Archivi della categoria: news

CHIANCIANO TERME, IL 22/XI IL SECONDO INCONTRO INTERDIOCESANO DI LECTIO DIVINA SULL’APOCALISSE

Il prossimo venerdì 22 novembre 2024 alle ore 21.15, presso la Chiesa di San Michele a Chianciano Terme (zona Rinascente), si terrà il secondo incontro interdiocesano (Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e Montepulciano-Chiusi-Pienza) di Lectio Divina sull’Apocalisse.

La serie di incontri avranno cadenza mensile, per concludersi il 21 febbraio 2025.

Il secondo dei cinque incontri sull’Apocalisse di San Giovanni – venerdì prossimo – sarà guidato dal Vicario Generale della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, Don Antonio Canestri.

A CHIUSI L’INCONTRO CON PADRE FALTAS: «SITUAZIONE IN TERRA SANTA DISPERATA, È ORA DI GESTI CONCRETI PER LA PACE»

Si è svolto ieri, presso il Teatro Mascagni di Chiusi, l’incontro dal titolo “Speranze di Pace”, che ha visto un dialogo tra la comunità locale e Padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa con un lungo legame alle spalle con il territorio di Chiusi e non solo. L’incontro, promosso dalla Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, dall’Arcidiocesi  di Siena -Colle di Val D’Elsa-Montalcino, dalla LUBIT (Libera Università per le Scienze Biblico teologiche) e con il patrocinio del comune di Chiusi, ha visto la partecipazione di tante persone che hanno ascoltato con grande attenzione la testimonianza di padre Faltas e hanno poi dialogato con lui, ponendogli domande sulla situazione terribile che sta vivendo la Terra Santa.

Padre Faltas ha iniziato descrivendo la terribile situazione di Gaza: “In 13 mesi dallo scoppio della guerra, cominciata il 7 ottobre 2023 con l’attacco di Hamas in Israele, abbiamo contato 150mila tra feriti o morti, si cui il 70% bambini, donne, anziani e disabili. E queste sono solo le cifre ufficiali, i morti registrati, perché sappiamo che migliaia e migliaia di persone sono ancora sotto le macerie. Ci sono a 20mila bambini rimasti orfani, che non hanno perso solo genitori, ma tutti i parenti. Tante famiglie non esistono proprio più. Altri 20mila bambini sono invece feriti gravemente, e noi stiamo cercando di farli uscire per permettergli di curarsi, ma non ci riusciamo. Mancano medicine, mancano cure, la situazione è davvero drammatica. La gente muore di fame, di sete, di caldo, di freddo, e non è solo un modo di dire, è proprio quello che succede, perché non c’è più cibo, né acqua, né case. Non c’è più una chiesa, una moschea, un ospedale, una scuola che sia rimasta in piedi. Non è rimasto niente». La guerra, però, non è rimasta solo a Gaza, ma interessa ormai tutta la regione. «Tutti in quelle zone stanno soffrendo – ha detto padre Faltas – non solo gli abitanti di Gaza, ma anche quelli della Cisgiordania, dove gli scontri sono sempre più frequenti, e anche gli israeliani. Non è più una vita quella che si conduce lì. Tanti ebrei moderati sono andati via, più di 600mila persone in un anno. Tante ebrei e arabi che prima erano amici oggi non si salutano più, hanno paura l’uno dell’altro. Sono cambiati i rapporti. Io, in 36 anni che sono lì, non ho mai vissuto una situazione come quella che c’è oggi».

Per Padre Faltas, è ora di iniziare a compiere passi concreti per risolvere questo conflitto: «Tutti i capi di stato del mondo sono venuti in Israele nell’ultimo anno, e tanti lo facevano anche prima. Ognuno dice la soluzione è dare due stati ai due popoli. Tutti sappiamo che davvero questa è la soluzione, ma finora in tanti hanno parlato e nessuno ha fatto nulla. Io credo che se una soluzione non si trova ora, dopo così tanta distruzione e disperazione, non si troverà mai più. E spero ci si riesca, perché la guerra non porta nessuno a vincere, ma fa in modo che tutti perdano”.

Padre Faltas è stato introdotto nel suo discorso dal vicario generale della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, don Antonio Canestri, che lo conosce da tanti anni e che lo ha definito «un operatore di pace nel vero senso della parola, con una grande capacità di stimolare dialogo e incontro». «Chiediamo a lui – ha detto don Antonio – di portare alle popolazioni colpite dalla guerra il pensiero che noi ci siamo, perché sentirsi abbandonati aumenta la disperazione. Invece noi pensiamo a loro e preghiamo per loro». Era presente anche il sindaco di Chiusi, Gianluca Sonnini che ha ringraziato padre Faltas per la sua presenza e la Diocesi per l’organizzazione dell’incontro: «Ascoltare queste storie fa stringere il cuore. Noi pensiamo che siano lontane, ma invece ci toccano da vicino. Come consiglio comunale abbiamo già fatto due ordini del giorno per chiedere la pace, è il minimo che possiamo fare da qui».

DI SEGUITO UN VIDEO DI PADRE IBRAHIM FALTAS AL TERMINE DELL’INCONTRO:

APERTA LA PRIMA ASSEMBLEA SINODALE, CON IL CARD. LOJUDICE PRESENTI I DELEGATI DIOCESANI

Si è aperta ieri, 15 novembre, la Prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, una delle tappe della “fase profetica”, ultimo tratto del Cammino sinodale nazionale. Oltre mille delegati e Vescovi si ritrovano a Roma, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, per confrontarsi sui Lineamenti (il testo che raccoglie i risultati finora raggiunti e propone alcune traiettorie pratiche) per poi giungere allo Strumento di lavoro, in vista della Seconda Assemblea sinodale in programma, sempre a Roma, dal 31 marzo al 4 aprile 2025.

Per la diocesi, insieme al Card. Augusto Paolo Lojudice sono presenti: Maria Grazia Cavallicci,  Anna Cipriani, Don Jean Basile Mavungu Kotho per l’arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino il diAcono Renato Rossi.
Secondo quanto stabilito dal Regolamento, compongono l’Assemblea i Vescovi, i referenti diocesani, i componenti del Comitato del Cammino sinodale, i Direttori degli Uffici e Servizi della Segreteria Generale della CEI, alcuni esperti e invitati.
Le diverse delegazioni diocesane (uguali per entrambe le Assemblee) sono guidate dal Vescovo locale e formate da un numero di referenti proporzionale a quello degli abitanti, per un totale di 875 delegati.
Alla Prima Assemblea sinodale sono presenti – tra delegati e Vescovi – 943 persone di cui: 4 Cardinali, 170 Vescovi, 4 Padri Abati, 238 Sacerdoti, 6 Diaconi, 37 Religiose e Religiosi, 210 Laici, 274 Laiche. In totale 641 uomini e 302 donne.
Alla sessione inaugurale partecipano sette rappresentanti di Chiese cristiane in Italia; la Preghiera iniziale avrà infatti una connotazione ecumenica: S.E. Mons. Siluan, Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia; S.Em. Metropolita Polykarpos Stavropoulos, Arcivescovo Ortodosso d’Italia ed Esarca dell’Europa Meridionale, Rev. Padre Antonio Gabriel, Chiesa Copta di Roma, Rev. Padre Bsag Tepirjian, Chiesa Apostolica Armena in Europa Occidentale, Dott. Alessandro Spanu, Presidente Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (UCEBI), Rev.da Madre Jules Cave Bergquist, Vice-Presidente dell’Associazione Chiesa d’Inghilterra in Italia, Rev. Prof. Giovanni Traettino, Vescovo Presidente Chiesa Evangelica della Riconciliazione.
Sono invitati anche alcuni esponenti dei mondi della cultura, dell’economia e della politica.
L’Assemblea si è aperta nel pomeriggio di ieri con gli interventi del Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, e di Erica Tossani, della Presidenza del Comitato Nazionale del Cammino sinodale. La relazione principale è affidata a Mons. Erio Castellucci, Presidente del Comitato Nazionale del Cammino sinodale. Sarà, invece, Pierpaolo Triani, della Presidenza del Comitato, a presentare le modalità di lavoro.
La giornata di oggi, sabato 16, sarà dedicata al confronto nei tavoli sinodali. Alle 15 è prevista la Lectio sull’icona biblica scelta per la “fase profetica” (Atti degli Apostoli 1,8.12-14; 2,1-13) a cura di don Dionisio Candido, Responsabile dell’Apostolato Biblico della CEI, mentre alle 18.30 è in programma la Celebrazione dei Vespri e la Preghiera per le vittime di abusi. Domenica 17, dopo la presentazione dei lavori dei tavoli sinodali, il Card. Zuppi e Mons. Castellucci concluderanno l’incontro, affidando quanto emerso alle Diocesi. Alle 12.30 si terrà la Celebrazione eucaristica.
Al cuore della Prima Assemblea sinodale i delegati c’è il lavoro sui Lineamenti: il testo si apre con una lunga premessa che ripercorre le fasi “narrativa” e “sapienziale”, presentando i primi frutti della “fase profetica”, alla luce della visione ecclesiologica del Concilio Vaticano e della ricezione delle prospettive conciliari da parte del magistero petrino e delle Chiese in Italia. I capitoli si articolano attorno a tre nuclei: il rinnovamento della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali; la formazione alla fede e alla vita; la corresponsabilità. Il tutto nell’orizzonte missionario, nello stile della prossimità. Il documento traccia le condizioni di possibilità perché le comunità ecclesiali siano più snelle, più missionarie e più accoglienti. In quest’orizzonte, si è delineata la necessità di operare sul terreno della cultura e dei linguaggi, nell’ambito dell’iniziazione cristiana e della formazione, sul versante della corresponsabilità e della trasparenza.
Sempre nell’orizzonte della missionarietà e della prossimità, entro cui si colloca il Cammino sinodale, la Prima Assemblea si caratterizza per due attenzioni particolari: alle vittime di abuso e ai poveri.
In vista della IV Giornata nazionale che la Chiesa in Italia celebra il 18 novembre, sabato pomeriggio è in programma, infatti, la preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi. Quest’anno la Giornata ha per tema “Ritessere la fiducia” e i materiali per l’animazione, che si prestano ad essere utilizzati anche lungo l’anno per momenti di riflessione comunitaria, sono stati preparati da vittime e da familiari di vittime.
Nella serata di oggi, alle 21, i delegati parteciperanno ad alcuni momenti di riflessione e testimonianza curati da Caritas Roma: saranno presentati progetti a favore degli ultimi che raccontano una Chiesa accogliente e vicina alle necessità di tutti, specialmente dei più poveri.

 

 

 

 

 

 

IL CARD. LOJUDICE SUI MIGRANTI: «UN CENTRO DI ACCOGLIENZA IN OGNI DIOCESI DELLA TOSCANA»

Da due mesi presidente della Conferenza dei vescovi toscani, il cardinale Augusto Paolo Lojudice, 60 anni, arcivescovo di Siena e vescovo di Montepulciano, lancia un progetto comune a tutte le diocesi per creare «centri di bassa soglia dove accogliere gli immigrati, dar loro un tetto e anche il cibo». Benvenuti a Siena dove, anche sotto l’influsso di Lojudice che a Roma era chiamato il «prete dei rom», circoli di partito, Arci e Caritas hanno aperto i loro locali per ospitare i migranti pakistani sgombrati. Eminenza, a Siena si accoglie, a livello nazionale però avanza il modello Albania. Cosa ne pensa? «Non ho capito molto il senso di un investimento così cospicuo in un altro Paese, ma non voglio entrare nella bagarre politica». Qualcuno l’ha definita deportazione degli immigrati. «Gli esseri umani non si deportano. Purtroppo anche tra i cristiani ci sono molti che hanno un animo ostile nei confronti degli immigrati. Sostengono un “fuori tutti, non li vogliamo” e così via». Cosa risponde loro? «Che il Vangelo è agli antipodi. Chi la pensa così e si dice cristiano deve convertirsi. La conversione è lunga e faticosa, ma la fedeltà al Vangelo non conosce scorciatoie». La Chiesa cosa può fare? «La Chiesa, le diocesi (quelle che già non ne sono fornite), potrebbero individuare e adattare, tra le loro strutture, luoghi dove allestire centri di prima accoglienza: luoghi per evitare che ci sia qualcuno costretto a dormire all’aperto». In concreto? «Ho chiesto ai miei confratelli delle diocesi toscane di individuare e segnalare nei loro territori queste strutture; potremmo sviluppare un progetto comune per le nostre diocesi. Ci potrebbero essere luoghi che accolgono anche nuclei familiari per famiglie intere che si trovassero in quelle condizioni. A Roma il Papa durante il Giubileo della misericordia, chiese a tutte le parrocchie della sua diocesi di allestire uno spazio per poter accogliere una famiglia». Strutture di accoglienza per i migranti clandestini? «Non sono tutti clandestini. Chiariamo. Quando arrivano sul nostro territorio (in modi diversi: ad esempio i pakistani presenti a Siena vengono tutti dalla rotta balcanica) si recano in questura dove avviene il primo riconoscimento e vengono prese le impronte digitali. Da quel momento lo Stato sa che esistono, chi sono, da dove vengono. Purtroppo è lungo il tempo che passa perché un immigrato venga assegnato a un Cas, a un centro di accoglienza dove inizia il percorso di integrazione». E in quel tempo cosa fa l’immigrato? «È questo il problema: occorre trovare una soluzione per questo tempo che è una sorta di limbo. Ecco l’importanza di creare centri di accoglienza in ogni diocesi». Ci sono parrocchie già in prima fila, Vicofaro a Pistoia gestita da don Biancalani. «Non c’è dubbio che la sua sia una risposta di tipo profetico, però presenta anche non poche criticità. Credo che occorra dare al problema dell’immigrazione risposte più calibrate e quindi più durature e strutturate». Perplesso su Vicofaro? «No, no, colgo in quell’esperienza un segno profetico. Anche io a Siena ho una piccola Vicofaro gestita da don Doriano, un sacerdote dal cuore grande. Come don Massimo. Che conosco bene, però i numeri di Vicofaro sono eccessivi, poco gestibili». E l’integrazione? «Vedo due aspetti da curare con molta attenzione. Il primo è quello di conoscere più da vicino queste persone perché la conoscenza aiuta ad abbattere i pregiudizi». Il secondo aspetto? «Un efficace orientamento al lavoro. Infine occorre un grande impegno delle istituzioni». In che senso? «Se un immigrato accolto in un Cas riesce a trovare un lavoro che gli fa guadagnare circa 6 mila euro non ha più diritto ad essere accolto. Ma con quella cifra come fa a vivere con il costo degli affitti delle nostre città? Ecco perché insisto molto sul fatto che occorre uno sforzo congiunto tra istituzioni, chiesa e società civile, per capire come questa accoglienza possa essere veramente a misura di uomo e favorire una reale integrazione». (Intervista a firma di Mario Lancisi su Il Corriere Fiorentino del 14 novembre 2024 pagina 7).

MONTALCINO, A SAN GIOVANNI D’ASSO LA BENEDIZIONE DEI TARTUFAI E IL 17/XI LA VISITA ALLE CHIESE

Domenica scorsa 10 novembre 2024 nella parrocchia di San Giovanni Battista a San Giovanni d’Asso (Montalcino) al termine della Santa Messa domenicale Don Davide Campeggiani, vicario parrocchiale ha  benedetto i tartufai e i loro cani.

“Si è trattato di una novità – spiega Don Davide – ed ha visto una buona partecipazione di tartufai dal paese e dai dintorni che in queste settimane partecipano alla Mostra Mercato del Tartufo bianco 9-10 e 16-17 novembre”.

“Sempre nell’ambito della Mostra Mercato – aggiunge don Davide-  la parrocchia organizza per domenica prossima 17 novembre 2024 alle 14.30 la visita guidata alle chiese di San Giovanni d’Asso”.

CAMMINO SINODALE. CARD. LOJUDICE AL SIR: “NON DEVE FINIRE LO STILE SINODALE CHE ABBIAMO PROVATO A FAR CRESCERE”

Il card. Augusto Paolo Lojudice, oltre a guidare due diocesi (è arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza) è anche presidente della Conferenza episcopale toscana. Nel Cammino sinodale vede un’occasione importante per rilanciare l’idea di una Chiesa più attenta al mondo e più capace di parlare a tutti. Qui la sua intervista rilasciata al SIR, l’agenzia di stampa della CEI.

 

Cammino sinodale. Card. Lojudice (vescovi Toscana): “Non deve finire lo stile sinodale che abbiamo provato a far crescere”

PIENZA, NELLA CHIESA DI S. FRANCESCO INAUGURATA LA TECA DEDICATA AL BEATO CARLO ACUTIS

Ieri sera, alla presenza del Card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza e del parroco don Giampaolo Riccardi, nella chiesa di San Francesco a Pienza è stata inaugurata una teca speciale che contiene la reliquia del beato Carlo Acutis. La reliquia è arrivata a Pienza lo scorso  8 maggio.

La reliquia del Beato è il segno visibile di una comunità in cammino verso il Giubileo del 2025 che come suggerisce Papa Francesco: “Sia fatto in un clima di preghiera”. Carlo, con il suo Kit per giungere alla santità, risponde pienamente all’invito del Santo Padre: “Abbiamo bisogno di santi con le scarpe da ginnastica, che ascolta musica e che vive e cammina con la gente…”. Quale santo migliore per essere “Pellegrini di speranza”.

Carlo Acutis nacque a Londra, il 3 maggio 1991. Trasferitosi a Milano, si impegnò sin dalla giovanissima età nell’insegnamento catechista. La sua fede e il suo servizio al Signore lo portò avanti usando da esperto, seppur autodidatta, le nuove tecnologie. Colpito da una forma fulminante di leucemia, la visse come prova per la Chiesa. Morì il 12 ottobre 2006, a soli quindici anni. Il 10 ottobre 2020 venne beatificato ad Assisi.

OGGI LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME “LA CHIESA DI S. MARTINO A SIENA”

La chiesa di San Martino, una delle più importanti di Siena, appare per le sue vicende storiche e lo straordinario patrimonio artistico che ancora conserva, un prezioso laboratorio di ricerca sul patrimonio culturale di questa città. Era già uno dei cardini del sistema ecclesiastico altomedievale e divenne il naturale riferimento per l’espansione urbanistica nel Terziere cittadino che da essa ancora prende nome. Nella prima età comunale fu affidata dall’episcopato ai canonici regolari di San Frediano di Lucca, che ne ressero le sorti fino al 1523, quando venne acquistata dagli agostiniani della congregazione osservante di Lecceto, che ne fecero la propria sede più prestigiosa. Questa lunga e articolata vicenda spiega la presenza di attestazioni artistiche eccezionali: dalle poche, ma significative, sopravvivenze tardomedievali, ai capolavori del primo Rinascimento senese, da Jacopo della Quercia al Sassetta o, nella prima età moderna, un apice della maniera italiana come la Natività di Domenico Beccafumi. Per giungere infine, con le profonde trasformazioni architettoniche della seconda metà del Cinquecento all’assetto definitivo della chiesa, affacciata sulla piazza dei Piccolomini, che si dotò di tele di artisti celeberrimi, come Guido Reni e Guercino, e della decorazione, improntata ai modelli artistici del barocco romano, di molti suoi altari.
Il volume La chiesa di san martino a Siena Storia e arte, che viene presentato oggi, 8 novembre 2024, alle 17 , è il frutto di più anni di ricerche portate avanti da un’equipe di quattordici studiose e studiosi coordinati dal dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali dell’Università di Siena in stretta collaborazione con la Parrocchia di San Martino e l’istituto per la valorizzazione delle abbazie storiche della Toscana, che hanno finanziato la pubblicazione del volume, accolto nella collana dell’Istituto presso la casa editrice Leo Olschky di Firenze.

SU MIA RADIO QUESTA SERA E IN REPLICA L’8 E IL 10/XI LA CONFERENZA DEL CARD. LOJUDICE SU “IL SENSO CRISTIANO DELLA SOFFERENZA”

MiaRadio, l’emittente radiofonica dell’arcidiocesi di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino manderà in onda oggi  alle ore 21 e l’8 e il 10 novembre 2024 alle 15 e alle 21  la conferenza che il card. Augusto Paolo Lojudice, presidente della Conferenza Episcopale Toscana (Cet), arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, ha tenuto a Grosseto il 24 ottobre 2024 in occasione della IX edizione  della Settimana della Bellezza organizzata dalla Diocesi di Grosseto con la fondazione Crocevia e il Comune di Grosseto. Titolo di questa nona edizione è stato: “Dalle ferite la Speranza”.

Il cardinale è intervenuto sul tema  “Il senso cristiano della sofferenza”, alla luce dei quarant’anni della Lettera apostolica di Giovanni Paolo II “Salvifici doloris”.

MiaRadio la si può ascoltare sulle frequenze Fm 94.7, 96.8, 97.2, 101.65 e sulla piattaforma Dab digitale.

 

 

“IL GIUBILEO DELLA SPERANZA” LA CONFERENZA DI MONS. CANESTRI SU “MIARADIO” IL 5/XI E IN REPLICA IL 7 E IL 9/XI

MiaRadio, l’emittente radiofonica dell’arcidiocesi di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino manderà in onda il 5, 7 e 9 novembre 2024 alle 15 e alle 21  la conferenza su “Il Giubileo della speranza” tenuta da Mons. Antonio Canestri, vicario generale della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza lo scorso 11 ottobre 2024 presso l’auditorium ACLI “Santo Stefano” La Lizza a Siena. L’evento è stato organizzato dalla Fondazione Mons. Orlando Donati.

MiaRadio la si può ascoltare sulle frequenze Fm 94.7, 96.8, 97.2, 101.65 e sulla piattaforma Dab digitale.

 

 

SINALUNGA, L’8/XI IL I° INCONTRO FORMATIVO DELL’AZIONE CATTOLICA SUL TEMA “DOVE SEI MARTINO?”

Il prossimo 8 novembre 2024, alle ore 21, nella sala Batistini ((in Via Ciro Pinsuti sul retro della Chiesa della Madonna delle Nevi) a Sinalunga si terrà il primo incontro di formazione giovani/adulti dell’Azione Cattolica di Sinalunga.

Il titolo scelto per questo primo appuntamento è “Dove sei Martino? Dalla Routine allo stupore per un cammino sinodale”.

Introduce e coordina Don Riccardo Personé, parroco di San Martino a Sinalunga.

Saranno presenti: la Comunità Alloggio Protetta (CAP) di Sinalunga, “Nasi Rossi” di Castiglion del lago e Emanuela Frullanti, animatrice teatrale.

I ragazzi della parrocchia intervisteranno gli ospiti.

 

2 NOVEMBRE, LA COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI

Il 2 Novembre è il giorno che la Chiesa dedica alla commemorazione dei fedeli defunti, che dal popolo viene chiamato semplicemente anche “festa dei defunti”. Ma anche nella messa quotidiana, la liturgia riserva sempre un piccolo spazio, detto Memento, Domine, che vuol dire “ricordati, Signore…” e propone preghiere universali di suffragio alle anime di tutti i defunti in Purgatorio.

Già nel II secolo ci sono testimonianze che i cristiani pregavano e celebravano l’Eucaristia per i loro defunti. All’inizio il terzo giorno dalla sepoltura, poi l’anniversario. In seguito il 7° giorno, il 30°. L’anno ufficiale è il 998, quando l’abate Odilone di Cluny (994-1048) rese obbligatoria, in tutti i monasteri sottoposti a lui, questa memoria del 2 novembre. Benedetto XV, nel 1915, accordò a tutti i sacerdoti di celebrare in questo giorno più Messe, a condizione che l’offerta restasse solo per una Messa. La liturgia propone varie Messe in questo giorno, tutte finalizzate nel far risaltare il mistero pasquale, la vittoria di Gesù sul peccato e sulla morte.

 

AGOSTINIANI IN TERRA DI SIENA, IL 3/XI IL CONVEGNO “LA STORIA DI MONTALCINO NELLA CHIESA DI SANT’AGOSTINO”

Domenica prossima, 3 novembre 2024, alle ore 16,30 si terrà nella chiesa di sant’Agostino a Montalcino il convegno su “La storia di Montalcino nella Chiesa di Sant’Agostino”.

L’evento si tiene nell’ambito del più ampio progetto “Agostiniani  in Terra di Siena”, la mostra itinerante  con l’esposizione di libri antichi, incisioni e acquerelli, relativi all’Ordine di Sant’Agostino d’Ippona.

L’iniziativa è declinata, dunque,  in una mostra itinerante e una serie di convegni e giornate di studio su Sant’Agostino e sull’importanza dei monaci Agostiniani nelle terre di Siena. Gli appuntamenti che sono partiti nel mese di agosto hanno toccato i Comuni di Montepulciano, Asciano, Siena, Torrita di Siena.

“Agostiniani in terra di Siena” è un evento promosso dalla Società Bibliografica Toscana, in collaborazione con l’Istituto per la Valorizzazione delle Abbazie Storiche della Toscana (ISVAST), con il patrocinio di un nutrito e prestigioso numero di enti ed istituzioni, tra le quali anche il Consiglio Regionale della Toscana.

L’iniziativa si distingue per il suo alto valore culturale e di ricerca, e sarà occasione per presentare e diffondere l’importante lavoro di studio effettuato dall’associazione sulla presenza e sull’attività dell’Ordine Agostiniano e delle sue Congregazioni nei territori della provincia di Siena.

Qui in allegato il programma dell’evento:

PIENZA, DOMANI LA PRESENTAZIONE DEI “LUOGHI DELL’INFINITO” DI AVVENIRE SULLA VAL D’ORCIA, DIRETTA TV SU NTi

Domani, martedì 29 ottobre 2024, alle ore 17, nel Duomo di Pienza, verrà presentata la monografia di “Luoghi dell’Infinito” di Avvenire a vent’anni dal riconoscimento Unesco: la bellezza della rinascita. L’evento ha come titolo “Val d’Orcia, poesia di terra“.

Introduce il cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente della Conferenza Episcopale Toscana (Cet), arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.

Intervengono: Franco Cardini: La mia val d’Orcia; Ugo Sani: Il paesaggio come cultura; Alfiero Petreni: Luzi e Pienza; Massimo Lippi: Una terra sacra; Carlo Pizzichini: Il contemporaneo negli antichi Horti; Edoardo Milesi: Sant’Agostino, la chiesa rinata e la Scuola dell’Abitare. Coordina Giovanni Gazzaneo, direttore di Luoghi dell’Infinito” – il mensile di arte e itinerari culturali di Avvenire.

Per tale occasione verranno lette alcune poesie di Mario Luzi proposte da Luciano Bonuccelli.

Al termine è previsto il saluto dei sindaci della Val d’Orcia.

L’incontro nasce dalla monografia che “Luoghi dell’Infinito” ha dedicato alla Val d’Orcia, (numero 297, settembre 2024) in occasione dei vent’anni del riconoscimento Unesco. Abitata dagli Etruschi, attraversata dai pellegrini della via Francigena, culla della città ideale voluta da Pio II, terra di fatica per generazioni di contadini e poi meta per intellettuali e artisti, venti anni fa è stata riconosciuta “paesaggio culturale” dall’Unesco e iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Due le motivazioni principali: il territorio è un «esempio eccezionale del ridisegno del paesaggio protorinascimentale che illustra gli ideali del Buon Governo e la ricerca estetica che ne ha guidato la concezione»; la valle è stata «celebrata dai pittori della Scuola Senese, è divenuta un’icona del paesaggio che ha profondamente influenzato lo sviluppo del pensiero paesaggistico».

Una terra straordinaria alla cui riscoperta ha contribuito Mario Luzi (1914-2005), il grande poeta che tanti versi ha dedicato alla Val d’Orcia e all’amata Pienza, dove ha trascorso le estati dal 1979 al 2004: «Nella mia nicchia di solitudine, mentre il giorno umano e non umano sfugge dalla terra, dall’incavo dei suoi piccoli monti e si eclissa tra le pieghe dei suoi aridi dossi, l’animo elabora anche nostalgia dei propri simili, del contatto con il mondo degli uomini: perché è nella separatezza che viene rivalutata la totalità».. L’editoriale di “Luoghi dell’Infinito” è del cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza: una accorata descrizione della Val d’Orcia come patria dello spirito, dove terra e cielo si abbracciano. La monografia si apre con un resoconto dello storico Ugo Sani delle vicende che hanno portato la Val d’Orcia a essere riconosciuta come Patrimonio dell’Unesco, esito di un movimento popolare che l’ha salvata da progetti che in un primo tempo volevano ridurre parte del territorio a discarica, e successivamente a un vasto campo da golf con lussuose residenze annesse. Franco Cardini tratteggia le biografie di alcune personalità storiche che hanno incarnato lo spirito di queste terre, a partire da Enea Silvio Piccolomini, salito al soglio pontificio come Pio II.

A lui si deve la città ideale di Pienza, al centro degli articoli di Alfiero Petreni, che ricorda anche il rapporto speciale di Mario Luzi con questo sogno diventato realtà. Il poeta e scultore senese Massimo Lippi rievoca le memorie, la fatica e la spiritualità della Val d’Orcia, terra riarsa baciata da Dio. Ugo Sani ci porta tra le vie di San Quirico, dove Carlo Pizzichini apre le porte dei rinascimentali Horti Leonini, diventati teatro di manifestazioni di arte contemporanea. Giovanni Gazzaneo descrive una giornata in Val d’Orcia, tra borghi, castelli e paesaggi assolati. Massimo Lippi narra le bellezze romaniche dell’abbazia di Sant’Antimo. Alessandro Zaccuri racconta la predilezione di Hollywood per questo set naturale, amato anche da un maestro come Andrej Tarkovskij. Infine, Franco Cardini, Bernardo Gianni e Marco Nereo Rotelli raccontano la “loro” Val d’Orcia.

Sarà il partner dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza la “Kiwi Media” che effettuerà le riprese per la diretta dell’evento che avverrà – grazie ad una proficua collaborazione con l’emittente televisiva – sia sul canale NTi (ch. 93) del digitale terrestre, sia attraverso i profili Facebook di NTi e della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza a partire dalle ore 17.00. Francesco Paterni curerà la regia dell’evento che avrà luogo all’interno del Duomo di Pienza.  

                    

“DILEXIT NOS”, L’ENCICLICA DEL PAPA SUL SACRO CUORE DI GESÙ

“Dilexit nos”, quarta Enciclica di Francesco, ripercorre tradizione e attualità del pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo”, invitando a rinnovare la sua autentica devozione per non dimenticare la tenerezza della fede, la gioia di mettersi al servizio e il fervore della missione: perché il Cuore di Gesù ci spinge ad amare e ci invia ai fratelli.

Qui il commento su Vaticannews:

https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2024-10/ci-ha-amati-enciclica-del-papa-sul-sacro-cuore-di-gesu.html

Qui il testo dell’enciclica:

LETTERA ENCICLICA DILEXIT NOS

CHIUSI, IL 3/XI LA XV RASSEGNA CORALE “IL CORO JACOB ARCADELT INCONTRA LA SARDEGNA”

Domenica 3 novembre alle ore 11,00 il Coro Su Cuncordu de Cheremule e il Coro Femminile Urisè di Orosei, animeranno la Santa Messa nella Cattedrale di San Secondiano di Chiusi. L’occasione è la quindicesima edizione della Rassegna Corale “Il Coro Jacob Arcadelt incontra la Sardegna“.

Dopo la funzione religiosa, alle ore 12, tutti i cori presenti alla manifestazione si esibiranno in Piazza Duomo con canti e improvvisazioni del loro repertorio.
 
Si esibiranno:  Il Gruppo Polifonico “Sardos in su Coro” di Colle Val d’Elsa (Siena), il  Coro Femminile Urisè di Orosei (Nuoro) e il Coro Su  cuncordu de Cheremule (Sassari)
Presenterà la manifestazione Francesca Carnieri.

CHIANCIANO, IL 25/X IL PRIMO INCONTRO DI LECTIO DIVINA CON IL CARD. LOJUDICE

A partire dal prossimo venerdì 25 ottobre 2024, presso la Chiesa di San Michele a Chianciano Terme (zona Rinascente), si terranno gli incontri diocesani di Lectio Divina.

Gli incontri inizieranno alle ore 21.15 e avranno cadenza mensile, per concludersi il 21 febbraio 2025.

Il primo dei cinque incontri sull’Apocalisse di San Giovanni – venerdì prossimo – sarà guidato dal nostro cardinale Augusto Paolo Lojudice.

IL CARD. LOJUDICE DOMANI APRIRA’ LA IX EDIZIONE DELLA SETTIMANA DELLA BELLEZZA A GROSSETO

Il card. Augusto Paolo Lojudicepresidente della Conferenza Episcopale Toscana (Cet), arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, terrà a Grosseto l’incontro inaugurale della IX edizione  della Settimana della Bellezza organizzata dalla Diocesi di Grosseto con la fondazione Crocevia e il Comune di Grosseto. Titolo di questa nona edizione è: “Dalle ferite la Speranza”.

L’appuntamento è per domani, giovedì 24 ottobre, alle ore 16,30 nella cattedrale di Grosseto. Il cardinale interverrà sul tema  “Il senso cristiano della sofferenza”, alla luce dei quarant’anni della Lettera apostolica di Giovanni Paolo II “Salvifici doloris”.

Alle ore 18 il card. Lojudice presiederà la Santa Messa.

 

Qui la sintesi della relazione del cardinale:

GROSSETO- IL SENSO CRISTIANO DELLA SOFFERENZA

Qui il programma completo della IX Edizione della Settimana della Bellezza:

Programma settimana bellezza web-1[1]