“Un annuncio di Gioia” dedicato al Giubileo è stato il tema dell’incontro tenuto ieri sera nel palazzo vescovile di Chiusi dal Card. Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza e arcivescovo di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino in presenza con oltre 50 persone on-line con 30 gruppi sparsi sui territorio delie due diocesi.
Prima dell’incontro il Cardinale ha pregato per Caterina, una ragazzina di 13 anni morta ieri a Torrita
“Un Giubileo dedicato alla speranza per rimettere al centro della nostra vita il rapporto con Dio e per contrastare la filosofia dell’inevitabile: “il mondo va male è così e non possiamo fare nulla!”.
“Noi cristiani sappiamo che non dobbiamo arrenderci o alzare bandiera bianca di fronte agli eventi della vita a volte negativi, ma non devono farci cambiare il nostro cammino di “pellegrini” verso Cristo”.
“Le origini del Giubileo – ha spiegato il cardinale – si ricollegano all’Antico Testamento. La legge di Mosé aveva fissato per il popolo ebraico un anno particolare: “Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel Paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. La tromba con cui si annunciava questo anno particolare era un corno d’ariete, che in ebraico si dice “Yobel”, da cui deriva la parola “Giubileo”. La celebrazione di quest’anno comportava, tra l’altro, la restituzione delle terre agli antichi proprietari, la remissione dei debiti, la liberazione degli schiavi e il riposo della terra. Nel Nuovo Testamento Gesù si presenta come Colui che porta a compimento l’antico Giubileo, essendo venuto a “predicare l’anno di grazia del Signore” (Isaia)”.
“Nella tradizione cattolica – ha sottolineato – il Giubileo è un grande evento religioso. E’ l’anno della remissione dei peccati e delle pene per i peccati, è l’anno della riconciliazione tra i contendenti, della conversione e della penitenza sacramentale e, di conseguenza, della solidarietà, della speranza, della giustizia, dell’impegno al servizio di Dio nella gioia e nella pace con i fratelli. L’anno giubilare è soprattutto l’anno di Cristo, portatore di vita e di grazia all’umanità”.
Il cardinale ha evidenziato come “il nostro Giubileo dovrà avere tre orizzonti: quello personale, quello da vivere con la famiglia e quello della comunità. Chiarissime le parole d’ordine: la pace nel mondo, la trasmissione della vita, la prossimità con chi è fragile (soprattutto i detenuti), la prossimità con gli ammalati e i giovani, la vicinanza ai migranti e il sostegno agli anziani e ai giovani fragili”.
“La confessione – ha aggiunto il card. Lojudice – deve essere il centro del nostro Giubileo. Dobbiamo avvicinarci a questo sacramento con un animo nuovo e con una nuova regola di vita che ogni tanto preveda di rinunciare – soprattutto il venerdì – anche solo per un giorno a ciò a cui teniamo molto: dal cibo al cellulare”.
“In ogni parrocchia delle due diocesi – ha annunciato il cardinale – verrà esposta un’icona legata al giubileo e verrà accesa una lampada votiva che arderà per tutto l’anno”.
Due i volumi consigliati per la preparazione al Giubileo ( oltre ai testi presenti sul sito ufficiale: www.https://www.iubilaeum2025.va/):
- Don Ennio Grossi, Piccola guida ai giubilei nella storia, edizioni OasiApp La Pietra d’Angolo.
- Antonio Preziosi, Il Giubileo di Papa Francesco, edizioni Newton Compton Editori.