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Scoprendo Carlo Acutis

In occasione del #congressoeucaristicodiocesano, pubblichiamo il secondo lavoro che ci è arrivato oggi dalla Pastorale Scolastica sul tema di #CarloAcutis. Il lavoro è a cura delle classi 3°-4°-5° DI Trequanda e Acquaviva e si intitola “Scoprendo Carlo Acutis”.

a cura dell'Ufficio diocesano per la Pastorale Scolastica

Sulle tracce di Carlo

In occasione del #congressoeucaristicodiocesano, iniziamo a pubblicare i lavori che quest’anno sono stati fatti nelle scuole sul tema di #CarloAcutis. Iniziamo dalla Classe V C di Cetona “Sulle tracce di Carlo”. Ringraziamo l’Ufficio diocesano per la Pastorale Scolastica nella persona di Andrea Giambetti per la bella iniziativa che ha coinvolto le scuole e gli insegnanti di religione della nostra Diocesi

Adorazione perpetua dall’11 al 18 giugno. Il calendario

Scarica qui il calendario dell’ADORAZIONE PERPETUA o clicca sull’immagine

Sabato 11 apertura in Cattedrale alle ore 21 con catechesi sull’Eucarestia
Dalle ore 21 di sabato fino alle ore 9 di Domenica 12 adorazione in Cattedrale
 Parrocchie di Montepulciano
Domenica 12 dalle 9 alle 11 Parrocchia di San Paolo Converso a Celle sul Rigo
Domenica 12 dalle 11 alle 13 Parrocchia Maria Bambina a Montallese
Domenica 12 dalle 11 alle 14 Parrocchia SS.mo Nome di Maria Querce al Pino
Domenica 12 dalle 14 alle 18,30 Parrocchia San Lazzaro a Piazze
Domenica 12 dalle 18,30 alle 21 Parrocchia San Cristoforo Bettolle
Domenica 12 dalle 21 alle 24 Parrocchia Madonna delle Grazie Guazzino
Lunedì 13 dalle 00 alle 08 Monache Benedettine di Pienza
Lunedì 13 dalle 08 alle 13 Parrocchia Santa Maria della Pace a Chiusi Scalo
Lunedì 13 dalle 13 alle 15 Parrocchia San Pietro a Radicofani
Lunedì13 dalle 15 alle 19 Parrocchia Sacro Cuore Montepulciano Stazione
Lunedì 13 dalle 19 alle 21 Parrocchia di Montisi
Lunedì 13 dalle 21 alle 24 Parrocchie di San Giovanni d’Asso e Monterongriffoli
Martedì 14 dalle 00 alle 08 Parrocchie e convento di Sant’Antonio a Chianciano Terme
Martedì 14 dalle 08 alle 15 Parrocchia Ss.mo Salvatore Abbadia San Salvatore
Martedì 14 dalle 15 alle 17 Parrocchia Santa Croce Abbadia San Salvatore
Martedì 14 dalle 17 alle 24 Parrocchia S. Albino e Convento della Maddalena
Mercoledì 15 dalle 00 alle 08 Parrocchie di Sarteano
Mercoledì 15 dalle 08 alle 11 Parrocchia San Biagio a Scrofiano
Mercoledì 15 dalle 11 alle 15 Parrocchia San Michele a Cetona
Mercoledì 15 dalle 15 alle 18 Parrocchia S. Egidio a Gracciano
Mercoledì 15 dalle 18 alle 20 Parrocchia San Cristoforo a Monticchiello
Mercoledì 15 dalle 20 alle 24 Parrocchia Santi Vito e Modesto a Pienza
Giovedì 16 dalle 00 alle 08 Parrocchia di San Pietro ad Abbadia di Montepulciano
Giovedì 16 dalle 08 alle 10 Monache Benedettine di Pienza
Giovedì 16 dalle 10 alle 12 Piccole Sorelle di Chiusi
Giovedì 16 dalle 12 alle 15 Monache Benedettine di Pienza
Giovedì 16 dalle 15 alle 17 Parrocchia San Lorenzo a Valiano
Giovedì 16 dalle 17 alle 19 Parrocchia S. Vittorino e SS. Concezione Acquaviva
Giovedì 16 dalle 19 alle 24 parrocchie di S. Secondiano e S. Francesco a Chiusi Città
Venerdì 17 dalle 00 alle 7.30 Parrocchia San Pietro ad Mensulas Pieve di Sinalunga
Venerdì 17 dalle 7.30 alle 15 Parrocchia S. Martino a Sinalunga
Venerdì 17 dalle 15 alle 17 Parrocchia di Contignano
Venerdì 17 dalle 17 alle 19 Parrocchia di S. Maria Assunta a Palazzone
Venerdì 17 dalle 19 alle 21 Parrocchia San Cassiano a San Casciano Bagni
Venerdì 17 dalle 21 alle 24 Parrocchia San Leonardo a Montefollonico
Sabato 18 dalle 00 alle 04 Parrocchia Santi Costanzo e Martino a Torrita di Siena
Sabato 18 dalle 04 alle 08 Parrocchia Nostra Signora del Rosario a Torrita Stazione
Sabato 18 dalle 08 alle 10 Parrocchia di San Pietro a Trequanda
Sabato 18 dalle 10 alle 11 Parrocchia di S. Pietro a Petroio
Sabato 18 dalle 11 alle 13 Parrocchia di Santa Maria Assunta a Castelmuzio
Sabato 18 dalle 13 alle 17 Cappella dell’Episcopio a Montepulciano

 

Nomina del Vescovo Stefano

Il Santo Padre Francesco ha nominato in data odierna, giovedì 21 aprile 2022, S.E. mons. Stefano Manetti vescovo di Fiesole. Il vescovo Stefano rimarrà in diocesi almeno fino alla celebrazione del Congresso Eucaristico diocesano previsto dall’11 al 18 giugno. Ad annunciare la nomina da parte del Santo Padre è stato il vicario generale della nostra diocesi don Antonio Canestri, in Cattedrale alle ore dodici, dopo la preghiera del Regina Coeli guidata dal presidente del Capitolo della Cattedrale don Azelio Mariani. Ha quindi preso la parola mons. Manetti, il quale ha espresso gratitudine a Dio e a tutti i fedeli per gli otto anni da vescovo della diocesi. Ha anche comunicato che non è stata ancora decisa la data del trasferimento, la quale verrà comunque stabilita nei prossimi giorni di comune accordo col vescovo emerito di Fiesole mons. Mario Meini.

Clicca qui per vedere il video in streaming

https://www.facebook.com/montepulcianochiusipienza/videos/512353787206518

Ordinazione presbiterale di don Davide Campeggiani

Sabato 11 giugno 2022, alle ore 10,30, S.E. Mons. Stefano Manetti ordinerà presbitero don Davide Campeggiani nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Montepulciano.
La celebrazione sarà trasmessa in diretta televisiva su NTI canale 271 e in streaming sui social media della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza

Don Davide presiederà solennemente la Santa Messa a Montepulciano
giovedì 16 giugno nel Santuario di Sant’Agnese alle ore 17.00
domenica 19 giugno nel Tempio di San Biagio alle ore 10.30
domenica 19 giugno nel Santuario di Santa Maria delle Grazie alle ore 21.00

 

a cura delle Piccole Sorelle di Charles De Foucauld

Un nuovo santo: Charles De Foucauld

Lunedì 30 maggio ore 21.00 nel Duomo di Chiusi, in occasione della prossima canonizzazione CHARLES DE FOUCAULD, le Piccole Sorelle di Chiusi hanno organizzato una serata di conoscenza sulla figura di questo nuovo Santo, in forma di video e testimonianza:
“CHARLES DE FOUCAULD, UNA SPIRITUALITÀ PER IL NOSTRO TEMPO”
La diocesi e la cittadinanza è invitata

Chiamati a edificare la famiglia umana

Messaggio del Santo Padre per la 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le vocazioni

Cari fratelli e sorelle!

Mentre in questo nostro tempo soffiano ancora i venti gelidi della guerra e della sopraffazione e assistiamo spesso a fenomeni di polarizzazione, come Chiesa abbiamo avviato un processo sinodale: sentiamo l’urgenza di camminare insieme coltivando le dimensioni dell’ascolto, della partecipazione e della condivisione. Insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà vogliamo contribuire a edificare la famiglia umana, a guarirne le ferite e a proiettarla verso un futuro migliore. In questa prospettiva, per la 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, desidero riflettere con voi sull’ampio significato della “vocazione”, nel contesto di una Chiesa sinodale che si pone in ascolto di Dio e del mondo.

Chiamati a essere tutti protagonisti della missione

La sinodalità, il camminare insieme è una vocazione fondamentale per la Chiesa, e solo in questo orizzonte è possibile scoprire e valorizzare le diverse vocazioni, i carismi e i ministeri. Al tempo stesso, sappiamo che la Chiesa esiste per evangelizzare, uscendo da sé stessa e spargendo il seme del Vangelo nella storia. Pertanto, tale missione è possibile proprio mettendo in sinergia tutti gli ambiti pastorali e, prima ancora, coinvolgendo tutti i discepoli del Signore. Infatti, «in virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario (cfr Mt 28,19). Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 120). Bisogna guardarsi dalla mentalità che separa preti e laici, considerando protagonisti i primi ed esecutori i secondi, e portare avanti la missione cristiana come unico Popolo di Dio, laici e pastori insieme. Tutta la Chiesa è comunità evangelizzatrice.

Chiamati a essere custodi gli uni degli altri e del creato

La parola “vocazione” non va intesa in senso restrittivo, riferendola solo a coloro che seguono il Signore sulla via di una particolare consacrazione. Tutti siamo chiamati a partecipare della missione di Cristo di riunire l’umanità dispersa e di riconciliarla con Dio. Più in generale, ogni persona umana, prima ancora di vivere l’incontro con Cristo e abbracciare la fede cristiana, riceve con il dono della vita una chiamata fondamentale: ciascuno di noi è una creatura voluta e amata da Dio, per la quale Egli ha avuto un pensiero unico e speciale, e questa scintilla divina, che abita il cuore di ogni uomo e di ogni donna, siamo chiamati a svilupparla nel corso della nostra vita, contribuendo a far crescere un’umanità animata dall’amore e dall’accoglienza reciproca. Siamo chiamati a essere custodi gli uni degli altri, a costruire legami di concordia e di condivisione, a curare le ferite del creato perché non venga distrutta la sua bellezza. Insomma, a diventare un’unica famiglia nella meravigliosa casa comune del creato, nell’armonica varietà dei suoi elementi. In questo senso ampio, non solo i singoli, ma anche i popoli, le comunità e le aggregazioni di vario genere hanno una “vocazione”.

Chiamati ad accogliere lo sguardo di Dio

In questa grande vocazione comune, si inserisce la chiamata più particolare che Dio ci rivolge, raggiungendo la nostra esistenza con il suo Amore e orientandola alla sua meta ultima, a una pienezza che supera persino la soglia della morte. Così Dio ha voluto guardare e guarda alla nostra vita.

Si attribuiscono a Michelangelo Buonarroti queste parole: «Ogni blocco di pietra ha al suo interno una statua ed è compito dello scultore scoprirla». Se questo può essere lo sguardo dell’artista, molto più Dio ci guarda così: in quella ragazza di Nazaret ha visto la Madre di Dio; nel pescatore Simone figlio di Giona ha visto Pietro, la roccia sulla quale edificare la sua Chiesa; nel pubblicano Levi ha ravvisato l’apostolo ed evangelista Matteo; in Saulo, duro persecutore dei cristiani, ha visto Paolo, l’apostolo delle genti. Sempre il suo sguardo d’amore ci raggiunge, ci tocca, ci libera e ci trasforma facendoci diventare persone nuove.

Questa è la dinamica di ogni vocazione: siamo raggiunti dallo sguardo di Dio, che ci chiama. La vocazione, come d’altronde la santità, non è un’esperienza straordinaria riservata a pochi. Come esiste la “santità della porta accanto” (cfr Esort. ap. Gaudete et exsultate, 6-9), così anche la vocazione è per tutti, perché tutti sono guardati e chiamati da Dio.

Dice un proverbio dell’Estremo Oriente: «Un sapiente, guardando l’uovo, sa vedere l’aquila; guardando il seme intravvede un grande albero; guardando un peccatore sa intravvedere un santo». Così ci guarda Dio: in ciascuno di noi vede delle potenzialità, talvolta ignote a noi stessi, e durante tutta la nostra vita opera instancabilmente perché possiamo metterle a servizio del bene comune.

La vocazione nasce così, grazie all’arte del divino Scultore che, con le sue “mani” ci fa uscire da noi stessi, perché si stagli in noi quel capolavoro che siamo chiamati a essere. In particolare, la Parola di Dio, che ci libera dall’egocentrismo, è capace di purificarci, illuminarci e ricrearci. Mettiamoci allora in ascolto della Parola, per aprirci alla vocazione che Dio ci affida! E impariamo ad ascoltare anche i fratelli e le sorelle nella fede, perché nei loro consigli e nel loro esempio può nascondersi l’iniziativa di Dio, che ci indica strade sempre nuove da percorrere.

Chiamati a rispondere allo sguardo di Dio

Lo sguardo amorevole e creativo di Dio ci ha raggiunti in modo del tutto singolare in Gesù. Parlando del giovane ricco, l’evangelista Marco annota: «Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò» (10,21). Su ciascuno e ciascuna di noi si posa questo sguardo di Gesù pieno di amore. Fratelli e sorelle, lasciamoci toccare da questo sguardo e lasciamoci portare da Lui oltre noi stessi! E impariamo a guardarci anche l’un altro in modo che le persone con cui viviamo e che incontriamo – chiunque esse siano – possano sentirsi accolte e scoprire che c’è Qualcuno che le guarda con amore e le invita a sviluppare tutte le loro potenzialità.

La nostra vita cambia, quando accogliamo questo sguardo. Tutto diventa un dialogo vocazionale, tra noi e il Signore, ma anche tra noi e gli altri. Un dialogo che, vissuto in profondità, ci fa diventare sempre più quelli che siamo: nella vocazione al sacerdozio ordinato, per essere strumento della grazia e della misericordia di Cristo; nella vocazione alla vita consacrata, per essere lode di Dio e profezia di nuova umanità; nella vocazione al matrimonio, per essere dono reciproco e generatori ed educatori della vita. In generale, in ogni vocazione e ministero nella Chiesa, che ci chiama a guardare gli altri e il mondo con gli occhi di Dio, per servire il bene e diffondere l’amore, con le opere e con le parole.

Vorrei qui menzionare, al riguardo, l’esperienza del dott. José Gregorio Hernández Cisneros. Mentre lavorava come medico a Caracas in Venezuela, volle farsi terziario francescano. Più tardi, pensò di diventare monaco e sacerdote, ma la salute non glielo permise. Comprese allora che la sua chiamata era proprio la professione medica, nella quale egli si spese in particolare per i poveri.  Allora, si dedicò senza riserve agli ammalati colpiti dall’epidemia di influenza detta “spagnola”, che allora dilagava nel mondo. Morì investito da un’automobile, mentre usciva da una farmacia dove aveva procurato medicine per una sua anziana paziente. Testimone esemplare di cosa vuol dire accogliere la chiamata del Signore e aderirvi in pienezza, è stato beatificato un anno fa.

Convocati per edificare un mondo fraterno

Come cristiani, siamo non solo chiamati, cioè interpellati ognuno personalmente da una vocazione, ma anche con-vocati. Siamo come le tessere di un mosaico, belle già se prese ad una ad una, ma che solo insieme compongono un’immagine. Brilliamo, ciascuno e ciascuna, come una stella nel cuore di Dio e nel firmamento dell’universo, ma siamo chiamati a comporre delle costellazioni che orientino e rischiarino il cammino dell’umanità, a partire dall’ambiente in cui viviamo. Questo è il mistero della Chiesa: nella convivialità delle differenze, essa è segno e strumento di ciò a cui l’intera umanità è chiamata. Per questo la Chiesa deve diventare sempre più sinodale: capace di camminare unita nell’armonia delle diversità, in cui tutti hanno un loro apporto da dare e possono partecipare attivamente.

Quando parliamo di “vocazione”, pertanto, si tratta non solo di scegliere questa o quella forma di vita, di votare la propria esistenza a un determinato ministero o di seguire il fascino del carisma di una famiglia religiosa o di un movimento o di una comunità ecclesiale; si tratta di realizzare il sogno di Dio, il grande disegno della fraternità che Gesù aveva nel cuore quando ha pregato il Padre: «Che tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21). Ogni vocazione nella Chiesa, e in senso ampio anche nella società, concorre a un obiettivo comune: far risuonare tra gli uomini e le donne quell’armonia dei molti e differenti doni che solo lo Spirito Santo sa realizzare. Sacerdoti, consacrate e consacrati, fedeli laici camminiamo e lavoriamo insieme, per testimoniare che una grande famiglia umana unita nell’amore non è un’utopia, ma è il progetto per il quale Dio ci ha creati.

Preghiamo, fratelli e sorelle, perché il Popolo di Dio, in mezzo alle vicende drammatiche della storia, risponda sempre più a questa chiamata. Invochiamo la luce dello Spirito Santo, affinché ciascuno e ciascuna di noi possa trovare il proprio posto e dare il meglio di sé in questo grande disegno!

Roma, San Giovanni in Laterano, 8 maggio 2022, IV Domenica di Pasqua.

FRANCESCO

a cura del Vescovo Stefano

Omelia di Pasqua 2022

Al mattino presto le donne si recano al sepolcro portando con sé gli aromi, espressione della loro pietà. La pietà umana sul corpo torturato e ucciso di Gesù. Quanta pietà, cari fratelli e sorelle, quanta pietà si è accumulata nel nostro cuore in questo mese! Le immagini dei corpi giacenti sulle strade e tra le macerie, straziati e uccisi, che quotidianamente si sono presentate al nostro sguardo, provenienti, sì, dall’Ucraina, ma che sono uguali in ogni guerra, appartengono alla guerra come tale e vogliamo ricordare le vittime di tutte le guerre in questa notte santa.

Come le donne anche noi abbiamo gli unguenti per onorarle, sono la nostra compassione, il nostro sdegno, il nostro dolore, le nostre preghiere, le nostre azioni di accoglienza, di cura, di aiuto, di vicinanza, sono questi gli unguenti della nostra pietà verso quei corpi orribilmente sfregiati dalla ferocia demoniaca.

Guardate queste donne della scena evangelica: dove sono? Davanti al sepolcro, quando è ancora buio e tutto tace, c’è un grande silenzio perché tutto è deserto, ci sono solo loro e nessun altro, e tutto è fermo, immobile, come quella grossa pietra che ora giace in terra con tutto il suo peso.

Quanto è pesante, cari fratelli e sorelle, questa pietra che ci schianta il cuore! Siamo interiormente prostrati vedendo cosa si può commettere in una guerra. La profanazione della persona umana, che Dio ha fatto sacra! Queste donne, avete notato, una volta entrate nel sepolcro provano due sentimenti: di sgomento (il non senso) e di paura che somatizzano nella posa che assumono: “tenevano il volto chinato a terra”. La loro pietà ha dato loro tanta forza per giungere fin lì quella mattina, e tanto coraggio ma il peso che grava sul loro spirito è troppo, le fa piegare verso il basso. Il loro affetto è già una piccola luce nel buio creato dalla violenza e dalla morte, ma è un affetto ancora fragile per sopportare tutto questo. Come ci rappresenta bene il vangelo questa notte! E allora? Può un animo così piegato rialzarsi? Può un cuore afflitto riempirsi di entusiasmo? No. Non è nelle nostre forze umane.

Perciò, fratelli e sorelle, lasciamoci guidare da questa Parola evangelica, venite con me in questo piccolo percorso che il vangelo ci fa fare per darci delle risposte. La domanda di partenza è: come Dio può manifestarsi in un sepolcro deserto, buio, muto come la morte che esso custodisce? Seguiamo i suoi passi, sono i passi di Dio verso ciascuno di noi in questa notte, verso il nostro smarrimento, verso le nostre paure.

Primo passo: il corpo non c’è. l’amore delle donne le ha portate fin lì, ma un altro Amore le ha precedute, ha preso il corpo e quelle ferite che esse volevano ungere le ha risanate, anzi trasfigurate in feritoie di luce soprannaturale in un corpo vivente e glorioso.

Secondo passo: ci sono due uomini, non due angeli. Luca è l’evangelista della Chiesa missionaria, i due sono i missionari che Gesù inviava a due a due ad evangelizzare. Essi dicono: ricordatevi. Cosa? Il kerigma (Cristo doveva morire e risorgere): Cristo mi ha amato e ha dato sé stesso per me. Ricordiamoci sempre questo.

Terzo passo: le donne annunciano tutto questo agli apostoli e a tutti gli altri. Il kerigma una volta ricevuto va condiviso e così si crea la comunità. Il Risorto raduna tutti quelli che hanno accolto il kerigma, cioè il vangelo. Non c’è il Risorto dove non c’è la fraternità, l’amore vicendevole dei fratelli e delle sorelle credenti. Senza il kerigma accolto e la fraternità praticata rimane solo il freddo del sepolcro.

Quindi: accogliere il kerigma e condivederlo con gli altri. Evangelizzare non è facile. Queste parole parvero agli apostoli e agli altri un vaneggiamento. Vale la pena? Ma Pietro si alzò (anastas). E comincia a provare stupore.

Questi segni di eternità, che ci indicano sicuri il Regno di Dio che viene e progredisce non ostante le bombe e le violenze, sono fra noi. Chiediamo la grazia di saperli riconoscere perché nessuno ci trovi senza speranza.

omelia veglia pasqua 2021

Dal Vescovo a tutti i Sacerdoti della nostra Diocesi

Fine stato di emergenza COVID-19: suggerimenti per le celebrazioni liturgiche e Orientamenti per la Settimana Santa

Dal 1° aprile decade il Protocollo del 7 maggio 2020 CEI-Governo Italiano per le celebrazioni con il popolo.

Pertanto da quella data si possono riprendere le celebrazioni con il popolo senza limite di capienza, pur mantenendo, per prudenza, alcune attenzioni:

  • obbligo di mascherine: il DL 24/2022 proroga fino al 30 aprile l’obbligo di indossare le mascherine negli ambienti al chiuso. Pertanto, nei luoghi di culto al chiuso si acceda sempre indossando la mascherina;
  • acquasantiere: si continui a tenerle vuote;
  • scambio di pace: è opportuno continuare a volgere i propri occhi per intercettare quelli del vicino e accennare un inchino, evitando la stretta di mano o l’abbraccio;
  • distribuzione dell’Eucaristia: i Ministri continueranno a indossare la mascherina e a igienizzare le mani prima di distribuire l’Eucaristia preferibilmente nella mano;
  • sintomi influenzali: non partecipi alle celebrazioni chi ha sintomi influenzali e chi è sottoposto a isolamento perché positivo al COVID-19;
  • igiene ambienti: si abbia cura di favorire il ricambio dell’aria sempre, specie prima e dopo le celebrazioni. Durante le stesse è necessario lasciare aperta o almeno socchiusa qualche porta e/o finestra. I luoghi sacri, comprese le sagrestie, siano igienizzati periodicamente mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti;
  • processioni: è possibile riprendere la pratica delle processioni.

***

Orientamenti per la Settimana Santa 2022

Si esortino i fedeli alla partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche limitando la ripresa in streaming delle celebrazioni e l’uso dei social media per la partecipazione alle stesse.

Nello specifico:

  1. la Domenica delle Palme, la Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme sia celebrata come previsto dal Messale Romano. Si possono usare i rami di ulivo.
  2. il Giovedì Santo, nella Messa vespertina della “Cena del Signore”, per il rito della lavanda dei piedi ci si attenga a quanto prescritto ai nn. 10-11 del Messale Romano (p.138). Qualora si scelga di svolgere il rito della lavanda dei piedi si consiglia di sanificare le mani ogni volta e indossare la mascherina.
  3. il Venerdì Santo, tenuto conto dell’indicazione del Messale Romano (“In caso di grave necessità pubblica, l’Ordinario del luogo può permettere o stabilire che si aggiunga una speciale intenzione”, n. 12), il Vescovo introduca nella preghiera universale un’intenzione “per quanti soffrono a causa della guerra”. L’atto di adorazione della Croce, evitando il bacio, avverrà secondo quanto prescritto ai nn. 18-19, del Messale Romano (p. 157).
  4. la Veglia pasquale potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito.

Il Vescovo
+ Stefano

dalla Caritas

Quaresima di fraternità

Dalla Caritas un invito per il 27 marzo, quarta domenica di Quaresima, “domenica laetare”.
In aiuto alle sorelle e ai fratelli in Ucraina, destiniamo le offerte della Quaresima di fraternità alla popolazione di quella terra, che sta soffrendo a causa della guerra. IL CONTRIBUTO RACCOLTO VERRA’ DEVOLUTO INTERAMENTE ALLA CARITAS IN UCRAINA per venire incontro ai bisogni più urgenti
IBAN: it34n0306925611100000003187 – causale : Quaresima di fraternità
caritas@diocesimontepulciano.it

Pellegrinaggio diocesano al Miracolo Eucaristico di Firenze – 25 aprile

La meta del pellegrinaggio diocesano del 25 aprile quest’anno sarà FIRENZE, la diocesi, infatti, si recherà insieme per venerare uno dei Miracoli Eucaristici che si trovano in Toscana.
Il programma che trovate in locandina è il seguente:

Ore 7.30 Partenza dalle parrocchie
Ore 10.00 A Santa Maria Novella: presentazione del Miracolo Eucaristico, preghiera, visita della chiesa
Pranzo al sacco in San Lorenzo
Ore 14.30 in cammino verso la Cattedrale di Santa Maria del Fiore
Ore 15.30 Solenne Concelebrazione eucaristica presieduta dal nostro Vescovo Stefano
Ore 17.30 Partenza

Il Contributo di partecipazione € 27,00.
Per il viaggio in pullman è necessario avere il super green pass e indossare la mascherina FFP2

ISCRIZIONI PRESSO LA PARROCCHIA entro il 10 aprile
Informazioni: Grazia 3392213310 Angela 3382595148

 

dalla Caritas

Emergenza Ucraina

Trasmettiamo dalla Caritas diocesana questo Comunicato Stampa per l’emergenza Ucraina

E M E R G E NZ A U C R A I N A
“Emergenza Umanitaria Complessa”
A seguito dei recenti sviluppi di queste ultime ore che interessano la nostra Caritas diocesana e il
nostro territorio circa l’accoglienza dei rifugiati ucraini, teniamo a comunicare e precisare che:
– al momento abbiamo seguito due accoglienze con la sistemazione di una donna con la propria figlia,
giunte nel nostro territorio presso una propria parente tra venerdì e sabato, nonché 4 fratellini in tenera
età che accompagnati dalla mamma, proprio domenica, hanno raggiunto la nonna materna, che li
assisterà, con il nostro quotidiano supporto, in un nostro alloggio appositamente sistemato.
– stiamo seguendo – per quello che ci è possibile – il viaggio di tre famiglie (con bambini e anziani)
che dall’alba di ieri, in seguito al bombardamento del loro aeroporto, da parte delle truppe Russe,
hanno lasciato la loro città di origine per dirigersi presso una propria parente che abita dalle nostre
parti. Forniremo loro, all’arrivo previsto tra mercoledì e giovedì, la prima assistenza seguendo le
pratiche formali da espletare in accordo con le Amministrazioni Comunali, Prefettura, Questura e
Autorità Sanitaria.
– stiamo ricevendo al nostro numero telefonico (0578 810090) diverse segnalazioni circa la
disponibilità di abitazioni che possono essere messe a disposizione delle famiglie Ucraine che
fuggono dall’orrore della guerra. Ringraziamo di cuore ciascuno ed invitiamo a raccordarsi con la
Caritas diocesana per dubbi e perplessità in merito all’accoglienza, in costante contatto con le Autorità
sopra menzionate.
– ribadiamo che al momento non è prevista alcuna raccolta di generi alimentari, farmaci e vestiario.
Qualora si dovesse presentare la necessità lo faremo presente con tempestività, sollecitando la
collaborazione di tutti e la generosità di ciascuno, associazioni e privati.
Al momento è possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana utilizzando il conto Bancario di
Caritas Diocesi Montepulciano Chiusi Pienza IBAN: IT34N0306925611100000003187 Intesa
Sanpaolo Filiale di Montepulciano, indicando nella causale: Emergenza Ucraina.
Facendo nostre le parole rilasciate in data odierna dalla Sala Stampa della Santa Sede, ribadiamo il
concetto che «nonostante i lodevoli sforzi per offrire risposte umanitarie e organizzare corridoi
umanitari, c’è un grande bisogno di coordinamento, buona organizzazione e strategia condivisa, al
fine di abbracciare le sofferenze delle persone e fornire un aiuto efficace».
“IL BENE VA FATTO BENE – ORGANIZZATO E RESPONSABILE”

Il Direttore, Giuliano Faralli

Comunicato Stampa 03 del 08-03-2022

solo per ragazzi da 12 a 17 anni

#SEGUIMI. Il Pellegrinaggio adolescenti a Roma

Fervono i preparativi per il Pellegrinaggio degli adolescenti a Roma e il loro incontro con Papa Francesco, in programma il prossimo 18 aprile, Lunedì dell’Angelo. 

L’incontro avrà il suo momento clou nel dialogo tra gli adolescenti e il Santo Padre, seguito da una Veglia di preghiera con l’ascolto e la meditazione del capitolo 21 del Vangelo di Giovanni.

Anche la nostra Diocesi, attraverso al Pastorale giovanile diocesana, il CDV e l’Ufficio catechistico diocesano, con tanta gioia, propone questa bellissima a tutti i nostri adolescenti dai 12 ai 17 anni e si sta organizzando attraverso le parrocchie per raccogliere le iscrizioni.

COME ISCRIVERSI?

Per partecipare al pellegrinaggio degli adolescenti a Roma #SEGUIMI, è necessario effettuare l’iscrizione insieme alla propria parrocchia/movimento/gruppo, sarà poi la Pastorale Giovanile a raccogliere gli elenchi e fare l’scrizione come DIOCESI a ROMA. Quindi se sei un singolo, rivolgiti alla tua parrocchia o al tuo gruppo, oppure chiama LA SEGRETERIA della PG diocesana al numero 3482832681 per avere informazioni e per essere unito a una parrocchia.

L’ingresso a piazza San Pietro è chiaramente gratuito, ma è necessario essere muniti di biglietti che verranno distribuiti insieme al KIT

per i DETTAGLI del PAGAMENTO potete scaricare la scheda di iscrizione in allegato. Le ISCRIZIONI chiudono il 6 marzo per poter prenotare il Bus e ordinare i kit in tempo utile

Scheda iscrizione #seguimi 2023 pdf

Scheda iscrizione #seguimi 2023

Scheda iscrizione #seguimi 2023 maggiorenni e accompagnatori pdf

Scheda iscrizione #seguimi 2023 maggiorenni e accompagnatori