Domani, martedì 29 ottobre 2024, alle ore 17, nel Duomo di Pienza, verrà presentata la monografia di “Luoghi dell’Infinito” di Avvenire a vent’anni dal riconoscimento Unesco: la bellezza della rinascita. L’evento ha come titolo “Val d’Orcia, poesia di terra“.
Introduce il cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente della Conferenza Episcopale Toscana (Cet), arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
Intervengono: Franco Cardini: La mia val d’Orcia; Ugo Sani: Il paesaggio come cultura; Alfiero Petreni: Luzi e Pienza; Massimo Lippi: Una terra sacra; Carlo Pizzichini: Il contemporaneo negli antichi Horti; Edoardo Milesi: Sant’Agostino, la chiesa rinata e la Scuola dell’Abitare. Coordina Giovanni Gazzaneo, direttore di Luoghi dell’Infinito” – il mensile di arte e itinerari culturali di Avvenire.
Per tale occasione verranno lette alcune poesie di Mario Luzi proposte da Luciano Bonuccelli.
Al termine è previsto il saluto dei sindaci della Val d’Orcia.
L’incontro nasce dalla monografia che “Luoghi dell’Infinito” ha dedicato alla Val d’Orcia, (numero 297, settembre 2024) in occasione dei vent’anni del riconoscimento Unesco. Abitata dagli Etruschi, attraversata dai pellegrini della via Francigena, culla della città ideale voluta da Pio II, terra di fatica per generazioni di contadini e poi meta per intellettuali e artisti, venti anni fa è stata riconosciuta “paesaggio culturale” dall’Unesco e iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Due le motivazioni principali: il territorio è un «esempio eccezionale del ridisegno del paesaggio protorinascimentale che illustra gli ideali del Buon Governo e la ricerca estetica che ne ha guidato la concezione»; la valle è stata «celebrata dai pittori della Scuola Senese, è divenuta un’icona del paesaggio che ha profondamente influenzato lo sviluppo del pensiero paesaggistico».
Una terra straordinaria alla cui riscoperta ha contribuito Mario Luzi (1914-2005), il grande poeta che tanti versi ha dedicato alla Val d’Orcia e all’amata Pienza, dove ha trascorso le estati dal 1979 al 2004: «Nella mia nicchia di solitudine, mentre il giorno umano e non umano sfugge dalla terra, dall’incavo dei suoi piccoli monti e si eclissa tra le pieghe dei suoi aridi dossi, l’animo elabora anche nostalgia dei propri simili, del contatto con il mondo degli uomini: perché è nella separatezza che viene rivalutata la totalità».. L’editoriale di “Luoghi dell’Infinito” è del cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza: una accorata descrizione della Val d’Orcia come patria dello spirito, dove terra e cielo si abbracciano. La monografia si apre con un resoconto dello storico Ugo Sani delle vicende che hanno portato la Val d’Orcia a essere riconosciuta come Patrimonio dell’Unesco, esito di un movimento popolare che l’ha salvata da progetti che in un primo tempo volevano ridurre parte del territorio a discarica, e successivamente a un vasto campo da golf con lussuose residenze annesse. Franco Cardini tratteggia le biografie di alcune personalità storiche che hanno incarnato lo spirito di queste terre, a partire da Enea Silvio Piccolomini, salito al soglio pontificio come Pio II.
A lui si deve la città ideale di Pienza, al centro degli articoli di Alfiero Petreni, che ricorda anche il rapporto speciale di Mario Luzi con questo sogno diventato realtà. Il poeta e scultore senese Massimo Lippi rievoca le memorie, la fatica e la spiritualità della Val d’Orcia, terra riarsa baciata da Dio. Ugo Sani ci porta tra le vie di San Quirico, dove Carlo Pizzichini apre le porte dei rinascimentali Horti Leonini, diventati teatro di manifestazioni di arte contemporanea. Giovanni Gazzaneo descrive una giornata in Val d’Orcia, tra borghi, castelli e paesaggi assolati. Massimo Lippi narra le bellezze romaniche dell’abbazia di Sant’Antimo. Alessandro Zaccuri racconta la predilezione di Hollywood per questo set naturale, amato anche da un maestro come Andrej Tarkovskij. Infine, Franco Cardini, Bernardo Gianni e Marco Nereo Rotelli raccontano la “loro” Val d’Orcia.
Sarà il partner dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza la “Kiwi Media” che effettuerà le riprese per la diretta dell’evento che avverrà – grazie ad una proficua collaborazione con l’emittente televisiva – sia sul canale NTi (ch. 93) del digitale terrestre, sia attraverso i profili Facebook di NTi e della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza a partire dalle ore 17.00. Francesco Paterni curerà la regia dell’evento che avrà luogo all’interno del Duomo di Pienza.