PUBBLICATO IL VOLUME DI RICORDI SU MARCO FÈ, DISPONIBILE SUL SITO

Marco Fè, scomparso l’anno scorso, è stato un personaggio molto amato e stimato non solo a Chiusi ma in tutta la provincia e oltre. E’ stato anche un punto di riferimento per tante generazioni.

E’ stato pubblicato il volume “A Marco, maestro di vita” che raccoglie numerose testimonianze di affetto, stima e  riconoscenza nei confronti di Fè, che è stato uno storico collaboratore dell’Araldo Poliziano e fondatore del festival nazionale “Ragazzi in Gamba”, la rassegna dedicata al teatro, alla musica, al canto, alla danza, al folklore, al cortometraggio, alla poesia, alla pittura e alla scultura, creata a Chiusi dal maestro Marco Fè e che ha raggiunto il record di partecipazione di oltre 100 tra scuole e agenzie artistiche extrascolastiche.

Qui il link: https://www.montepulcianochiusipienza.it/wp-content/uploads/sites/2/2024/05/A-MARCO-maestro-di-vita.pdf

Maestro elementare, ha ricoperto anche l’incarico di consigliere comunale della Dc quando c’era ancora la democrazia cristiana.  Vicinissimo al mai dimenticato Don Mosè Mannelli, Marco è stato tra i primi cattolici ad avvicinarsi prima all’Ulivo e poi al Pd.  Recentemente era stato chiamato anche a ricoprire un ruolo di rilievo nella Fondazione Orizzonti.

Il ricordo di Don Antonio Canestri, vicario Diocesi Montepulciano – Chiusi – Pienza:  “La cosa che vorrei ricordare di Marco, al di là della sua operosità di relazioni, di attività e di tanti momenti vissuti insieme, sia di vita parrocchiale che diocesana, è il tempo finale, è il tempo della malattia che l’ha portato alla morte. Poter stare con lui settimanalmente – ogni sabato pomeriggio lo andavo a trovare – è stato per me un dono! Quel che vedevo è stata una fede bella, capace di abbellire e di coprire con la sua bellezza una brutta malattia. Tanto più calavano le forze e lui pensava sempre alla chiesa, alla parrocchia, alla famiglia, alle tante cose da fare, rimaneva in evidenza la fede. Diminuiva la capacità di respirare, di parlare, di relazionarsi, l’attenzione nell’ascolto, aumentava la spossatezza, ma emergeva la fede come la lucerna sul candeliere. Questo è il ricordo bello che ho di lui! Un uomo con una fede bella, questo vorrei conservare e custodire! Quella fede che dà beatitudine alla vita secondo le parole di Giovanni nel suo Vangelo “beati quelli che pur non avendo visto crederanno” (Gv 20,29). Marco ci consegna questa verità: la fede non è un impegno della vita, ma la fonte della beatitudine della vita!” Quindi benvenuto questo libretto che ci racconta un po’ di lui “perché nulla vada perduto” (Gv 6,12)”.