SU LA NAZIONE LO SPECIALE “ORATORI” SU SARTEANO, CHIUSI E SINALUNGA

Tre comuni della Valdichiana senese (Chiusi, Sarteano, Sinalunga), tre parrocchie, con altrettanti oratori, dalle caratteristiche profondamente diverse ma accomunate da quella forte, concreta apertura verso le altre realtà sociali e il mondo giovanile, raccomandata proprio dai Vescovi.

«La Chiesa deve essere un recinto aperto, permeabile – afferma Don Raffaele Minniti, vice-Parroco di Chiusi – nell’ambiente pastorale pratichiamo l’ascolto, la pazienza, l’attenzione paterna e materna, sopportiamo gli «sballi»: così i ragazzi possono sentirsi a casa, un luogo in cui sono accolti e ascoltati». «Da noi – prosegue Don Raffaele – hanno le chiavi, il sabato vanno a prendersi le pizze, sapendo che possono mangiarle qui e poi trattenersi. Il merito è di Don Antonio Canestri, parroco a Chiusi da più di trenta anni, che ha impiantato questo stile».

Proprio in questi giorni a Chiusi parte un nuovo progetto, voluto dal Vescovo, dell’unità pastorale in tutto il comune, senza più la divisione tra Città e Scalo, che ha anche un indirizzo oratoriale. «E puntiamo proprio sui giovani – puntualizza Don Minniti – per renderlo comprensibile a tutti e dimostrare che l’unità c’è realmente, non solo nei progetti».

«A Sarteano ci riuniamo attualmente una volta alla settimana, la domenica pomeriggio, con i ragazzi da 12 a 14 anni» racconta Martina Fratangioli, da 25 anni insegnate di religione all’Avogadro di Abbadia San Salvatore. «Il nostro oratorio nasce dalle esperienze vissute nei campi-scuola, anche con i genitori, e, per come lo concepiamo noi, è un luogo dove si accolgono i ragazzi, indipendentemente dalla loro fede e dai sacramenti che hanno ricevuto. Si gioca a ping-pong, a biliardino, guardiamo film e le partite dell’Italia; poi c’è il momento di preghiera, della crescita nella Fede, ai quali ho applicato – spiega Fratangioli – un mio ‘pallino’, abbinando ai Tempi Forti della liturgia (il Natale, la Quaresima, la Pasqua) la ricerca delle tradizioni locali, che appassiona i ragazzi, li coinvolge, e li fa entrare naturalmente nel clima». A Don Claudio Porelli, Parroco di Pieve di Sinalunga, non fanno paura i viaggi lunghi: con la sua Honda 500 quest’estate ha percorso quasi 3.000 chilometri, andando in pellegrinaggio a Lourdes. E dunque non lo spaventa neanche quello che, con uno staff in cui figurano anche una psicologa e una nutrizionista, sta intraprendendo con il proprio oratorio.

«Lasciamo perdere l’idea classica dell’oratorio che dava quello che le famiglie ora trovano fuori – afferma Don Claudio -, sono sorte problematiche diverse, noi abbiamo individuato il bisogno scolastico, rivolto soprattutto ai ragazzi più deboli, con disturbi dell’apprendimento o tutelati dalla legge 104». Così tre volte alla settimana, per tre ore nel pomeriggio, animatori e educatori aiutano questi giovani nell’apprendimento, in aggiunta ad un dopo-scuola che non si ferma mai. «Per noi – sottolinea Don Porelli – nei valori cristiani ci sono anche quelli della civile convivenza, che proviamo a trasmettere».

Articolo pubblicato il 4 ottobre 2024 su la Nazione Edizione Siena a cura di Diego Mancuso.