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SARTEANO, AL VIA I FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI MARIA MADRE DEL BUON CONSIGLIO PATRONA DELLA CITTÀ

Al via da oggi alle ore 18, presso la Chiesa di San Francesco,  i festeggiamenti in onore di Maria Madre del Buon Consiglio, Patrona di Sarteano con l’esposizione della Venerata Immagine e, a seguire, la celebrazione della Santa Messa. Alle ore 21, 15 ci sarà una serata di preghiera e riflessione.

Martedì 23, mercoledì 24 e giovedì 25 Aprile 2024, alle ore 18  è prevista la celebrazione del Triduo.

Venerdì 26 aprile 2024, giorno della Festa della Patrona, la Santa Messa verrà celebrata alle ore 8:30 e alle ore 9:30. Quella delle ore 11 verrà presieduta dal Card. Augusto Paolo  Lojudice del Titolo di Santa Maria del Buon Consiglio e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
Alle ore 15,30 è prevista la benedizione delle auto nel parco delle Piscine (g.c.). Alle ore 17 si terrà la benedizione dei bambini e alle ore 17,30, invece, sarà celebrata la Santa Messa e a seguire la Processione presieduta dal parroco don Fabrizio Ilari.

Sabato 27 aprile, alle ore 15,15, sul sagrato della chiesa di San Francesco si terranno  “I giochi de’ figlioli” e alle ore 18 verrà celebrata la Santa Messa in memoria dei congregati defunti.

Domenica 28 Aprile, alle ore 17, è previsto un pomeriggio di riflessione e testimonianza con la partecipazione della Comunità Semi del Verbo e, a seguire, la premiazione del concorso “Un fiore di eterna primavera“.

CHIUSI, IL CARD. LOJUDICE È INTERVENUTO ALL’ASSEMBREA DEI SOCI DI BANCA TEMA

Questa mattina il card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza e arcivescovo di Siena -Colle di Val D’Elsa-Montalcino è intervenuto  all’assemblea dei soci di Banca Tema, credito Cooperativo di terre Etrusche di Valdichiana e Maremma, che si è tenuta a Querce al Pino (Chiusi). Era presente anche Don Antonio Canestri , vicario generale della diocesi Montepulciano-Chiusi-Pienza.

Riordiamo che, oltre 100 fa, fu proprio un sacerdote, don Domenico Pipparelli a fondare a Chiusi la Banca di Credito Cooperativo con grande attenzione al territorio e alla comunità. Tutto nacque per  aiutare piccoli proprietari terrieri  e le persone meno abbienti a non cadere vittime dell’usura. Insieme ad altre banche di credito compartivo confluì poi in quella che oggi è Banca Tema.

Nel suo intervento di saluto il cardinale ha evidenziato come  “la Chiesa abbia sempre avuto l’attenzione alle comunità, non solo verso i cattolici, ma nei confronti di ogni uomo e donna al di là del loro credo religioso, della loro cultura o della loro nazionalità”.

Questo ha fatto sì – ha aggiunto – che la fantasia di sacerdoti e di tanti laici credenti, nei decenni  -e soprattutto dopo la Rerum Novarum  di Papa Leone XIII nel 1891 – ha contribuito a costruire nuove esperienze avviando di fatto la dottrina sociale della Chiesa. Tutto questo considerando l’essere umano nella sua duplice natura di anima e corpo“.

Fino fino a 5 anni fa – ha proseguito – svolgevo il mio ministero episcopale a Roma e anche nella capitale ho sempre avuto un rapporto ottimo e fruttuoso con la Bcc, la Banca di Credito Cooperativo e per questo oggi mi sento in qualche modo in famiglia”.

Se è vero – ha sottolineato il cardinale –  che l’economia governa il mondo, mi rasserena sapere che esistono delle realtà bancarie che guardano al singolo, alla persona e soprattutto alle famiglie. Tutto questo mi rasserena”

“In un contesto di grandi incertezze in ogni settore – ha aggiunto il Card. Lojudice –  dove non riuscimmo a garantire la sicurezza sula lavoro, nel sociale e nel mondo tutti noi dobbiamo avere come missione quella di trasmettere come alle nuove generazioni di lavorare per il bene comune, per il prossimo, soprattutto se fragile  e solo”.

“Sono convinto – ha poi concluso – che Banca Tema prosegua su questa strada continuando ad esser il volano per lo sviluppo dei nostri territori”.

 

OGGI LA MEMORIA LITURGICA DI S. AGNESE DA MONTEPULCIANO

Agnese nacque a Gracciano Vecchio di Montepulciano sulle rive del lago Trasimeno intorno al 1274, secondo il beato Raimondo da Capua, suo principale biografo. All’età di nove anni entrò fra le domenicane del monastero del Sacco. Una grande pietà contraddistinse immediatamente la sua vita, che il Signore arricchì di doni particolari, operando attraverso di lei prodigi e segni straordinari. A soli 15 anni fu inviata a Proceno, un piccolo paese nella diocesi di Acquapendente (Viterbo), ad erigervi un monastero e ne fu eletta superiora.
La sua fama si diffuse ben presto tra il popolo per i prodigi e i doni che fiorivano intorno a lei. Numerose e insistenti delegazioni da parte dei suoi concittadini la reclamarono a Montepulciano, per fondarvi un monastero, e Agnese, riconoscendovi un’indicazione del Signore, ritornò nella sua terra, dove diede inizio ad un nuovo monastero dedicato alla Madonna con il titolo di Santa Maria Novella. Qui ella fu scelta come prima abbadessa e qui rimase fino alla morte avvenuta il 20 aprile 1317.
La vita di Agnese, nonostante i doni straordinari ricevuti da Dio e i prodigi operati (famoso quello della manna che ricoprì l’altare alla presenza del vescovo), restò sempre custodita in una grande semplicità e umiltà, e sostenuta da un’intensa pietà verso la Vergine e il Signore Gesù. Santa Caterina da Siena la chiama “Madre nostra, Agnese gloriosa”, ne tratteggia la figura affermando che “la carità continuamente ardeva nel cuor suo” e invita a imitarne la vita perché sempre “dié dottrina ed esempio di vera umiltà”. Benedetto XIII nel 1726 la iscrisse nell’albo dei santi.

INCIDENTE SUL LAVORO A MONTEPULCIANO: CARD. LOJUDICE,”VICINI ALLA FAMIGLIA, TRAGEDIA ENORME”

“Desidero rivolgere, con profondo dolore, il mio sincero cordoglio e la mia vicinanza alla famiglia e ai cari della giovane vittima. E’ una tragedia enorme che ci deve fare riflettere sulla necessità di porre fine alle morti sul lavoro”.
 
E’ quanto dichiara il card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza in merito all’incidente mortale sul lavoro a causa del quale ha perso la vita Manuel Cavanna a Montepulciano in località Tre Berte. 
 
“Papa Francesco – aggiunge il card. Lojudice – su questo tema è stato chiaro <<la sicurezza sul lavoro è come l’aria che respiriamo: ci accorgiamo della sua importanza solo quando viene tragicamente a mancare, ed è sempre troppo tardi!>>. 
Foto: Copyright © Il Corriere Fiorentino

IL MESSAGGIO DI AUGURI DEL CARD. LOJUDICE A MONS. GHERARDO GAMBELLI, NUOVO ARCIVESCOVO DI FIRENZE

“Desidero porgere a Mons. Gherardo Gambelli i migliori auguri di buon lavoro alla guida dell’Arcidiocesi di Firenze. Sono certo che saprà creare un legame forte e profondo con la Toscana e i fiorentini. Siamo sin da ora pronti a continuare il lavoro, insieme agli altri confratelli vescovi della Toscana, soprattutto a favore delle persone più fragili che popolano le tante periferie esistenziali delle nostre comunità”.
 
E’ quanto dichiara il card. Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi- Pienza in merito alla nomina di Mons. Gherardo Gambelli quale nuovo Arcivescovo di Firenze.
 
“Un ringraziamento particolare – aggiunge il card. Lojudice – al card. Betori per la sua attenta opera pastorale svolta a Firenze e in tutta la regione quale presidente della Conferenza Episcopale Toscana”.

SINALUNGA, IL 23/IV, LA SANTA MESSA PER I 150° DELLA “CONGREGAZIONE DELLE SORELLE DEI POVERI DI SANTA CATERINA DA SIENA”

Il prossimo 23 aprile 2024, martedì, alle ore 18 presso la collegiata di San Martino in Piazza Garibaldi a Sinalunga, si terrà la Santa Messa per il 150° anniversario della nascita della “Congregazione delle Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena”.

La cerimonia sarà presieduta dal Card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza e concelebrata dal Vescovo Emerito, Mons. Rodolfo Cetoloni e con i sacerdoti della diocesi e animata dal coro San Martino, diretto dal maestro Gianni Bagnoli.
Al termine della Celebrazione ci saranno i saluti del Sindaco di Sinalunga,  Edo Zacchei e dell’On. Rosy Bindi e una testimonianza sulla presenza a Sinalunga della Congregazione delle Sorelle dei Poveri. Infine si esibiranno i bambini della Scuola dell’Infanzia “Santa Teresa”.

Al termine della giornata di celebrazione, ci sarà un momento conviviale per tutti i partecipanti di condivisione e scambio di saluti nel giardino dell’Istituto “Santa Teresa”.

CHIUSI, IERI LA “LECTIO MAGISTRALIS” DI PADRE BENANTI. SULL’ARALDO POLIZIANO LA SINTESI

Grande partecipazione di pubblico ieri pomeriggio al teatro Mascagni a Chiusi per la lectio magistralis su “Un’etica per l’intelligenza artificiale?” del Prof. P. Paolo Benanti, presidente della commissione sull’intelligenza artificiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Erano presenti il card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza e arcivescovo di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino e il Prof. Andrea Giambetti, direttore dell’ufficio scuola della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
 
L’iniziativa è stata promossa dalla Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, dall’Arcidiocesi di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino, dalla Libera Università per le Scienze Biblico Teologiche(LUBIT) con il patrocinio del Comune di Chiusi.
Sul prossimo numero dell’Araldo Poliziano la sintesi dell’intervento di Padre Benanti.
 

LA COMUNITA’ POLIZIANA COMMEMORA DON MARCELLO DEL BALIO A CENTO ANNI DALLA NASCITA

Tutto pronto nei locali del convento di Sant’Agnese a Montepulciano per commemorare un sacerdote figlio di questa terra. Il prossimo sabato 20 aprile 2024, dalle ore 16.30, le diverse associazioni che hanno aderito al pomeriggio si ritroveranno per ricordare don Marcello Del Balio, parroco di santa Lucia e cancellerie vescovile, nonchè animatore di molte attività poliziane, tra le quali il Bravìo delle Botti che vide la nascita – grazie al suo impegno e genio – proprio cinquant’anni fa.

Dopo i saluti di don Domenico Zafarana, don Pietro Rayapu Reddy Sanivarapu e del sindaco Michele Angiolini, ci sarà spazio per il ricordo a cura delle varie associazioni delle quali don Marcello Del Balio è stato protagonista.

Per il Magistrato delle Contrade sarà la volta della neo reggitrice Irene Bettollini, quindi per l’AVIS il presidente Giuliano Faralli, per la Compagnia popolare del Bruscello prenderà la parola il direttore artistico Franco Romani e per il Carnevale Poliziano Raffaele Rossi. Non mancherà certamente l’aspetto educativo: don Marcello è stato infatti insegnate di Religione ai Licei Poliziani e per l’occasione sarà presente il dirigente scolastico Marco Mosconi. A sottolinearne la figura sacerdotale sarà don Azelio Mariani, parroco di Gracciano, luogo natio di don Marcello Del Balio nonché successore alla guida del giornale diocesano.

Un pomeriggio di ricordi che avrà per titolo “Un passato pieno di futuro” e che vedrà la partecipazione, nei locali del convento di Sant’Agnese, anche di diversi contradaioli che hanno conosciuto personalmente don Marcello o che lo hanno conosciuto attraverso le testimonianze. Un pomeriggio aperto a tutti e per tutti che si concluderà con la lettura di alcuni testi inediti del sacerdote del quale quest’anno si celebra il centenario della nascita (1924-2024) e con la celebrazione eucaristica in suo suffragio alle ore 18.00, che sarà animata nel canto dalle due corali cittadine.

 

TORRITA DI SIENA, IL 19/4 LA VEGLIA VOCAZIONALE DIOCESANA

Venerdì prossimo 19 aprile 2024, alle ore 21,15, presso la Chiesa Nostra Signora del Rosario a Torrita di Siena si terrà la veglia vocazionale diocesana presieduta dal card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.

L’iniziativa, promossa dal centro diocesano per le vocazioni, si tiEne in occasione della Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni.

MEDIO ORIENTE, CARD. LOJUDICE, “S. CATERINA CI CHIEDE OGGI DI NON TACERE: VOGLIAMO LA PACE”

“Ci uniamo al Santo Padre nell’appello affinché tacciano le armi e si possa tornare a dialogare. Le prime vittime di ogni conflitto sono i più fragili: donne, bambini, anziani. Non dimentichiamoci di loro”. E’ quanto dichiara il card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza in merito all’ennesima escalation di violenza in Medio Oriente. “Desidero invitarvi tutti – aggiunge il card. Lojudice .  a pronunciare almeno una volta al giorno la parola pace! Santa Caterina ci dice ancora oggi che <<abbiamo taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito>>. Non possiamo rassegnarci alla logica della guerra, della violenza e della contrapposizione. Questo  mai!”. “La pace – conclude il card. Lojudice – va costruita ogni giorno anche nella nostra vita quotidiana. Non pensiamo che sia un valore astratto, ma deve essere uno stile di vita. Non parole , ma fatti. Non possiamo permetterci più di ignorare chi soffre ed è in guerra. Papa Francesco ce lo ha detto siamo tutti la stessa barca!”.

CHIUSI, IL 16/4 LA LECTIO MAGISTRALIS DI P. PAOLO BENANTI SU”UN’ETICA PER L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?” 

Martedì  prossimo, 16 aprile 2024, alle ore 17,30, presso il teatro Mascagni in Via Giuseppe Garibaldi, 30 a Chiusi, si terrà la lectio magistralis su “Un’etica per l’intelligenza artificiale?” del Prof. P. Paolo Benanti, presidente della commissione sull’intelligenza artificiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
 
L’iniziativa è promossa dalla Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, dall’Arcidiocesi di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino, dalla Libera Università per le Scienze Biblico Teologiche(LUBIT) con il patrocinio del Comune di Chiusi.

CHIUSI: IL CARD. LOJUDICE ALLA PUBBLICA ASSITENZA, “VOLONTARIATO LINFA VITALE DELLE NOSTRE COMUNITÀ”

Oggi pomeriggio Card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, Colle di Val d’Elsa – Montalcino e vescovo di Montepulciano – Chiusi – Pienza è intervenuto al convegno su “Innovazione Sociale, quale ruolo del volontariato oggi tra politiche, servizi e coesione. Le Associazioni di Pubblica Assistenza“.
L’iniziativa si è tenuta  nell’ambito dei Festeggiamenti per il 40° anniversario dalla fondazione dell’Associazione di Pubblica Assistenza di Chiusi.
Erano presenti Serena Spinelli, assessore alle Politiche Sociali della Regione Toscana; Dimitri Bettini, presidente ANPAS Regione Toscana; Benedetto Parisi, presidente delegazione CESVOT provincia di Siena; Gianluca Sonnini, sindaco di Chiusi ; Fabrizio Talozzi, presidente Associazione di Pubblica Assistenza di Chiusi e Valentino Santoni, ricercatore di percorsi di Secondo Welfare. Hanno coordinato i giornalisti Chiara Lanari e Massimo Montebove.
Il cardinale nel suo intervento ha evidenziato come “il volontariato sia una vera linfa vitale per le comunità. Un vero e proprio collante che tiene insieme le diverse anime delle nostre città con il semplice dono di sé stessi agli altri spesso più fragili e soli”
“L’esperienza quarantennale – ha sottolineato – della Pubblica Assistenza di Chiusi è un esempio  virtuoso di solidarietà e professionalità”
“Oltre 4,6 milioni di italiani – ha proseguito il Cardinale – continuano a spendersi gratuitamente per il prossimo, nonostante una società liquida dove tutto si fa di corsa e soprattutto non si fa caso a chi ci sta vicino”
“Diventa centrale – ha poi sottolineato –  la comprensione di quel che sta accadendo dentro le città, le periferie, i paesi, luoghi in cui «dobbiamo riuscire a intercettare la voglia di impegno di tanti cittadini».
“Sono convinto  – ha concluso – che tanti donne e uomini, se gli offrirà l’occasione, sapranno mettersi a disposizione gratuitamente del prossimo. C’è tanto bene che non fa notizia. Ma nel nostro piccolo possiamo invertire la tendenza pessimistica che pervade la nostra società ed essere portatori di vera speranza. Basta un gesto di amicizia e solidale per cambiare la vita a chi è in difficoltà”.
 

CONCLUSO OGGI L’INCONTRO ANNUALE DELLE CARITAS DIOCESANE DI TUTTA ITALIA

Si è concluso oggi a Grado (GO) il 44° Convegno nazionale delle Caritas diocesane dedicato al tema, assai attuale, dei “Confini, zone di contatto, non di separazione”. L’evento ha visto incontrarsi e confrontarsi per quattro giorni insieme 613 tra direttori e membri di équipe provenienti da 182 Caritas diocesane di tutta Italia.

Per la diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza erano presenti Giuliano Faralli, direttore della Caritas diocesana e don Davide Campeggiani.

Ad aprire questo ultimo giorno la lectio della biblista Antonella Anghinoni. È seguita la vibrante testimonianza di don Otello Bisetto, cappellano del carcere minorile di Treviso, alla quale si è aggiunta quella di Giulia Longo, operatrice Caritas in Turchia, che ha riportato la sua esperienza di impegno “al confine” e nel post-terremoto e ha dato voce ai molti giovani operatori Caritas: “Non su può essere giovani senza gli adulti, non si può essere adulti senza i giovani”.

Negli “orientamenti” finali il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello, ha indicato le proposte di lavoro per continuare il cammino Caritas nei prossimi mesi. Richiamandosi al primo presidente di Caritas Italiana, don Giovanni Nervo, ha ricordato l’importanza di capire dove “poniamo i confini”, che per Caritas non sono dei limiti, ma delle “zone di contatto”, “luoghi in cui fare l’esperienza della presenza di Dio perché ci permettono di aprirci agli altri e di capire che c’è Qualcuno che può fare prima, durante e dopo il nostro servizio”. I confini, per don Pagniello, “sono anche luoghi che permettono di custodire la nostra identità e chi siamo come Caritas”, confini quindi “da custodire” come l’impegno per la pace e a difesa della legge 185/90 per il controllo del commercio delle armi, il servizio civile come luogo per educarsi alla pace e alla nonviolenza, la dignità umana, il diritto alla salute e l’attenzione alle aree metropolitane e aree interne.

Caritas Italiana avvia al suo interno il Coordinamento Europa e condivide l’appello di Caritas Europa su cinque priorità in vista delle elezioni del prossimo giugno, proposte per il Parlamento europeo per un’Europa “più giusta”: mercati del lavoro e protezione sociale efficaci, accesso garantito a servizi sociali buoni e di qualità, tutela dei diritti umani e della dignità nelle politiche di migrazione e di asilo, finanziamenti costanti per gli attori locali che svolgono attività di sviluppo e umanitarie, politiche globali più eque per lo sviluppo sostenibile, affrontando questioni come la necessità di sistemi alimentari equi e la finanza per il clima.

Il Direttore di Caritas Italiana ha rilanciato l’importanza della presenza dei volontari che sono un indicatore dell’efficacia del lavoro di animazione della comunità cui è chiamata la Caritas. Ha richiamato alla necessità di “stare nelle complessità” e ribadito il senso e il ruolo della Caritas, ad ogni livello. L’efficacia della Caritas non si misura sul fare, ma sull’essere: “Il nostro fare nasce dal nostro essere”.

“Riconoscere i nostri confini”, ha concluso, “significa imparare a stare sulla soglia, consapevoli dei nostri limiti e potenzialità, disposti a scoprire parti di sé che solo l’Altro può svelare. Animare la comunità, perché sappia custodire il senso profondo dell’umano che affiora nella capacità di abitare il ‘tra’ di un attraversamento che è anche un intrattenersi”. Abitare il confine significa essere “testimoni di carità, per seminare speranza ed essere segno”, sapendo che “la prima opera segno è lo stile con cui facciamo le cose”.

Don Pagniello ha annunciato i prossimi appuntamenti del Giubileo 2025, in particolare il “Giubileo del mondo del volontariato” dell’8-9 marzo 2025 e il “Giubileo dei Poveri” del 16 novembre 2025. Nell’anno giubilare non si terrà il Convegno nazionale, ma si organizzeranno convegni regionali nelle 16 Delegazioni regionali Caritas, a sottolineare l’importanza della dimensione locale.

Infine, alcune proposte concrete di azione a livello nazionale, come un microcredito sociale per il Giubileo, a favore di persone che hanno difficoltà ad accedere al credito ordinario. Poi una rete di supporto, costituita da istituzioni, enti ecclesiali e sociali, per minori e donne che decidono di lasciare la famiglia di origine per sottrarsi ai condizionamenti e alle violenze dovute all’appartenenza ad organizzazioni criminali e azioni di informazione, sensibilizzazione, prevenzione e contrasto dell’azzardo.

Il Convegno si è chiuso con la concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Douglas Regattieri, vescovo della diocesi di Cesena-Sarsina e membro di Presidenza di Caritas Italiana, che ha sottolineato il valore della testimonianza, cui tutti gli operatori Caritas, i volontari e i cristiani sono chiamati.

SINALUNGA, DAL 19 AL 21/IV IL RITIRO INTERDIOCESANO DELLE FAMIGLIE

Dal 19 al 21 aprile 2024, presso il Santuario Diocesano Madonna del Rifugio a Sinalunga, si svolgerà il Ritiro interdiocesano delle Famiglie 2024 promosso dall’Arcidiocesi di Siena – Colle Val D’Elsa – Montalcino e dalla Diocesi di Montepulciano – Chiusi – Pienza.

Per partecipare all’evento, che avrà come tema “Essere famiglia…nella sessualità e nella fecondità “,  sarà necessario prenotarsi entro e non oltre il 16 aprile 2024. Sarà presente anche un servizio animazione per i bambini. Per info e prenotazioni: Ilaria  – 392 190 1715

Di seguito il calendario completo e i costi dei giorni del ritiro:

Venerdì 19 aprile

  • ore 16.00
  • 18.00: Accoglienza e sistemazione
  • ore 18.00: Preghiera con adorazione
  • ore 19.30: Cena
  • ore 20.30: “Conosciamoci”
  • ore 22.00: Compieta

 

Sabato 20 aprile

  • ore 8.30: Colazione
  • ore 9.00: Lodi
  • ore 10.00: Meditazione biblica a cura di Don Antonio Bartolucci: Tobia e Sara (Tb 8,1-18)
  • ore 11.00: Riflessione in coppia/lavoro di gruppo
  • ore 13.00: Pranzo
  • ore 15.00: Relazione di Don Antonio Bartolucci sulla sessualità nel matrimonio
  • ore 16.30: Condivisione
  • ore 18.30: Vespri con Lectio Divina
  • ore 19.30: Cena
  • ore 20.30: Giochi in famiglia
  • ore 22.00: Compieta

Domenica 21 aprile

  • ore 8.30: Colazione
  • ore 9.00: Lodi
  • ore 10.00: Relazione a cura di Padre Marco Vianelli OFM: Aquila e Priscilla (At 18,1-3 24-26)
  • ore 12.00: Santa messa presso il Santuario presieduta dall’Arcivescovo A.P. Lojudice
  • ore 13.30: Pranzo
  • ore 15.00: Presentazione di associazioni e movimenti di spiritualità coniugale
  • ore 17.00: Saluti

 

LOURDES, DAL 29/VII AL 3/VIII IL PELEGRINAGGIO INTERDIOCESANO GUIDATO DAL CARD. LOJUDICE

Dal 29 luglio al 3 agosto 2024 si svolgerà il pellegrinaggio Interdiocesano a Lourdes organizzato dall’U.N.I.T.A.L.S.I. Toscana e dalle Diocesi di Siena – Colle Val D’Elsa – Montalcino e Montepulciano – Chiusi – Pienza.

Al pellegrinaggio, che ha come titolo “Che si venga qui in processione”, parteciperà il Card. Augusto Paolo Lojudice.

Il pellegrinaggio si svolgerà dal 29 luglio  al 3 agosto 2024 per chi volesse viaggiare in pullman, mentre per chi decidesse di spostarsi in aereo le date sono dal 30 luglio al 2 agosto 2024 (con riserva di conferma al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti).

Seguiranno comunicazioni a tutte le parrocchie con i vari dettagli su modalità d’iscrizione, termini e quote di partecipazione. Di seguito i contatti dei referenti diocesani, reperibili per qualunque tipo di comunicazione:

Arcidiocesi di Siena – Colle Val D’Elsa – Montalcino:

E-mail: lourdes.interdiocesano.siena@gmail.com

Contatti Whatsapp 342 7470111

Forania di Siena: Cutini Sabrina 338 2815011;

Forania di Colle Val D’Elsa, Poggibonsi, San Gimignano: Bucciarelli Graziella 338 4169777;

Forania di Val D’Arbia e Val Di Merse: Faenzi Barbara 338 2565087;

Forania di Montalcino – Amiata: Fedolfi Chiara 320 7238439;

Giovani e Scout: Meniconi Irene 339 6280694;

Malati, Anziani, Disabili, RSA e Medici: Mori Silvia 335 1710972.

Diocesi di Montepulciano – Chiusi – Pienza:

E-mail: lourdes.interdiocesano.montepulciano@gmail.com

Contatti Telefonici: Rossi Emanuela 348 6567225, Starnini Francesca 347 6311566

 

PIENZA, LA “PIEVE DI CORSIGNANO” GIOIELLO DI STORIA E SPIRITUALITÀ. PRESENTATI I LAVORI DI RESTAURO

Sabato scorso si è tenuta la presentazione dei lavori di restauro della Pieve dei Santi Vito e Modesto a Corsignano, situata a circa un chilometro di distanza dall’elegante città di Pienza. La bellissima costruzione romanica, gioiello nascosto di queste terre, è una delle più antiche testimonianze della Città Ideale. Non a caso l’edificio si inserisce a pieno titolo nelle vicende private e, più in generale, nella vita del papa Pio II, Enea Silvio Piccolomini, il quale, nel 1405, ricevette qui il battesimo.

L’evento è stato promosso dalla Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Siena-Grosseto-Arezzo, dal Comune e dalla parrocchia di Pienza.

Erano presenti, tra gli altri, Don Antonio Canestri, vicario generale della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, l’arch. Gabriele Nannetti, soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Siena-Grosseto-Arezzo, Manolo Garosi, sindaco di Pienza, e don Giampaolo Riccardi, parroco di Pienza.
Sono intervenuti, anche, gli architetti Fausto Formichi e Federico Salvini e la dott.ssa Ada Salvi.

L’antica chiesa, che spicca per la caratteristica torre campanaria cilindrica e le sue monofore, è rimasta l’unica pieve esistente nel territorio pientino dopo la scomparsa delle molte altre sue simili, di cui ormai si conoscono solo i nomi.

Originariamente costruita in blocchi di tufo, appare oggi nel suo restauro risalente al XI secolo. La sua bellezza sobria e austera rimane spesso nascosta agli occhi dei numerosi turisti che si ritrovano a visitare la zona circostante divenuta ormai famosa per la celebre scena della pellicola “Il Gladiatore”.

L’interno scarno ma suggestivo della chiesa, suddiviso in tre navate dai grandi pilastri di pietra, assume un’atmosfera calorosa grazie alla copertura a capanna di travature in legno scoperte. Nella parte esterna, invece, gli ornamenti della facciata a capanna, i suoi bassorilievi, che adornano i portali Sud e Ovest, e le abbondanti decorazioni, ci raccontano un immaginario insolito fatto di sirene, cariatidi e animali singolari. Singolarità che si rispecchia nella totalità figurativa di questo tesoro architettonico a cui i lavori di restauro appena conclusisi hanno restituito una vitalità e freschezza degni di nota.

Una ricchezza, quindi, quella di questa piccola ma incantevole chiesa che, oggi riscoperta, può essere ora finalmente ammirata e apprezzata nella splendida cornice delle colline della Val d’Orcia.

VATICANO, PRESENTATA “DIGNITAS INFINITA”, IL DOCUMENTO DEL DICASTERO PER LA DOTTRINA DELLA FEDE  

“Dignitas infinita” è stata pubblicata e presentata ieri in Sala Stampa vaticana dal cardinale Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, dal segretario monsignor Armando Matteo e dalla professoressa Paola Scarcella. Il documento del Dicastero ha richiesto cinque anni di lavoro e include il magistero papale dell’ultimo decennio: dalla guerra alla povertà, dalla violenza sui migranti a quella sulle donne, dall’aborto alla maternità surrogata all’eutanasia, dalla teoria del gender alla violenza digitale

 

Tre capitoli offrono i fondamenti per le affermazioni contenute nel quarto, dedicato ad “alcune gravi violazioni della dignità umana”: è la dichiarazione “Dignitas infinita” del Dicastero per la Dottrina della Fede, un documento che fa memoria del 75° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e riafferma «l’imprescindibilità del concetto di dignità della persona umana all’interno dell’antropologia cristiana» (Introduzione).

La principale novità del documento, frutto di un lavoro durato cinque anni, è l’inclusione di alcuni temi portanti del recente magistero pontificio che affiancano quelli bioetici. Nell’elenco “non esaustivo” che viene offerto, tra le violazioni della dignità umana, accanto all’aborto, all’eutanasia e alla maternità surrogata compaiono la guerra, il dramma della povertà e dei migranti, la tratta delle persone. Il nuovo testo contribuisce così a superare la dicotomia esistente tra quanti si concentrano in modo esclusivo nella difesa della vita nascente o morente dimenticando tanti altri attentati contro la dignità umana e, viceversa, coloro che si concentrano soltanto sulla difesa dei poveri e dei migranti dimenticando che la vita va difesa dal concepimento fino alla sua naturale conclusione.

Principi fondamentali

Nelle prime tre parti della dichiarazione sono richiamati i principi fondamentali. «La Chiesa, alla luce della Rivelazione, ribadisce e conferma in modo assoluto» la «dignità ontologica della persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio e redenta in Cristo Gesù» (1). Una «dignità inalienabile» che corrisponde «alla natura umana al di là di qualsiasi cambiamento culturale (6) ed è «un dono ricevuto» ed è pertanto presente «per esempio, in un bambino non ancora nato, in una persona priva di sensi, in un anziano in agonia» (9). «La Chiesa proclama l’uguale dignità di tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro condizione di vita o dalle loro qualità» (17) e lo fa sulla base della rivelazione biblica: donne e uomini sono creati a immagine di Dio; Cristo incarnandosi «ha confermato la dignità del corpo e dell’anima» (19), e risorgendo ci ha rivelato che «l’aspetto più sublime della dignità dell’uomo consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio» (20).

Dignità di ogni persona

Il documento mette in luce l’equivoco rappresentato dalla posizione di coloro che all’espressione “dignità umana” preferiscono “dignità personale”, «perché intendono come persona solo “un essere capace di ragionare”». Di conseguenza, sostengono «non avrebbe dignità personale il bambino non ancora nato e neppure l’anziano non autosufficiente, come neanche chi è portatore di disabilità mentale. La Chiesa, al contrario, insiste sul fatto che la dignità di ogni persona umana, proprio perché intrinseca, rimane al di là di ogni circostanza» (24). Inoltre, si afferma «il concetto di dignità umana, a volte, viene usato in modo abusivo anche per giustificare una moltiplicazione arbitraria di nuovi diritti… come se si dovesse garantire la capacità di esprimere e di realizzare ogni preferenza individuale o desiderio soggettivo (25).

L’elenco delle violazioni

La dichiarazione presenta quindi l’elenco di “alcune gravi violazioni della dignità umana”, cioè «tutto ciò che è contro la vita stessa, come ogni specie di omicidio, il genocidio, l’aborto, l’eutanasia e lo stesso suicidio volontario»; ma anche «tutto ciò che viola l’integrità della persona umana, come le mutilazioni, le torture inflitte al corpo e alla mente, le costrizioni psicologiche». Ed infine «tutto ciò che offende la dignità umana, come le condizioni di vita subumana, le incarcerazioni arbitrarie, le deportazioni, la schiavitù, la prostituzione, il mercato delle donne e dei giovani, o ancora le ignominiose condizioni di lavoro, con le quali i lavoratori sono trattati come semplici strumenti di guadagno, e non come persone libere e responsabili». Si cita pure la pena di morte che «viola la dignità inalienabile di ogni persona umana al di là di ogni circostanza» (34).

Povertà, guerra e tratta delle persone

Si parla innanzitutto del «dramma povertà», «una delle più grandi ingiustizie del mondo contemporaneo» (36). Poi c’è la guerra, «tragedia che nega la dignità umana» ed «è sempre una “sconfitta dell’umanità”» (38), al punto che «oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile “guerra giusta”» (39). Si prosegue con il “travaglio dei migranti”, la cui «vita è messa a rischio perché non hanno più i mezzi per creare una famiglia, per lavorare o per nutrirsi» (40). Il documento si sofferma poi sulla “tratta delle persone”, che sta assumendo «dimensioni tragiche» e viene definita «un’attività ignobile, una vergogna per le nostre società che si dicono civilizzate» invitando «sfruttatori e clienti» a fare un serio esame di coscienza (41). Allo stesso modo si invita a lottare contro fenomeni quali «commercio di organi e tessuti umani, sfruttamento sessuale di bambini e bambine, lavoro schiavizzato, compresa la prostituzione, traffico di droghe e di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato» (42). Si citano inoltre “l’abuso sessuale”, che lascia «profonde cicatrici nel cuore di chi lo subisce»: si tratta di «sofferenze che possono durare tutta la vita e a cui nessun pentimento può porre rimedio» (43). Si continua con la discriminazione delle donne e la violenza su di esse, citando tra queste ultime «la costrizione all’aborto, che colpisce sia la madre che il figlio, così spesso per soddisfare l’egoismo dei maschi» e «la pratica della poligamia» (45). Si condanna il “femminicidio” (46).

Aborto e maternità surrogata

Netta è poi la condanna dell’aborto: «fra tutti i delitti che l’uomo può compiere contro la vita, l’aborto procurato presenta caratteristiche che lo rendono particolarmente grave e deprecabile» e si ricorda che la «difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano» (47). Forte anche il no alla maternità surrogata, «attraverso la quale il bambino, immensamente degno, diventa un mero oggetto», una pratica «che lede gravemente la dignità della donna e del figlio… fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto». (48) Nell’elenco sono poi citati eutanasia e suicidio assistito, confusamente definiti da alcune leggi «morte degna», ricordando che la «sofferenza non fa perdere al malato quella dignità che gli è propria in modo intrinseco e inalienabile» (51). Si parla quindi dell’importanza delle cure palliative e dell’evitare «ogni accanimento terapeutico o intervento sproporzionato», ribadendo che «la vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata» (52). Tra le gravi violazioni della dignità umana trova anche spazio lo “scarto” delle persone diversamente abili (53).

Teoria del gender

Dopo aver ribadito che nei confronti delle persone omosessuali va evitato «ogni marchio di ingiusta discriminazione e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza», denunciando «come contrario alla dignità umana» il fatto che in alcuni luoghi persone «vengano incarcerate, torturate e perfino private del bene della vita unicamente per il proprio orientamento sessuale» (55), il documento critica la teoria del gender, «che è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali» (56). La Chiesa ricorda che la «vita umana, in tutte le sue componenti, fisiche e spirituali, è un dono di Dio, che va accolto con gratitudine e posto a servizio del bene. Voler disporre di sé, così come prescrive la teoria del gender… non significa altro che cedere all’antichissima tentazione dell’essere umano che si fa Dio» (57). La teoria del gender «vuole negare la più grande possibile tra le differenze esistenti tra gli esseri viventi: quella sessuale» (58). Pertanto sono «da respingere tutti quei tentativi che oscurano il riferimento all’ineliminabile differenza sessuale fra uomo e donna» (59). Negativo anche il giudizio sul cambio di sesso, che «di norma, rischia di minacciare la dignità unica che la persona ha ricevuto fin dal momento del concepimento» anche se «questo non significa escludere la possibilità che una persona affetta da anomalie dei genitali già evidenti alla nascita o che si sviluppino successivamente, possa scegliere di ricevere assistenza medica allo scopo di risolvere tali anomalie» (60).

Violenza digitale

L’elenco si completa con la “violenza digitale”, e cita le «nuove forme di violenza si diffondono attraverso i social media, ad esempio il cyberbullismo» e la «diffusione della pornografia e di sfruttamento delle persone a scopo sessuale o tramite il gioco d’azzardo» sul web (61). La dichiarazione finisce esortando «a porre il rispetto della dignità della persona umana al di là di ogni circostanza al centro dell’impegno per il bene comune e di ogni ordinamento giuridico» (64).

QUI IL TESTO COMPLETO:

https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2024/04/08/0284/00588.html

(Fonte: www.vaticannews.va)

 

 

GRADO, APERTO OGGI IL 44° CONGRESSO DELLE CARITAS DIOCESANE

Primo giorno di lavori per il 44° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, dall’8 all’11 aprile a Grado, con una “tappa” a Gorizia, lungo quel confine che oggi, più che separare, unisce la città italiana alla slovena Nova Gorica. Titolo “CONFINI, ZONE DI CONTATTO E NON DI SEPARAZIONE”.

Oltre 600 i partecipanti dalle 218 Caritas diocesane di tutta Italia che, ripartendo da quanto emerso dal Convegno dello scorso anno a Salerno e guardando al Giubileo del 2025, riflettono insieme sul tema dei “confini” alla luce delle “tre vie” consegnate loro da papa Francesco in occasione del 50° dell’istituzione di Caritas Italiana (1° luglio 1971): la via degli ultimi; la via del Vangelo; la via della creatività.

Per la diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza sono presenti Giuliano Faralli, direttore della Caritas diocesana e don Davide Campeggiani.

Il “confine” di questo 44° Convegno è pensato non come la linea che stabilisce un dentro e un fuori, ma come una porta, che permette di uscire e di entrare, che si può però anche chiudere e bloccare. Proprio il confine segna il punto di contatto tra centro e periferia: può essere o diventare luogo di incontro e di annuncio o elemento che crea distanza ed esclusione; dipende da come si usa la porta.

Il Convegno si svolge sul confine che scorre nei pressi di Grado e Gorizia, tra Italia e Slovenia, reso permeabile dalla comune appartenenza all’Unione Europea, che però rimane a sottolineare come le differenze debbano essere valorizzate, messe in comunicazione, rese feconde. Gorizia che, assieme a Nova Gorica, nel 2025 sarà Capitale europea della Cultura.

La “carità” (in latino “caritas”) è “attraversamento di confini”, come ricorda mons. Carlo Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente di Caritas Italiana. «Tutti i confini, a cominciare da quelli che abbiamo nel cuore e nella testa…». Vogliamo «farli diventare punti di incontro e di riconciliazione».

CHIUSI, L’11/IV IL CARD. LOJUDICE AL CONVEGNO SUL VOLONTARIATO PROMOSSO DALLA PUBBLICA ASSISTENZA

Giovedì 11 Aprile 2024,  alle 17.30, presso l’auditorium La Villetta a Chiusi, si terrà il convegno su “Innovazione Sociale, quale ruolo del volontariato oggi tra politiche, servizi e coesione. Le Associazioni di Pubblica Assistenza“.
Intervengono: Card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, Colle di Val d’Elsa – Montalcino e vescovo di Montepulciano – Chiusi – Pienza; Serena Spinelli, assessore alle Politiche Sociali della Regione Toscana; Dimitri Bettini, presidente ANPAS Regione Toscana; Benedetto Parisi, presidente delegazione CESVOT provincia di Siena; Gianluca Sonnini, sindaco di Chiusi ; Fabrizio Talozzi, presidente Associazione di Pubblica Assistenza di Chiusi e Valentino Santoni, ricercatore di percorsi di Secondo Welfare.
Coordinano i giornalisti Chiara Lanari e Massimo Montebove.
L’iniziativa, inserita nell’ambito dei Festeggiamenti per il 40° anniversario dalla fondazione dell’Associazione di Pubblica Assistenza di Chiusi, si pone l’obiettivo di promuovere una riflessione sull’entità delle trasformazioni sociali che interessano le nostre comunità con particolare riferimento alla erogazione di servizi nei confronti di chi ha più bisogno, in un contesto di sviluppo della coesione sociale.