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CHIANCIANO, OGGI IL SALUTO DI DON SENSANI CHE LASCIA LA PARROCCHIA DOPO 63 ANNI

Avrei dovuto già salutare i chiancianesi ma poi sono rimasto. Questa volta…”. Con il suo tono rassicurante ed allegro Don Carlo è pronto a iniziare un capitolo nuovo della propria vita anche se, alla fine, non cambierà poi molto. Perché lui sarà sempre qui, per tutti.

Si prevede una giornata speciale oggi per Chianciano Terme, il suo parroco e i fedeli. Alle ore 11 nella chiesa Santa Maria della Stella, le parrocchie di Chianciano Terme con il Comune saluteranno don Carlo Sensani “per i tanti anni dedicati al servizio della comunità chiancianese” e, allo stesso tempo, dare il benvenuto a padre Angelo.

Alle ore 11 è in programma la messa presieduta dal cardinale Augusto Paolo Lojudice. Don Carlo parlerà ai fedeli e non mancherà un brindisi nella canonica della chiesa per un incontro aperto alla cittadinanza.

Punto di riferimento assoluto, figura genuina e dai tanti interessi (è un grande appassionato di musica), parlare di don Carlo significa raccontare la vita di Chianciano. Era il 1961 quando le strade della cittadina termale e del parroco si sono incontrate per non dividersi più. Generazioni sono cresciute con gli insegnamenti di una persona che si è fatta volere bene da tutti.

Per i giovani don Carlo ha fatto tanto, è stato un instancabile organizzatore, creando coesione e valori. L’aspetto sociale, per un parroco, è imprescindibile e don Carlo per i chiancianesi è stato il numero uno. “È stato tutto molto bello, davvero – ci dice Don Carlo – ripenso alle gite in tutto il mondo, ai campi scuola, alle tante iniziative.

Un prete deve stare in mezzo alla gente e io l’ho sempre fatto. Sono di San Casciano dei Bagni ma ho passato 63 anni qui. Certo, il mondo è diverso e anche Chianciano Terme è cambiata tanto, nel 1961 c’era il boom del turismo che adesso non esiste più”. Un rapporto, quello tra don Carlo e Chianciano, che non finirà. Perché un prete è per sempre e, come dice lui, “non va mai in pensione. Continuerò a dare una mano e ad esserci. Arriva un padre che è stato 40 anni in missione, io sarò presente. I chiancianesi mi hanno voluto sempre bene, anche troppo! E sicuramente il prete lo rifarei”.

Un affetto sincero che non si esaurirà. Perché anche i legami speciali sono per sempre.

(Fonte: La Nazione a firma di Luca Stefanucci).

SINALUNGA, L’8/XII IL II INCONTRO FORMATIVO DELL’AZIONE CATTOLICA SUL TEMA “RICAMA LA VITA”

Il prossimo 8 dicembre 2024, alle ore 18,30, nella sala Batistini ((in Via Ciro Pinsuti sul retro della Chiesa della Madonna delle Nevi) a Sinalunga si terrà il secondo incontro di formazione giovani/adulti dell’Azione Cattolica di Sinalunga.

Il titolo scelto per questo secondo appuntamento è “Ricama la vita, dalla routine allo stupore…per un cammino sinodale”.

Introduce e coordina Don Riccardo Personé, parroco di San Martino a Sinalunga.

Sarà presente l’associazione Bettolle in rosa. I ragazzi della parrocchia intervisteranno gli ospiti.

 

CATECHESI: ONLINE I QUESTIONARI PER L’INDAGINE CONOSCITIVA DIOCESANA. DA COMPILARE ENTRO IL 22/12

Come preannunciato dal Card. Augusto Paolo Lojudice in occasione della Convocazione Diocesana dello scorso 6 ottobre, il Polo dell’Annuncio e della Catechesi della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza sta portando avanti l’“Indagine conoscitiva Diocesana”, grazie a tre questionari che hanno lo scopo di “fotografare” lo stato attuale del cammino del Servizio dell’Annuncio affidato ai Catechisti/Educatori e Pastori delle varie realtà parrocchiali. In particolare, l’indagine è rivolta all’attività della Catechesi per l’Iniziazione Cristiana dei bambini/ragazzi ed alla partecipazione alla Celebrazione Eucaristica domenicale da parte di ragazzi e famiglie.

Gli specifici questionari, indirizzati a Parroci, Catechisti e Genitori dei bambini del catechismo, sono disponibili ai seguenti link per la compilazione online:
QUESTIONARIO PER IL PARROCO O IL RESPONSABILE DELLA CATECHESI
QUESTIONARIO PER I CATECHISTI
QUESTIONARIO PER I GENITORI

È disponibile anche la versione cartacea:
QUESTIONARIO PER IL PARROCO O IL RESPONSABILE DELLA CATECHESI (CARTACEO)
QUESTIONARIO PER I CATECHISTI (CARTACEO)
QUESTIONARIO PER I GENITORI (CARTACEO)

I questionari andranno compilati entro domenica 22 dicembre e la versione cartacea dovrà essere raccolta nelle parrocchie ed inviata alla segreteria del Vescovo.

“I dati raccolti -scrivono in una lettera i responsabili del Polo – una volta elaborati ci aiuteranno a crescere nel nostro servizio di annuncio e a costruire nuove proposte. Ringraziando per la collaborazione approfittiamo dell’occasione per augurarvi un buon cammino di Avvento nella fede in Gesù che nasce”.

Qui è possibile leggere la lettera in forma integrale.

MONTEPULCINANO, IL 15/12 A GRACCIANO LA PRIMA GIORNATA DEDICATA ALLE FAMIGLIE

A partire da domenica 15 dicembre 2024, la parrocchia di S. Egidio a Gracciano di Montepulciano propone tre giornate di incontro dedicate a tutte le famiglie, un’occasione per poter stare insieme, conoscersi meglio e condividere le proprie esperienze.

Il programma della prima giornata prevede la S. Messa alle ore 11.30 con il parroco don Azelio Mariani, il pranzo condiviso alle ore 13 e un momento d’incontro alle ore 14. Sarà disponibile un servizio di animazione per bambini di tutte le età.

I successivi appuntamenti sono previsti per il 9 marzo e per l’11 maggio 2025.

MONTEPULCIANO, L’ICONA MARIANA DELLE GRAZIE A SANT’AGNESE PER IL TEMPO DI AVVENTO

Sabato prossimo, 30 novembre 2024, a partire dalle ore 21.15, nella chiesa di Sant’Agnese a Montepulciano si terrà la veglia di Avvento per l’accoglienza dell’icona della Madonna delle Grazie.

Infatti, in occasione dei 510 anni dall’evento miracoloso che ha portato alla costruzione della chiesa a lei dedicata (1514-2024), una copia dell’icona verrà spostata nella chiesa della santa patrona poliziana per essere venerata e celebrata durante tutto il tempo di Avvento, in vista dell’imminente Giubileo.

OGGI IL IV ANNIVERSARIO DELLA CREAZIONE A CARDINALE DEL VESCOVO LOJUDICE

Oggi ricorre il quarto anniversario della creazione a cardinale del vescovo, Augusto Paolo Lojudice. Preconizzato cardinale nell’Angelus del 25 ottobre 2020, è stato creato e pubblicato Cardinale di Santa Romana Chiesa da Sua Santità Papa Francesco nel concistoro ordinario pubblico del 28 novembre 2020, ricevendo il Titolo di Santa Maria del Buon Consiglio, titolo di nuova creazione, del quale ha preso possesso con una celebrazione eucaristica il 2 giugno 2021 nell’omonima chiesa parrocchiale in Roma.

GIUBILEO; PATTO TRA DIOCESI MONTEPULCIANO E SIENA CON I SINDACI PER L’ACCOGLIENZA DEI PELLEGRINI E LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO

Si è tenuto ieri sera, presso il Monastero Madonna del Rifugio di Sinalunga (SI), l’incontro tra il card. Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, e i 34 sindaci dei comuni compresi nei territori due diocesi, che hanno aderito tutti all’iniziativa partecipando in presenza.
Il tema principale affrontato è stato quello del Giubileo e degli eventi ad esso legati, nonché l’accoglienza di turisti e pellegrini. Il card. Lojudice ha presentato ai primi cittadini le iniziative già messe in campo dalle due Diocesi, a partire dalle Messe di apertura del Giubileo nelle cattedrali e nelle concattedrali che verranno rese pubbliche nel dettaglio in una conferenza stampa il prossimo 16 dicembre, e ha quindi proposto di creare una rete per accogliere i tanti pellegrini che passeranno dal territorio della provincia di Siena, così da facilitare la gestione dei flussi ma anche di beneficiare ognuno dell’arrivo e della presenza di così tante persone. I sindaci hanno sposato con entusiasmo unanime il progetto, impegnandosi a mettere a disposizione luoghi di accoglienza ma anche evidenziando le diverse iniziative e progetti che anche loro hanno iniziato a mettere in campo per il 2025.

“Il Giubileo – dice il card. Lojudice – è principalmente un evento spirituale, che ci chiama a curare ancora di più la nostra fede cristiana. È anche un’occasione, però, per fare rete tra Chiesa, istituzioni, associazioni così da riuscire a valorizzare il territorio e le sue tante ricchezze culturali, sociali, paesaggistiche. Il Giubileo, tradizionalmente, significa andare in pellegrinaggio a Roma ma è anche un’occasione per creare un legame maggiore tra le diverse comunità di un territorio”.

“Ringrazio – continua il card. Lojudice – tutti i sindaci che ogni volta rispondono con grande entusiasmo alla nostra chiamata e che una volta di più hanno dimostrato il grande impegno e la grande passione che mettono nella cura e nello sviluppo di questo territorio”.

 

MONTEPULCIANO, IERI L’INCONTRO DEL CARD. LOJUDICE SUL GIUBILEO CON L’U.S.M.I. DIOCESANA

Ieri pomeriggio il card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza ha presieduto, presso il palazzo vescovile di Montepulciano,  l’incontro con l’USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia) della diocesi. Presenti don Raffaele Mennitti, delegato episcopale per la vita consacrata e Suor Eliana Vieria De Oliveira, delegata diocesana USMI.

L’incontro, a cui hanno preso parte le religiose presenti sul territorio diocesano, aveva come tema “Il Giubileo della Speranza. Occasione di rinnovamento spirituale“.

CHIUSI, LA PRIMA GIORNATA DEGLI ADOLESCENTI DELLA VICARIA

Ieri a Chiusi si è svolta la prima giornata degli adolescenti della Vicaria di Chiusi. Questo appuntamento, inserito nella ricorrenza annuale della giornata mondiale della gioventù, è il primo passo in preparazione al Giubileo degli adolescenti del prossimo aprile a Roma. Hanno partecipato circa un centinaio di giovanissimi che si sono ritrovati presso la concattedrale di Chiusi e si sono confrontati tra loro sulle tematiche del giubileo offerte da papa Francesco nel messaggio rivolto a tutti i giovani del mondo.

Dopo un primo momento di accoglienza e di conoscenza in piazza Duomo, i ragazzi hanno partecipato ed animato la liturgia domenicale, ascoltato il Vangelo e, aiutati dalle parole del celebrante don Raffaele Menniti, hanno iniziato a riflettere sul vero significato dell’essere Re. Tema centrale dell’attività successiva, quando divisi in gruppi hanno approfondito, attraverso anche il gioco, che Gesù è Re perchè è “Via, Verità e Vita” e solo incontrandolo e relazionandosi con Lui si può scoprire la verità. Dopo il pranzo fatto tutti insieme al centro parrocchiale è iniziata la grande caccia al tesoro per scoprire le bellezze della città di Chiusi, non solo artistiche e paesaggistiche ma anche della sua storia e della sua fede partendo a conoscere la sua patrona Santa Mustiola e i primi indizi per prepararsi a vivere bene il loro Giubileo nella primavera del 2025.

GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE: PAPA FRANCESCO, “E’ UN CRIMINE CHE DISTRUGGE ARMONIA E BELLEZZA”

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne vogliamo sottolineare le parole di Papa Francesco che evidenzia come “lo sfruttamento del corpo femminile non è un semplice reato”. Le sue parole accentuano ancora una volta l’importanza di proteggere la dignità delle donne e di non restare indifferenti di fronte all’abuso, come emerge dalla rilettura dei numerosi altri pronunciamenti sul tema che costellano il magistero di Bergoglio

“Esercitare violenza contro una donna o sfruttarla – ci dice il Papa – non è un semplice reato, è un crimine che distrugge l’armonia, la poesia e la bellezza che Dio ha voluto dare al mondo”. Così Francesco non considera l’abuso qualcosa che si esaurisce nell’ambito della relazione distorta tra un uomo e una donna, ma va oltre esprimendo quella interconnessione nel creato per cui se viene meno brutalmente il femminile, ciò che resta è minato nel profondo”.

Ancora Papa Francesco “le varie forme di maltrattamento subite da molte donne  sono una vigliaccheria e un degrado per gli uomini e per tutta l’umanità”. È necessario non guardare dall’altra parte. È la società tutta che il Papa interpella per non cedere all’indifferenza, per muovere ad azioni concrete contro un fenomeno dalle pieghe subdole e coercitive (25 novembre 2022).

SINALUNGA; IL 26/XI L’INCONTRO DEL CARD. LOJUDICE CON I SINDACI. TEMA CENTRALE IL GIUBILEO E L’ACCOGLIENZA DEI PELLEGRINI

Martedì prossimo, 26 novembre 2024 alle ore 18, presso il Monastero Madonna del Rifugio, in Via Poggio Baldino, 184 a Sinalunga, il card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena -Colle di Val D’Elsa-Montalcino e di Montepulciano-Chiusi-Pienza incontrerà i 34 sindaci dei comuni che sono compresi nelle due diocesi.

All’ordine del giorno il tema del Giubileo e degli eventi ad esso legati, nonché l’accoglienza di turisti e pellegrini.

PIENZA: DOMENICA 24 L’INCONTRO FORMATIVO PER I GENITORI DEL CATECHISMO

Domenica 24 novembre, alle ore 17, il Teatrino di Don Giotto a Pienza ospiterà il primo incontro formativo riservato in particolare ai genitori del catechismo, dal titolo “La meraviglia e la fatica di crescere”. 

L’incontro è promosso dalla Comunione Pastorale delle parrocchie di Pienza, Sant’anna in Camprena, Monticchiello e Montefollonico.

I genitori che interverranno potranno conversare con la dott.ssa Beatrice Falistocco, psicologa dell’età dello sviluppo e psicoterapeuta.

È garantito un servizio di accoglienza per i figli con giochi e merenda.

SINALUNGA , QUESTA MATTINA L’INCONTRO INTERDIOCESANO DEL CLERO DEDICATO AL GIUBILEO E AL SUO SIGNIFICATO

Presieduto dal Card. Augusto Paolo Lojudice, si è tenuto questa mattina a Sinalunga, presso il Monastero Madonna del Rifugio, l’incontro interdiocesano del clero di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e di Montepulciano Chiusi-Pienza. 
Due i momenti di approfondimento e riflessione con Padre Sandro Barlone, docente presso la Pontificia Università Gregoriana che è intervenuto sul tema “Il Giubileo e la vita sacerdotale” e successivamente  il prof. Massimo Bianchi  che partendo da un libro  di Ernesto Preziosi ha offerto un approfondimento su  “Il Giubileo di Papa Francesco. Riflessioni sull’Anno Santo e sul suo significato”.
 

PIENZA, IL 27/XI AL VIA IL TRIDUO DI PREPARAZIONE ALLA SOLENNITA’ DI S. ANDREA

Il prossimo 30 novembre 2024 ricorre la solennità di Sant’Andrea, patrono di Pienza. Per l’occasione, la Cattedrale pientina ospiterà una serie di eventi celebrativi che prenderanno il via mercoledì 27 novembre 2024 con il Triduo di preparazione alla Solennità e l’esposizione, alle ore 17.30, della Reliquia di Sant’Andrea.

Nei giorni di mercoledì 27, giovedì 28 e venerdì 29 novembre 2024, ogni sera, si terrà alle ore 17 il Santo Rosario seguito, alle ore 17,30, dalla S. Messa.

Per il giorno della Solennità, sabato 30 novembre 2024 la Celebrazione Solenne alle ore 18 sarà presieduta dal Card. Augusto Paolo Lojudice, Vescovo della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Parteciperà la Corale “Benvenuto Franci”.

Al termine della celebrazione  ci sarà la Consacrazione e la Benedizione della città.

CHIANCIANO TERME, IL 22/XI IL SECONDO INCONTRO INTERDIOCESANO DI LECTIO DIVINA SULL’APOCALISSE

Il prossimo venerdì 22 novembre 2024 alle ore 21.15, presso la Chiesa di San Michele a Chianciano Terme (zona Rinascente), si terrà il secondo incontro interdiocesano (Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e Montepulciano-Chiusi-Pienza) di Lectio Divina sull’Apocalisse.

La serie di incontri avranno cadenza mensile, per concludersi il 21 febbraio 2025.

Il secondo dei cinque incontri sull’Apocalisse di San Giovanni – venerdì prossimo – sarà guidato dal Vicario Generale della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, Don Antonio Canestri.

A CHIUSI L’INCONTRO CON PADRE FALTAS: «SITUAZIONE IN TERRA SANTA DISPERATA, È ORA DI GESTI CONCRETI PER LA PACE»

Si è svolto ieri, presso il Teatro Mascagni di Chiusi, l’incontro dal titolo “Speranze di Pace”, che ha visto un dialogo tra la comunità locale e Padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa con un lungo legame alle spalle con il territorio di Chiusi e non solo. L’incontro, promosso dalla Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, dall’Arcidiocesi  di Siena -Colle di Val D’Elsa-Montalcino, dalla LUBIT (Libera Università per le Scienze Biblico teologiche) e con il patrocinio del comune di Chiusi, ha visto la partecipazione di tante persone che hanno ascoltato con grande attenzione la testimonianza di padre Faltas e hanno poi dialogato con lui, ponendogli domande sulla situazione terribile che sta vivendo la Terra Santa.

Padre Faltas ha iniziato descrivendo la terribile situazione di Gaza: “In 13 mesi dallo scoppio della guerra, cominciata il 7 ottobre 2023 con l’attacco di Hamas in Israele, abbiamo contato 150mila tra feriti o morti, si cui il 70% bambini, donne, anziani e disabili. E queste sono solo le cifre ufficiali, i morti registrati, perché sappiamo che migliaia e migliaia di persone sono ancora sotto le macerie. Ci sono a 20mila bambini rimasti orfani, che non hanno perso solo genitori, ma tutti i parenti. Tante famiglie non esistono proprio più. Altri 20mila bambini sono invece feriti gravemente, e noi stiamo cercando di farli uscire per permettergli di curarsi, ma non ci riusciamo. Mancano medicine, mancano cure, la situazione è davvero drammatica. La gente muore di fame, di sete, di caldo, di freddo, e non è solo un modo di dire, è proprio quello che succede, perché non c’è più cibo, né acqua, né case. Non c’è più una chiesa, una moschea, un ospedale, una scuola che sia rimasta in piedi. Non è rimasto niente». La guerra, però, non è rimasta solo a Gaza, ma interessa ormai tutta la regione. «Tutti in quelle zone stanno soffrendo – ha detto padre Faltas – non solo gli abitanti di Gaza, ma anche quelli della Cisgiordania, dove gli scontri sono sempre più frequenti, e anche gli israeliani. Non è più una vita quella che si conduce lì. Tanti ebrei moderati sono andati via, più di 600mila persone in un anno. Tante ebrei e arabi che prima erano amici oggi non si salutano più, hanno paura l’uno dell’altro. Sono cambiati i rapporti. Io, in 36 anni che sono lì, non ho mai vissuto una situazione come quella che c’è oggi».

Per Padre Faltas, è ora di iniziare a compiere passi concreti per risolvere questo conflitto: «Tutti i capi di stato del mondo sono venuti in Israele nell’ultimo anno, e tanti lo facevano anche prima. Ognuno dice la soluzione è dare due stati ai due popoli. Tutti sappiamo che davvero questa è la soluzione, ma finora in tanti hanno parlato e nessuno ha fatto nulla. Io credo che se una soluzione non si trova ora, dopo così tanta distruzione e disperazione, non si troverà mai più. E spero ci si riesca, perché la guerra non porta nessuno a vincere, ma fa in modo che tutti perdano”.

Padre Faltas è stato introdotto nel suo discorso dal vicario generale della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, don Antonio Canestri, che lo conosce da tanti anni e che lo ha definito «un operatore di pace nel vero senso della parola, con una grande capacità di stimolare dialogo e incontro». «Chiediamo a lui – ha detto don Antonio – di portare alle popolazioni colpite dalla guerra il pensiero che noi ci siamo, perché sentirsi abbandonati aumenta la disperazione. Invece noi pensiamo a loro e preghiamo per loro». Era presente anche il sindaco di Chiusi, Gianluca Sonnini che ha ringraziato padre Faltas per la sua presenza e la Diocesi per l’organizzazione dell’incontro: «Ascoltare queste storie fa stringere il cuore. Noi pensiamo che siano lontane, ma invece ci toccano da vicino. Come consiglio comunale abbiamo già fatto due ordini del giorno per chiedere la pace, è il minimo che possiamo fare da qui».

DI SEGUITO UN VIDEO DI PADRE IBRAHIM FALTAS AL TERMINE DELL’INCONTRO:

APERTA LA PRIMA ASSEMBLEA SINODALE, CON IL CARD. LOJUDICE PRESENTI I DELEGATI DIOCESANI

Si è aperta ieri, 15 novembre, la Prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, una delle tappe della “fase profetica”, ultimo tratto del Cammino sinodale nazionale. Oltre mille delegati e Vescovi si ritrovano a Roma, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, per confrontarsi sui Lineamenti (il testo che raccoglie i risultati finora raggiunti e propone alcune traiettorie pratiche) per poi giungere allo Strumento di lavoro, in vista della Seconda Assemblea sinodale in programma, sempre a Roma, dal 31 marzo al 4 aprile 2025.

Per la diocesi, insieme al Card. Augusto Paolo Lojudice sono presenti: Maria Grazia Cavallicci,  Anna Cipriani, Don Jean Basile Mavungu Kotho per l’arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino il diAcono Renato Rossi.
Secondo quanto stabilito dal Regolamento, compongono l’Assemblea i Vescovi, i referenti diocesani, i componenti del Comitato del Cammino sinodale, i Direttori degli Uffici e Servizi della Segreteria Generale della CEI, alcuni esperti e invitati.
Le diverse delegazioni diocesane (uguali per entrambe le Assemblee) sono guidate dal Vescovo locale e formate da un numero di referenti proporzionale a quello degli abitanti, per un totale di 875 delegati.
Alla Prima Assemblea sinodale sono presenti – tra delegati e Vescovi – 943 persone di cui: 4 Cardinali, 170 Vescovi, 4 Padri Abati, 238 Sacerdoti, 6 Diaconi, 37 Religiose e Religiosi, 210 Laici, 274 Laiche. In totale 641 uomini e 302 donne.
Alla sessione inaugurale partecipano sette rappresentanti di Chiese cristiane in Italia; la Preghiera iniziale avrà infatti una connotazione ecumenica: S.E. Mons. Siluan, Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia; S.Em. Metropolita Polykarpos Stavropoulos, Arcivescovo Ortodosso d’Italia ed Esarca dell’Europa Meridionale, Rev. Padre Antonio Gabriel, Chiesa Copta di Roma, Rev. Padre Bsag Tepirjian, Chiesa Apostolica Armena in Europa Occidentale, Dott. Alessandro Spanu, Presidente Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (UCEBI), Rev.da Madre Jules Cave Bergquist, Vice-Presidente dell’Associazione Chiesa d’Inghilterra in Italia, Rev. Prof. Giovanni Traettino, Vescovo Presidente Chiesa Evangelica della Riconciliazione.
Sono invitati anche alcuni esponenti dei mondi della cultura, dell’economia e della politica.
L’Assemblea si è aperta nel pomeriggio di ieri con gli interventi del Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, e di Erica Tossani, della Presidenza del Comitato Nazionale del Cammino sinodale. La relazione principale è affidata a Mons. Erio Castellucci, Presidente del Comitato Nazionale del Cammino sinodale. Sarà, invece, Pierpaolo Triani, della Presidenza del Comitato, a presentare le modalità di lavoro.
La giornata di oggi, sabato 16, sarà dedicata al confronto nei tavoli sinodali. Alle 15 è prevista la Lectio sull’icona biblica scelta per la “fase profetica” (Atti degli Apostoli 1,8.12-14; 2,1-13) a cura di don Dionisio Candido, Responsabile dell’Apostolato Biblico della CEI, mentre alle 18.30 è in programma la Celebrazione dei Vespri e la Preghiera per le vittime di abusi. Domenica 17, dopo la presentazione dei lavori dei tavoli sinodali, il Card. Zuppi e Mons. Castellucci concluderanno l’incontro, affidando quanto emerso alle Diocesi. Alle 12.30 si terrà la Celebrazione eucaristica.
Al cuore della Prima Assemblea sinodale i delegati c’è il lavoro sui Lineamenti: il testo si apre con una lunga premessa che ripercorre le fasi “narrativa” e “sapienziale”, presentando i primi frutti della “fase profetica”, alla luce della visione ecclesiologica del Concilio Vaticano e della ricezione delle prospettive conciliari da parte del magistero petrino e delle Chiese in Italia. I capitoli si articolano attorno a tre nuclei: il rinnovamento della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali; la formazione alla fede e alla vita; la corresponsabilità. Il tutto nell’orizzonte missionario, nello stile della prossimità. Il documento traccia le condizioni di possibilità perché le comunità ecclesiali siano più snelle, più missionarie e più accoglienti. In quest’orizzonte, si è delineata la necessità di operare sul terreno della cultura e dei linguaggi, nell’ambito dell’iniziazione cristiana e della formazione, sul versante della corresponsabilità e della trasparenza.
Sempre nell’orizzonte della missionarietà e della prossimità, entro cui si colloca il Cammino sinodale, la Prima Assemblea si caratterizza per due attenzioni particolari: alle vittime di abuso e ai poveri.
In vista della IV Giornata nazionale che la Chiesa in Italia celebra il 18 novembre, sabato pomeriggio è in programma, infatti, la preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi. Quest’anno la Giornata ha per tema “Ritessere la fiducia” e i materiali per l’animazione, che si prestano ad essere utilizzati anche lungo l’anno per momenti di riflessione comunitaria, sono stati preparati da vittime e da familiari di vittime.
Nella serata di oggi, alle 21, i delegati parteciperanno ad alcuni momenti di riflessione e testimonianza curati da Caritas Roma: saranno presentati progetti a favore degli ultimi che raccontano una Chiesa accogliente e vicina alle necessità di tutti, specialmente dei più poveri.

 

 

 

 

 

 

IL CARD. LOJUDICE SUI MIGRANTI: «UN CENTRO DI ACCOGLIENZA IN OGNI DIOCESI DELLA TOSCANA»

Da due mesi presidente della Conferenza dei vescovi toscani, il cardinale Augusto Paolo Lojudice, 60 anni, arcivescovo di Siena e vescovo di Montepulciano, lancia un progetto comune a tutte le diocesi per creare «centri di bassa soglia dove accogliere gli immigrati, dar loro un tetto e anche il cibo». Benvenuti a Siena dove, anche sotto l’influsso di Lojudice che a Roma era chiamato il «prete dei rom», circoli di partito, Arci e Caritas hanno aperto i loro locali per ospitare i migranti pakistani sgombrati. Eminenza, a Siena si accoglie, a livello nazionale però avanza il modello Albania. Cosa ne pensa? «Non ho capito molto il senso di un investimento così cospicuo in un altro Paese, ma non voglio entrare nella bagarre politica». Qualcuno l’ha definita deportazione degli immigrati. «Gli esseri umani non si deportano. Purtroppo anche tra i cristiani ci sono molti che hanno un animo ostile nei confronti degli immigrati. Sostengono un “fuori tutti, non li vogliamo” e così via». Cosa risponde loro? «Che il Vangelo è agli antipodi. Chi la pensa così e si dice cristiano deve convertirsi. La conversione è lunga e faticosa, ma la fedeltà al Vangelo non conosce scorciatoie». La Chiesa cosa può fare? «La Chiesa, le diocesi (quelle che già non ne sono fornite), potrebbero individuare e adattare, tra le loro strutture, luoghi dove allestire centri di prima accoglienza: luoghi per evitare che ci sia qualcuno costretto a dormire all’aperto». In concreto? «Ho chiesto ai miei confratelli delle diocesi toscane di individuare e segnalare nei loro territori queste strutture; potremmo sviluppare un progetto comune per le nostre diocesi. Ci potrebbero essere luoghi che accolgono anche nuclei familiari per famiglie intere che si trovassero in quelle condizioni. A Roma il Papa durante il Giubileo della misericordia, chiese a tutte le parrocchie della sua diocesi di allestire uno spazio per poter accogliere una famiglia». Strutture di accoglienza per i migranti clandestini? «Non sono tutti clandestini. Chiariamo. Quando arrivano sul nostro territorio (in modi diversi: ad esempio i pakistani presenti a Siena vengono tutti dalla rotta balcanica) si recano in questura dove avviene il primo riconoscimento e vengono prese le impronte digitali. Da quel momento lo Stato sa che esistono, chi sono, da dove vengono. Purtroppo è lungo il tempo che passa perché un immigrato venga assegnato a un Cas, a un centro di accoglienza dove inizia il percorso di integrazione». E in quel tempo cosa fa l’immigrato? «È questo il problema: occorre trovare una soluzione per questo tempo che è una sorta di limbo. Ecco l’importanza di creare centri di accoglienza in ogni diocesi». Ci sono parrocchie già in prima fila, Vicofaro a Pistoia gestita da don Biancalani. «Non c’è dubbio che la sua sia una risposta di tipo profetico, però presenta anche non poche criticità. Credo che occorra dare al problema dell’immigrazione risposte più calibrate e quindi più durature e strutturate». Perplesso su Vicofaro? «No, no, colgo in quell’esperienza un segno profetico. Anche io a Siena ho una piccola Vicofaro gestita da don Doriano, un sacerdote dal cuore grande. Come don Massimo. Che conosco bene, però i numeri di Vicofaro sono eccessivi, poco gestibili». E l’integrazione? «Vedo due aspetti da curare con molta attenzione. Il primo è quello di conoscere più da vicino queste persone perché la conoscenza aiuta ad abbattere i pregiudizi». Il secondo aspetto? «Un efficace orientamento al lavoro. Infine occorre un grande impegno delle istituzioni». In che senso? «Se un immigrato accolto in un Cas riesce a trovare un lavoro che gli fa guadagnare circa 6 mila euro non ha più diritto ad essere accolto. Ma con quella cifra come fa a vivere con il costo degli affitti delle nostre città? Ecco perché insisto molto sul fatto che occorre uno sforzo congiunto tra istituzioni, chiesa e società civile, per capire come questa accoglienza possa essere veramente a misura di uomo e favorire una reale integrazione». (Intervista a firma di Mario Lancisi su Il Corriere Fiorentino del 14 novembre 2024 pagina 7).