraio 2021
Come documentazione storica riteniamo opportuno ricordare il percorso della Lectio continua e della Lectio divina realizzato nella
Diocesi di Montepulciano Chiusi Pienza.
Il servizio svolto dall’Animazione Biblica Diocesana ha attraversato molti libri della Sacra Scrittura. La pagina di storia permette di cogliere l’attività svolta, ma anche di rilanciare quella perenne Lectio che ogni domenica il fedele ritrova soprattutto nella liturgia della Parola e nella Liturgia delle Ore. È questa la fonte di tutte le forme e
le sorgenti della spiritualità nella Chiesa.
Prima serie:
I – Il Vangelo di Luca (2003-2004)
II – Le Lettere agli Efesini, ai Filippesi e a Timoteo (2004-2005)
III – Le Lettere di Pietro, Giacomo e Giuda (2005-2006)
IV – Gli Atti degli Apostoli (2006-2007)
V – Il Vangelo di Giovanni (2007-2008)
VI – La Prima Lettera ai Corinzi (2008-2009)
VII – Il Libro dei Salmi 1 (2009-2010)
VIII – Il Libro dei Salmi 2 (2010-2011)
IX – Il Vangelo di Marco (2011-2012)
X – La Parola della Fede (2012-2013)
XI – L’Apocalisse di Giovanni (2013-2014)
XII – Il Libro della Genesi 1-11 (2014-2015)
XIII – La Lettera agli Ebrei (2015-2016)
XIV – Il Cantico dei Cantici (2016-2017)
XV – La Seconda Lettera ai Corinzi (2017-2018)
XVI – Il Vangelo di Luca (2018-2019)
XVII – Il Vangelo di Matteo (2019-2020)
Seconda serie:
XVIII – «Lo riconobbero nello spezzare il pane… » (2020-2021)
«Lectio Divina»
Calendario degli incontri diocesani
presso il Santuario di S. Agnese
in Montepulciano (ore 21.00)
1. Venerdì, 16 ottobre 2020
2. Venerdì, 13 novembre 2020
3. Venerdì, 11 dicembre 2020
4. Venerdì, 15 gennaio 2021
5. Venerdì, 12 febbraio 2021
 

Nuove nomine

Coordinatore del settimanale diocesano “L’Araldo Poliziano”

Per coordinare il servizio del settimanale diocesano “L’Araldo Poliziano” collegato a Toscana Oggi, il Vescovo Stefano, nomina il Rev.do Don Manlio Sodi Coordinatore del settimanale diocesano “L’Araldo Poliziano”. La durata dell’incarico inizierà il 1° gennaio 2021 fino al 30 ottobre 2024, termine di scadenza degli altri uffici di curia.

Omelia per la Messa di Natale 2020

Permettetemi di invitarvi, fratelli e sorelle, a venire con me fin davanti al presepe e a sostare davanti ad esso. L’abbiamo fatto tante volte ma ci rendiamo conto che quest’anno è diverso.

Ecco siamo davanti alla culla-mangiatoia, fermiamoci: e ora, ditemi, come vi sentite? Ci accorgiamo che in questo Natale oltre alla fede c’è un’altra cosa che tutti ci accomuna: il senso della nostra fragilità, particolarmente vivo in ciascuno di noi.

Ci eravamo abituati a uno stile di vita pieno di sempre nuove possibilità, il progresso culturale e tecnologico ci faceva convinti della nostra autosufficienza. Il Covid ci sta riportando con i piedi per terra, sbattendoci in faccia la verità della nostra precarietà.

Se su questo siamo tutti d’accordo andiamo avanti: adesso vi invito a concentrarvi sul Bambino. Guardatelo. Com’è? Fragile.  È Dio fatto Bambino. Ma anch’Egli fragile. Ci fa effetto vedere un Dio fragile come noi. Chi può far del male a Dio? Nessuno. Chi può far del male a un Bambino? Chiunque. Ecco, Dio nel farsi Bambino non ha voluto privilegi. È sceso dalle stelle, come recita il canto, venendo da un altrove, dove era forte e al sicuro, ma passando di qua si è adattato al mondo così come lo ha trovato, lo stesso mondo in cui viviamo noi precari. Un mondo bellissimo ma dove sovente può capitare a chiunque di trovarsi nel bisogno. Ecco, anche questo Santo Bambino che voi vedete è bisognoso.

Guardatelo bene: stanotte più che mai possiamo conoscere meglio questo Bambino. In nessun altro modo, infatti, comprendiamo così bene la fragilità come quando noi stessi la sperimentiamo.

Aveva bisogno il Bambino, dopo aver viaggiato per circa due settimane da Nazaret per arrivare a Betlemme, di un albergo, ma non c’era. Aveva bisogno di una culla, ma non c’era. Aveva bisogno di un focolare che lo potesse difendere un po’ dal freddo, ma non c’era. Gli sarebbe stata molto utile la camerina con tutto l’occorrente preparato dalla sua mamma e da Giuseppe per la sua nascita ma la camerina, con le coperte, i pannolini e i golfini, era rimasta a Nazaret.

Questo Bambino sa cosa significa trovarsi nel bisogno. Allora ci suona strano, di primo acchito, il nome con cui lo ha chiamato l’angelo: “Salvatore” (vi è nato un salvatore). Un Salvatore dovrebbe essere forte non fragile. Invece questo Salvatore deve per prima cosa lui stesso essere salvato, grazie a Giuseppe che lo porta in Egitto lontano dagli assassini che lo volevano morto. Anche per il resto della sua vita questo nostro Salvatore ha continuato a trovarsi nel bisogno. Per esempio umanamente avrebbe avuto bisogno di qualcuno che gli facesse un po’ compagnia nella tremenda sera del Getzemani, ma i tre amici a cui l’aveva chiesto dormivano. Avrebbe avuto bisogno che i suoi fidati discepoli si fossero schierati a difenderlo, quando giunsero le guardie per arrestarlo, e che qualche voce diversa dal coro generale si fosse levata quando la folla gridava “non Costui ma Barabba vogliamo sia liberato”; avrebbe avuto bisogno che qualcuno dei suoi amici si fosse offerto spontaneamente per aiutarlo a portare la pesante croce anziché quel Cireneo obbligato con la forza dai soldati.

Davanti al Presepe, ripercorrendo quella che sarà l’intera esistenza del Bambino, ci domandiamo: perché il nostro Salvatore è così bisognoso? Anche noi siamo bisognosi, fragili.

Qui ci viene in aiuto l’altro nome con cui il Bambino viene chiamato in questa speciale notte: Emmanuele, “Dio con noi”. Ci spiega che Lui, di per sé, non sarebbe fragile ma siccome ha voluto essere una sola cosa con noi, la nostra fragilità è diventata anche sua. Questo vuol dire essere l’Emmanuele, il Dio con noi. Egli è dunque l’Emmanuele con chi è solo e sfiduciato, è l’Emmanuele con chi non ha potuto dare l’ultimo abbraccio a chi è morto del virus, è l’Emmanuele per chi vede avanzare la povertà economica, è l’Emmanuele per chi vive la malattia lontano dai propri cari, è l’Emmanuele per chi mette tutto il proprio impegno nel soccorrere gli altri, il personale sanitario e farmacistico, i volontari, gli insegnanti, le forze dell’ordine.

L’Emmanuele ha fatto propri tutti i nostri limiti fino all’estremo limite dell’uomo, il più grande e per noi insuperabile: la morte. Anch’essa ha condiviso con noi l’Emmanuele, non vi si è sottratto anzi, vi è sprofondato dentro. È morto è stato sepolto, la pietra ha chiuso il sepolcro dove è stato deposto. Maria, sua e nostra Madre, dovrà ripetere il gesto di questa notte, deponendolo nel sepolcro con tutta la tenerezza e la delicatezza che le appartengono come stanotte lo ha deposto nella mangiatoia. E ha detto: ecco ora è davvero il vostro Emmanuele, cari figli, con voi in tutto anche nella sofferenza e nella morte.

Tutto Gesù ha assunto di noi, per tutto redimere. Tutto ha assunto per tutto redimere!  La luce della resurrezione che illuminò il sepolcro la domenica mattina è la stessa luce che illumina questa notte di Natale ed è la stessa luce che illumina la notte del Covid in cui siamo immersi: il Signore è Risorto perché noi risorgiamo con Lui, la sua Vita non può essere vinta dalla morte e ce ne ha fatto dono. Di più: Gesù ha trasformato la morte, limite ultimo e definitivo, in porta di ingresso alla Vita immortale, eterna, beata, che ci è stata donata.

Ecco: siamo venuti davanti al Presepe fragili, ce ne torniamo forti, forti dei due nomi di questo Bambino sulle nostre labbra: Salvatore ed Emmanuele, Vita e Speranza nostra. Essi ci permettono di accettare il presente che ci è dato di vivere con pazienza, partecipando alle sofferenze di Cristo per partecipare anche alla sua gloria, perché tutto serve alla nostra salvezza. Egli è sempre con noi, non ci abbandona e nasce e rinasce là dove ci si vuol bene.

Maranathà!  Vieni, Signore Gesù, Luce che vince le tenebre.

Clicca per scaricare il testo 

 

Circa le celebrazioni in zona rossa e modulo pre-compilato per autocertificazione

Circa le celebrazioni, il Dpcm precisa che “l’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro” (art. 1 comma 9 lettera p).

Da domenica anche in Toscana, per partecipare a una celebrazione o recarsi in un luogo di culto, deve essere compilata l’autocertificazione.

In allegato è possibile scaricare l’autocertificazione pre-compilata messa a disposizione da Toscana Oggi

Clicca qui per scaricare autocertificazione messa

 

 

Messaggio di Natale del Vescovo Stefano ai lettori di Toscana Oggi

«Alcuni pastori vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge». É con questa immagine, tratta dalla notte del Natale del nostro Signore, che desidero rivolgermi a tutti voi, cari lettori, comunità ecclesiale e cittadini della nostra diocesi, per salutarvi con gli auguri di ogni bene. I pastori vegliano di notte mentre attendono l’aurora: quanto deve durare ancora la nostra notte con la sua oscurità che ci avvolge? Siamo in mezzo a timori e disagi, mentre ci mancano molte cose, la vicinanza e il contatto fisico soprattutto.

Anche a noi tocca di fare la guardia, sempre attenti a non contagiarci, osservando le norme necessarie, anche noi siamo in una continua veglia. I pastori, però, non dovettero attendere l’alba per vedere la luce: essa li avvolse nel bel mezzo della notte, all’apparire del messaggero che li invitava a raggiungere Betlemme per vedere il Neonato. Allora essi dissero: «andiamo!» E si misero in cammino. Sì, è questo il messaggio che desidero trasmettervi: quel plurale del verbo andare (andiamo!). Il Covid pare funzionare da «livella» mettendoci tutti sullo stesso piano di vulnerabilità senza guardare in faccia nessuno. Così ci ha ricordato che siamo tutti sulla stessa barca dove «ognuno è importante e necessario per non affondare» (papa Francesco).

Ci rendiamo conto di non poter andare avanti ciascuno per conto suo ma soltanto insieme, la pandemia ci spinge a considerare le conseguenze dei nostri atti sugli altri, a non rimanere concentrati su noi stessi e a farci attenti alle necessità del nostro prossimo. Infatti quando ci troviamo tutti ugualmente nel bisogno, diventiamo più sensibili ai bisogni altrui. Senza dubbio questa pandemia un bel giorno finirà ma mettersi semplicemente in attesa di quel momento non ci fa bene, non vogliamo vivere in un tempo «sospeso», vogliamo vivere il presente.

Si tratta perciò di alzarsi e mettersi in cammino, come i pastori, e scoprire che la luce comincia già a splendere nel cuore della notte, ben prima dell’aurora. «Sentire» la sofferenza degli altri e non solo la propria, preoccuparsi dei loro problemi insieme ai nostri, coltivare in noi stessi il senso di appartenenza ad un’unica famiglia e provare compassione (patire-con) verso tutti i suoi membri traducendola in gesti semplici e concreti che ci sono permessi dalle restrizioni: suonare il campanello a chi è solo per un saluto a distanza, portare la spesa a casa di chi non può uscire, essere creativi nel bene in vari modi. La notte non è più soltanto buia e una luce si comincia a vederla, è quella portata dal Salvatore, il nostro Redentore, che ci ha insegnato ad amare e a credere e rimanere nell’amore contro ogni avversità.

É venuto tra noi in piena notte e l’ha illuminata, Egli che è sempre con noi, non ci abbandona e nasce e rinasce là dove ci si vuol bene. Vieni, Signore Gesù, Luce che vince le tenebre. Auguri carissimi a tutti.

+ Stefano Manetti vescovo

a cura della Comunità Capi del Gruppo Scout Montepulciano 1

L’infiorata degli scout per lo SMIA di Nottola

Ogni anno nel giorno del Corpus Domini, la festa del Corpo e Sangue di Gesù che, nell’ultima cena, inventa un gesto che rimane per sempre e si chiama memoriale, gli Scout del Montepulciano 1, da una tradizione ormai consolidata da anni, hanno il buon cuore di creare una bellissima infiorata sulla quale il Vescovo passa con il Santissimo Sacramento.

Cos’è il Corpus Domini in questo contesto di un anno pandemico? E come lo hanno vissuto quest’anno i nostri scout?

Il Corpus Domini è Gesù che ci regala il memoriale, un’azione divina che ogni giorno ci rende partecipi dell’Eucarestia: anche noi lì, nel cenacolo, davanti a un Dio che prende il pane, lo benedice, lo spezza e lo dà, così come ha fatto moltiplicando i pani; ogni volta è un prendere, benedire, spezzare e dare, così come ha fatto con il suo Corpo: preso, benedetto, spezzato e dato.

Il Corpus Domini!

Questa è l’Eucarestia, entrare a far parte di un’ottica nuova dove il bene genera bene, dove quando fai una cosa la fai per gli altri, dove sperimenti la solidarietà con chi ha meno di te e con-dividi, spezzi il pane, diventi benedizione per tutti in un amore che va oltre, ti dai anche in ginocchio a preparare un tappeto di segatura  anche sotto la pioggia o un sole cocente per Dio che passa, un Dio che entra dentro di te sconvolgendo perché, in quel poco Pane e in quel poco Vino, in quel Pane preso, benedetto, spezzato e dato c’è tutta la forza per provarci, perdere tutto e giocare la vita per Dio e con Dio donarti agli altri facendo di te un memoriale: «fate questo in memoria di me», «date voi stessi da mangiare», diventate pazzi per Dio!

Cosa significa allora il Corpus Domini in questo anno scoutistico?
Scout che ogni giorno ricevono in dono una pagina bianca da scrivere, uomini e donne, giovani e ragazzi a cui il Signore non chiede di essere dei geni o dei perfetti ma di donare, farsi mangiare e consumare da un mondo che ha fame, una vita dal sapor del rischio, il sapore del Pane, del Corpo del Signore, che ogni giorno non smette di amare e ci chiede di fare altrettanto.

E cosa hanno fatto ce lo facciamo raccontare da loro…

“Quest’anno la nostra Infiorata aveva un sapore amaro: non potevamo essere in tanti, sporcarci insieme con i colori della segatura, invitare i nostri bambini e ragazzi a darci una mano, stare fianco a fianco piegati sotto il sole con la consapevolezza di stare creando qualcosa di magnifico. Noi capi eravamo seduti a parlarne, con il poco entusiasmo che purtroppo caratterizza questo anno difficile, e abbiamo pensato tra un sospiro e l’altro che non poteva esserci un anno senza la nostra storica Infiorata. Avrebbe dovuto essere più piccola, realizzata con la segatura rimasta dagli anni precedenti, dovevamo lavorare in piccoli gruppi ed alternarci. Così abbiamo fatto, a malincuore, ma volevamo arricchirla con un gesto che parlasse d’amore, con uno sguardo verso l’altro, con qualcosa di tangibile e pratico che toccasse anche il cuore. Con qualcosa che le desse quel calore che tanto ci manca in questo 2020.

Abbiamo infatti deciso di devolvere il ricavato dell’Infiorata – solitamente si tratta di offerte date da chi viene a vederla – al Servizio di Salute Mentale Infanzia e Adolescenza che si trova presso il nostro Ospedale di Nottola. I bambini e i ragazzi sono coloro che più hanno risentito di questo mondo all’incontrario, di questo isolamento, di questo clamore telematico che non fa altro che farci sentire più soli. E allora con chi fate rete se non con chi ogni giorno sta dalla parte dell’infanzia, di quella che più di tutti ha bisogno di opportunità e ascolto?

Lo SMIA si occupa di prevenzione, valutazione e riabilitazione di molte patologie dell’età evolutiva e conta un gran numero di professionisti (medici, psicologi, terapisti della riabilitazione) sparsi in tutto il territorio senese. Abbiamo quindi preso contatti con il Direttore dell’Unità Operativa, la dott.ssa Simona Martini, che ci ha aiutato ad organizzare la donazione e selezionare i materiali da acquistare. Dopo alcuni mesi necessari per ottenere permessi e le delibere, venerdi 18 dicembre siamo stati ricevuti dallo staff del Servizio presso i locali dell’Ospedale per consegnare il ricavato. Un’accoglienza calorosa e l’incontro di due realtà più simili di quanto poteva sembrare: due mondi fatti di attenzione, ascolto, impegno e dedizione il cui scopo è garantire ai bambini e ai ragazzi un percorso di crescita all’insegna dell’autonomia, dell’interazione con l’altro e del sognare in grande.

Una grande occasione per fare rete fra due realtà del territorio che operano dalla stessa parte, quella dei bambini!”

 

Nuove nomine

Delegata per l’ecumenismo e dialogo interreligioso

Per coordinare il servizio dell’Ecumenismo il Vescovo ha nominato la Signora Federica Neri, Delegata per l’Ecumenismo e Dialogo Interreligioso e perciò rappresentante di questa Diocesi nella commissione regionale e presso la Conferenza Episcopale Italiana.
La durata dell’incarico è sino al 30 Ottobre 2024, termine di scadenza degli altri uffici della Curia.

Novena di Natale 2020

Dal 15 al 23 dicembre, ogni sera, dalle ore 21.00, in diretta on line dalla Cappella del Palazzo del Vescovo, la Novena di Natale: una meditazione del Vescovo Stefano e la preghiera del Santo Rosario. Se vuoi seguirci metti “mi piace” alla pagina FB della Diocesi e iscriviti al Canale di You Tube della Diocesi di Montepulciano

Adesioni Azione Cattolica 2021

Riceviamo e pubblichiamo dal Presidente di Azione Cattolica diocesana, Paolo Cencini

Carissimi amici, insieme al Consiglio Diocesano e agli Assistenti, ci è sembrato bello rivolgervi un pensiero in occasione dell’8 dicembre, giorno in cui vivremo un’adesione diversa da tutte le altre nella lunga storia dell’Associazione, ma che anche per questo potrà essere un’occasione preziosa
per riflettere e accogliere in pienezza le ragioni per cui decidiamo di far parte della famiglia dell’Azione Cattolica.
La Presidenza Nazionale ha scritto ai responsabili diocesani una lettera in cui ci ricorda che la scelta dell’8 dicembre per l’adesione pone il nostro “Sì” sotto la protezione del grande “Sì” della Vergine Maria. Scrive infatti la Presidenza Nazionale: “Maria rappresenta perciò per ciascuno di noi e per la Chiesa intera il modello di “adesione” alla volontà di Dio. Quel “Sì” pronunciato a Nazareth non fu risparmiato da paure, incertezze, dubbi: quando Luca ce lo racconta, ci ricorda un dialogo attraverso il quale le ragioni stesse di quella adesione si sono fatte più profonde e, dunque, più robuste”.
E’ quindi fondamentale che l’8 dicembre, in cui quest’anno non potremo vivere i tradizionali momenti comunitari nelle nostre parrocchie, sia occasione per rinnovare più consapevolmente il nostro “sì”.
Aderendo all’Azione Cattolica diciamo un sì al Signore che ci offre questa esperienza nella ricchezza della Chiesa e ci chiama a custodirla e arricchirla.
Diciamo sì a una rete di fratelli che, con tutte le loro storie fatte di bellezza e di fragilità, si sostengono e camminano insieme rinsaldando i legami con un abbraccio ideale proprio quando la pandemia ci impedisce di abbracciarci fisicamente.
Diciamo sì alla Chiesa universale e alla nostra Chiesa particolare, nel suo cammino che quest’anno ci porta a mettere al centro più di sempre l’Eucaristia; diciamo sì alle nostre parrocchie e a quella vita ecclesiale di tutti i giorni, di cui oggi più che mai cogliamo le fatiche ma che desideriamo amare e sostenere sempre meglio.
Diciamo sì al nostro Paese e alla nostra terra, certi che la formazione associativa aiuta a essere membri consapevoli della città di Dio e della città dell’uomo.
Il tempo che stiamo vivendo ci educa, come ha ricordato il presidente Nazionale Matteo Truffelli presentando gli aggiornamenti al Progetto Formativo, e noi possiamo imparare dalle privazioni cui siamo chiamati. Per l’Associazione non poter vivere ordinariamente gli incontri e le feste è una grande sofferenza, ma è anche un’opportunità per riscoprire qualcosa di cui da molto tempo sentiamo il bisogno: nell’A.C. l’essere precede il fare e la profondità della vita spirituale e del
legame associativo fondano ogni nostra iniziativa. “Questo non significa che l’A.C. va in pausa perché la vita non va in pausa” dice ancora il Presidente Nazionale, infatti a livello diocesano non si è interrotta la proposta formativa, che in questa fase si realizza a livello unitario nelle modalità compatibili con le regole in vigore, e neppure rinunciamo a celebrare l’Adesione, che in ogni parrocchia sarà vissuta nelle forme oggi opportune con l’intenzione di organizzare un momento di festa quando sarà possibile.

Il presidente diocesano:
Paolo Cencini
L’Assistente diocesano:
don Fabrizio Ilari

lettera adesione 202020201

Dalla Parrocchia di Valiano

Il sogno di Simona

La nostra cara Simona continua sicuramente dal cielo a vigilare sulla sua famiglia, sul suo paese, sulla sua scuola, sulla sua parrocchia.
Ma in tutti ha lasciato un vuoto che non è facile riempire.

Uno dei suoi desideri era quello di vedere le opere d’arte, quadri e statue, della “sua” chiesa restaurate. Era questo il suo “sogno”.
Coloro che le sono stati e sono ancora vicini vogliono realizzare questo “Sogno di Simona”.

In accordo con la parrocchia di san Lorenzo in Valiano, la diocesi e le autorità civili, si fanno promotori per raccogliere i fondi necessari per restaurare il “CROCEFISSO”, le statue di Gesù Morto e della Madonna Addolorata.

Per informazioni e raccolta fondi:
Lucia3384705243; Lucia.Boschi@mps.it
Caterina 3333366392; caterina.biribo@gmail.com
Serena 3395495884; blusere74@live.it

Le offerte possono essere fatte anche sul c/c della parrocchia con la causale “Sogno Simona”: IT12P0848925600000000040046 Parrocchia san
Lorenzo Valiano

Ps. Volendo preparare anche un piccolo ricordo, si invitano tutti coloro che hanno una foto, un ricordo o vogliono lasciare un pensiero che riguarda
Simona, a comunicarlo ai numeri o mail sopra indicati.

Nomine e trasferimenti/3

In data 1 agosto il Vescovo ha provveduto alla seguente nomina:
lI Rev.do Don Domenico Zafarana, Amministratore parrocchiale di S.Agnese in Montepulciano;
In data 9 ottobre ha nominato lo stesso, Parroco di S.Maria delle Grazie

In data 1 novembre il Vescovo ha provveduto poi alle seguenti nomine con conseguenti trasferimenti a decorrere dal 22 novembre:
Il Rev.do Don Baldovino Potomonyo Muvwaro, Amministratore di S. Secondiano e S. Francesco in Chiusi città;
Il Rev.do Don Azelio Mariani, Parroco di S. Egidio in Gracciano;
Il Rev.do Don Elia Sartori, Parroco di S.Maria Bambina in Montallese.

In data 5 novembre il Vescovo ha provveduto infine alla seguente nomina:
Il Rev.do Don Balalaraju Kodavaticanti, Parroco di S. Pietro a Radicofani.

 

Nomine e trasferimenti/2

Grazie alla recente Convenzione “per il servizio di cooperazione tra Diocesi Italiane dei Presbiteri Diocesani”, nello spirito della condivisione dei beni e della comunione tra le Chiese, S.E. Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli, accogliendo la richiesta del Vescovo Stefano, ha donato a questa Diocesi il sacerdote don Riccardo Personè per esercitarvi il ministero sacerdotale per il periodo di un anno.
Visto il Codice di Diritto Canonico, il Vescovo in data 9 ottobre 2020 ha nominato Don Riccardo Personè Amministratore Parrocchiale della Parrocchia di S. Martino in Sinalunga

Nomine e trasferimenti/1

Grazie alla recente Convenzione “per il servizio di cooperazione tra Diocesi Italiane dei Presbiteri Diocesani”, nello spirito della condivisione dei beni e della comunione tra le Chiese, Sua Eminenza Card. Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo dell’Aricdiocesi di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino, accogliendo la richiesta del Vescovo Stefano, ha donato a questa Diocesi il sacerdote don Antonio Bartalucci per esercitarvi il ministero sacerdotale per il periodo di tre anni.
Consapevole della necessità di dare al Parroco, Mons. Francesco Monachini, della Comunità Parrocchiale di “Santa Croce” in Abbadia San Salvatore un collaboratore nella cura pastorale dei fedeli di quella parrocchia, visto il Codice di Diritto Canonico, in data 1 novembre 2020 ha nominato Don Antonio Bartalucci Vicario Parrocchiale della Parrocchia “Santa Croce” in Abbadia San Salvatore.

Giornata Mondiale del povero

Si terrà a Chianciano, domenica 15 novembre 2020, presso la parrocchia di Santa Maria della Stella, la IV Giornata mondiale del povero per la nostra Diocesi. Il programma variato per le recenti norme per la sicurezza prevede alle Ore 11.30 la Celebrazione Eucaristica con i signori poveri

Per informazioni e prenotazioni si prega di contattare la CARITAS ai seguenti recapiti:
Telefono: 0578 810090 — E-mail
caritas@diocesimontepulciano.it